Incontri sul patrimonio culturale nell'Alto Garda e Ledro

«Conversazioni 2024»: Ieri a Riva del Garda c'era la vicepresidente Francesca Gerosa, stamattina il secondo appuntamento alla Centrale di Fies

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Fra ieri e oggi rispettivamente a Riva del Garda e alla Centrale di Fies a Dro si sono tenuti due momenti dedicati alla conoscenza delle funzioni e delle competenze di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale dell'Alto Garda e Ledro: «Conversazioni», questo il nome dell'iniziativa, promossa dall'Unità di missione strategica soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento con l'obiettivo di promuovere il dialogo tra funzionari pubblici e stakeholders che operano nell'ambito della salvaguardia del patrimonio culturale e della promozione della cultura.
 
Ieri sera a Palazzo Martini a Riva del Garda, c'erano la Vicepresidente e Assessore alla Cultura Francesca Gerosa, il Dirigente generale dell'Umst Soprintendenza Franco Marzatico, nonché la Vicesindaca del Comune di Riva del Garda Silvia Betta, oltre ad amministratori e sindaci dell'Alto Garda e Ledro e a referenti delle istituzioni culturali e turistiche della zona, fra cui il direttore del Mag- Museo Alto Garda Matteo Rapanà e il presidente di Garda Trentino Silvio Rigatti.
 
«La cultura e i territori nei quali essa si esprime rappresentano un binomio prezioso e inscindibile, sul quale intendiamo fare leva per tracciare percorsi di sviluppo compatibili e sostenibili; intessere un dialogo profondo con tutti i portatori di interesse, a diversi livelli, è essenziale per costruire un progetto condiviso di gestione e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale - ha commentato la Vicepresidente Gerosa -. Su questo stiamo lavorando con impegno: voglio infatti ricordare che abbiamo recentemente approvato un testo unico, frutto di un lungo e paziente lavoro durato mesi, con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare le procedure, ridefinendo le soglie minime e massime per l'accesso alle risorse nel campo della tutela del patrimonio culturale trentino.
 
In particolare, abbiamo voluto elevare la soglia dei contributi destinati alla salvaguardia dei beni culturali dal 50 all’80%, consapevoli di quanto sia importante essere vicini ai cittadini che hanno necessità di sostegno per riqualificare e valorizzare i beni dichiarati di interesse pubblico e dunque appartenenti al patrimonio culturale delle comunità. Questa è una prima azione volta a rafforzare il livello di soddisfazione dei cittadini, a migliorare le performance della Pubblica Amministrazione, e per tutto ciò ringrazio sinceramente tutti voi - ha aggiunto Gerosa -. Siamo poi impegnati in una revisione dei criteri per la concessione di contributi alle tante associazioni che arricchiscono il nostro territorio. Anche qui - ha concluso la Vicepresidente - ci siamo posti l’obiettivo di rispondere in maniera sempre più puntuale e attenta ai numerosi attori che collaborano con noi per diffondere e far crescere la cultura nei nostri territori, rendendola accessibile e inclusiva per tutta la popolazione».
 

 
La Vicesindaca Betta, nel portare il saluto della città, ha ringraziato l'Umst Soprintendenza per il «dialogo costante e costruttivo che ha consentito di riaprire alcuni gioielli architettonici, fra cui il convento dell'Inviolata», mentre il soprintendente Marzatico ha spiegato come si tratti di un «momento di restituzione», imprescindibile per spiegare le tante iniziative che l'Umst sta portando avanti sul territorio con le risorse pubbliche, «risorse che, per quanto riguarda i contributi per la salvaguardia dei beni culturali, sono state incrementate in questo ultimo anno di oltre un terzo».
 
Il pomeriggio di lavori è quindi proseguito con la presentazione delle principali iniziative e un approfondimento sul futuro del patrimonio culturale locale, sottolineando la necessità di un dialogo costruttivo con gli attori del settore. In apertura Chiara Radice, dello staff dirigenziale dell’Umst, ha illustrato i tanti progetti di educazione al patrimonio in corso, fra cui quelli che puntano a sensibilizzare i giovani contro il vandalismo grafico o le campagne di restauro di libri antichi condotti dagli stessi studenti, come quella del Liceo Maffei di Riva del Garda.
 
Elisabetta Mottes, sostituto direttore dell'Ufficio beni archeologici, ha puntato l'attenzione sulla ricchezza archeologica dell'Alto Garda e Ledro, area assiduamente frequentata fin dall'antichità: ne sono prova i tanti siti archeologici, da quelli palafitticoli, alle necropoli neolitiche di Arco in via Degasperi e a Riva del Garda in via Brione, dall'insediamento protostorico e romano di Doss Penede a Nago, al sito romano delle Terme romane di Riva, fino al complesso archeologico di San Cassiano.
 

 
Quindi Claudia Battisti, direttore dell'Ufficio supporto giuridico amministrativo per le funzioni di tutela ha spiegato lo strumento dei contributi messo a disposizione per interventi legati ai beni culturali, mentre Luca Gabrielli, direttore dell'Ufficio per i beni storico artistici ha illustrato i tanti interventi di restauro e conservazione del suo settore e ha ricordato l'importante patrimonio conservato nell'Archivio fotografico storico provinciale dall'Archivio fotografico storico provinciale, memoria visiva del nostro territorio, nonché il lavoro del Laboratorio di restauro provinciale; quindi Cinzia d'Agostino, funzionario dell'Ufficio beni architettonici, diretto da Michela Cunaccia, ha parlato della tutela di questo variegato insieme di beni, di cui fanno parte anche le cosiddette «architetture vive», cioè i giardini storici che in questa zona annoverano significative testimonianze.
 
Stefania Franzoi, sostituto direttore dell'Ufficio beni archivistici, librari e archivio provinciale è entrata nel dettaglio dei tanti inventari e archivi di cui si occupa il suo settore, basti pensare che, solo per l'Alto Garda e Ledro, sono stati attuati 34 interventi di riordino documentale, per la maggior parte di comuni e di parrocchie, e sono consultabili online 30 inventari; in capo all'ufficio vi è anche la gestione del dizionario toponomastico trentino, che raccoglie 155.000 toponimi di cui 140.000 consultabili online.
Infine Antonella Mott, dello staff dirigenziale dell’Umst, ha illustrato l'attività legata alla rete dei Musei etnografici ed Ecomusei, composta di 9 musei e Irene Moltrer, funzionario dell'Ufficio beni storico artisti, ha spiegato l'attività di catalogazione dei beni culturali, quale progetto trasversale dell'Umst Soprintendenza.
 
Stamattina si è tenuto invece un incontro più tecnico che ha visto la presenza del presidente della Comunità di Valle e sindaco di Dro, Claudio Mimiola, del presidente di Centrale Fies Dino Sommadossi, nonché del dirigente dell'Umst Soprintendenza Marzatico, oltre ai funzionari provinciali.
L'iniziativa «Conversazioni» è stata già avviata negli anni scorsi nelle Valli di Fiemme e di Non e ora in Alto Garda e Ledro continua con l'obiettivo di promuovere un processo partecipativo e di sensibilizzazione che metta al centro le necessità di tutela responsabile e promozione consapevole del patrimonio culturale del Trentino e di sviluppo condiviso della cultura.