Meloni ai migranti: «Se entrate illegalmente sarete rimpatriati»
Lunedì il Consiglio dei Ministri darà incarico alla Difesa di preparare misure di contenimento straordinarie – La diffida alla Tunisia che dovrà riprenderseli
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diramato un videomessaggio nel quale dichiara che la pressione migratoria che l'Italia sta subendo dall'inizio di quest'anno è insostenibile.
Annuncia di aver invitato la presidente della Commissione europea Von der Leyen sull’isola di Lampedusa per vedere di persona il grado di emergenza generato dai troppi sbarchi.
Insieme, Meloni e von der Leyen faranno pressione sul presidente della Tunisia affinché mantenga le promesse di impedire l’emigrazione di massa. È vero che i soldi promessi a Kaïs Saïed non sono ancora stati inviati, ma la situazione va risolta in Tunisia. È lì che vanno fermati gli africani che vogliono migrare in Europa e verrà istituita una struttura capace di stabilire sul posto chi ha diritto di venire e chi no.
Poi Meloni ha annunciato che nel Consiglio dei ministri di lunedì sarà dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile «nuove strutture.
Tali strutture per i migranti dovranno essere sufficienti a trattenere gli immigrati illegali. Saranno realizzate in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili.
A tutti gli effetti si può dire che verranno costruiti dei campi di concentramento. Parola bruttissima, ma inevitabile.
Sarà inoltre portata una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, limite che verrà alzato al massimo consentito dalla normativa europea ovvero 18 mesi e che non riguarda i richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato.
Dopo l’intervento in video della Meloni, sia Berlino che Parigi hanno mostrato una maggiore disponibilità nei confronti dell’Italia.
La von der Leyen ha accettato l’invito della Meloni e si recherà sia a Lampedusa che in Tunisia a perorare la causa siglata nell’accordo con Kaïs Saïed.
Anche il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, interpellato dalla nostra Premier affinché si adoperi a coinvolgere i Paesi Europei, ha confermato il pieno appoggio alle legittime istanze dell’Italia in tema di Migranti.