Crosetto: «Mine italiane, i russi mentono sapendo di mentire»

Ma lo aveva ammesso lo stesso ambasciatore russo che in guerra è legittimo mentire



L’argomento delle presunte mine italiane disseminate in Russia e in Ucraina ha già toccato la nostra sensibilità, perché l’Italia ha aderito al Trattato di Ottawa che ha imposto il bando alle mine antiuomo.
Avevamo scritto un articolo quando qualcuno si era lamentato che gli ucraini morivano per colpa di mine antiuomo italiane.
Adesso sono i russi a lamentare la presenza di mine italiane che i loro genieri devono bonificare a rischio della loro vita.

L’Ambasciata Russa a Roma ha diffuso un tweet riportante la foto di mine italiane, ironizzando su quelli che chiamano «souvenir italiani».
Precisiamo nuovamente che l’Italia non produce più mine antiuomo da quando ha firmato il citato trattato del 1997, entrato in vigore dal 1999.
Non avevano aderito al programma Cina, Corea del Sud, India, Pakistan, Russia e Stati Uniti.
Ricordiamo che allo scoppio della guerra l'Ambasciatore russo a Roma aveva ammesso che quando si parla di guerra è più che legittimo mentire.

La produzione di mine anticarro non è mai stata sospesa, ma la loro esportazione è sempre stata autorizzata dal parlamento italiano e solo nei confronti dei paesi amici. E in ogni caso non sono mai state inviate in Ucraina.
Di certo le triangolazioni sono possibili ma, come dice il ministro Crosetto nella dichiarazione che riportiamo qui di seguito, la foto non contestualizzata non dimostra assolutamente nulla.
Lo riportiamo perché c'è sempre qualche credulone che crede alla versione russa.

Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.

L’Ambasciata russa in Italia, come già il ministero degli Esteri russo, sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall’Italia mente sapendo di mentire.
L’ultimo tweet dell’Ambasciata russa contiene, in particolare, informazioni volutamente fuorvianti, non veritiere e gravemente denigratorie.
Un’allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese che ha sempre rispettato le norme del Diritto Internazionale.
Sorprende l’utilizzo di fake news e foto non contestualizzate per indurre il lettore a trarre conclusioni completamente false.

Le mine riprodotte nel tweet (2 anticarro e 1 antiuomo) ricordano mine di fabbricazione italiana Valsella/Tecnovar, che non possono essere italiane per una moltitudine di ragioni.
Primo fra tutti perché la produzione di mine antiuomo in Italia si è interrotta più di 28 anni fa con una moratoria del governo italiano e la successiva legge 374/1997 che le mise definitivamente al bando a partire dall’adesione del nostro Paese, tra i primi firmatari del trattato di Ottawa contro le mine antiuomo.

Inoltre, mine antiuomo di produzione italiana sono state esportate solo fino agli inizi degli anni ’90.
La licenza di produzione fu concessa anche ad altri Paesi, come si può evincere dalla sigla dell’unica mina antiuomo ritratta in foto, una VS50 non prodotta in Italia ma in estremo Oriente.
Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento.