«Bianconero», i primi 25 anni di cammino
È stato fondato a Trento il 26 ottobre 1994 da Lia e Alberto Beltrami, insieme ai frati cappuccini guidati da padre Contardo Zeni
Un giubileo è un momento importante, e lo è ancora di più per un’associazione culturale che si propone di aprire gli orizzonti, superare i confini, andare oltre.
Il 26 ottobre 1994 Lia e Alberto Beltrami, insieme ai frati cappuccini guidati da padre Contardo Zeni, fondano a Trento l’associazione «Bianconero».
La prima sede è proprio il Centro Missioni Cappuccini di Trento e il primo presidente è padre Contardo.
L’ispirazione nasce da uno scatto, una fotografia fatta da Annamaria Perini, che ritrae due bambini su una spiaggia del Senegal, mentre cercano di diventare bianchi cospargendosi il viso di sabbia chiara.
Il colore della pelle non può segnare una divisione, e le differenze possono diventare una ricchezza.
E la solidarietà deve andare di pari passo con un’evoluzione culturale che comprenda «l’altro» e ne valorizzi la cultura.
Da queste riflessioni l’associazione Bianconero inizia a realizzare due rassegne all’anno di cinema africano, asiatico e sudamericano.
Le prime proiezioni hanno in sala 2 persone, ma dopo qualche anno le sale sono piene.
Insieme al cinema, Bianconero organizza concerti di musica per il dialogo e per promuovere una cultura di pace, riempiendo le piazze.
Nei primi anni emerge la necessità di promuovere un coordinamento tra le associazioni di solidarietà internazionale e viene realizzata la prima mostra con 25 associazioni che espongono i loro progetti nel chiostro dei cappuccini di Trento nel 1996.
Da lì, il coordinamento passa poi alla Provincia che avvia un ufficio preposto.
Nel 1997 la riflessione si sposta sul dialogo, sull’urgenza di costruire una cultura di pace, e prende avvio la nuova iniziativa proposta da Bianconero: Religion Today Film Festival.
Da questo momento il festival diventa la principale attività di Bianconero, che sposta la sede negli spazi della diocesi e inizia a dialogare con il mondo intero.
Il festival, guidato per le prime 11 edizioni da Lia Giovanazzi Beltrami, poi per 9 edizioni da Katia Malatesta, da due anni viene portato avanti dai giovani.
Il nuovo direttore è Andrea Morghen, coadiuvato da Olha Vozna e decine di volontari tutti under 30.
Dopo Contardo Zeni, i presidenti di Bianconero sono stati: il professor Andrea Zanotti, don Massimo Manservigi, Davide Zordan, Simone Semprini e oggi Alberto Beltrami. Nel comitato scientifico hanno preso parte personalità di fama come Lucio Dalla, Sergio Zavoli, Pierre Sorlin, Gilli Mendel e Jerome Kuhel.
Così dice il presidente Alberto Beltrami.
«25 anni fa non potevamo immaginare come sarebbe cresciuta la pianta. Ci sono stati momenti difficili, fatiche, muri da superare, oggi però Bianconero è un punto di riferimento per chi pensa sia meglio vivere con le tende allargate, con gli orizzonti senza confini.
«Siamo sicuri che i nostri giovani porteranno avanti gli ideali e i valori di Bianconero con grinta e determinazione, per costruire ogni giorno una cultura di pace e fratellanza.»
Bianconero, celebrando i suoi 25 anni di vita, continua ad essere un laboratorio per giovani che si avviano nella professione nel mondo della cultura e del dialogo.
È un centro di produzione culturale riconosciuto a livello internazionale. È lievito di sogni e speranze.