Lettere al direttore – Ivana Merlo

«Un furioso disboscamento ha decimato le conifere di Denno e Campodenno. Sacrificati migliaia di pini e abeti: esposto alla Procura»

Un furioso disboscamento ha decimato le conifere di Denno e Campodenno. Ai «Dossi» e dintorni, in una manciata di giorni, è avvenuta una devastazione di migliaia di abeti rossi e di pini, ad opera non del fuoco, non della tempesta, non del vento o del bostrico, ma della motosega e all'insaputa di quasi tutti i cittadini.
Un piano di eliminazione di una mole di piante sane «monumenti viventi da preservare», che sarà oggetto di valutazione della Procura e del Commissario forestale della Provincia per gli opportuni accertamenti sui permessi e le autorizzazioni.
 
Questo per portare alla luce, se presenti, vincoli, tutele e norme ambientali non rispettate, o irregolarità gravi con danno irreparabile al patrimonio boschivo, faunistico e paesaggistico, decisione presa forse solo per scopi economici. Se lunedì 6 marzo fosse scattato il Fermo dei lavori, così come richiesto, si sarebbero risparmiate tutte le piante dell'ultimo tratto del versante di Denno.
Abeti e pini, sempreverdi caratterizzati da estrema longevità, miglioravano, in questa nostra bassa Val di Non, la qualità dell'aria in tutti i mesi dell'anno, diffondendo ossigeno e assorbendo gli inquinanti dei pesticidi che ci sovrastano come una nube tossica, dalla primavera all'autunno.
 
Questa nostra unica piccola foresta a sud del paese di Denno, in poche ore è stata deturpata, ferito l'habitat naturale nel tempo del risveglio primaverile: i picchi già da febbraio tambureggiano i tronchi, il gufo reale, qui molto presente ed estremamente territoriale, ha deposto le sue uova, esplosi i cori canori e i voli fra le chiome.
La Direttiva Europea n. 2009/147/CE che VIETA assolutamente i tagli di rami ed alberi nel periodo di nidificazione degli uccelli (febbraio- settembre) è stata Violata, forse lasciata in un cassetto e dimenticata.

Ivana Merlo