Crisi tra Arabia Saudita e Iran: la differenza tra sunniti e sciiti

Il punto cruciale della discordia è su chi sia e che ruolo debba avere il «khalifa», il califfo, cioè il successore di Maometto

Le sanguinose guerre in corso in Siria, Iraq, Yemen e altri Paesi musulmani – e ora tra Iran e Arabia Saudita – nascono da due visioni islamiche, quella sunnita e quella sciita, che si confrontano da 1.400 anni.
Il punto cruciale della discordia è su chi sia e che ruolo debba avere il «khalifa», il califfo, cioè il successore di Maometto.
 
Tutto comincia nel VII secolo con l’imam Hussein, considerato dagli sciiti vero erede del Profeta ma trucidato nel 680 a Karbala, in Iraq.
 
 Il profeta e il califfo 
1) Maometto, Muhammad (570-632 dopo Cristo), per i musulmani è il Profeta incaricato da Dio (Allah) di diffondere la sua Parola, il Corano. Nomina califfo (khalifa, successore) Abu Bakr, uno dei primi compagni. I sunniti aderiscono a questa linea di successione.
2) Gli sciiti non riconoscono come successore Abu Bakr ma Ali, cugino e genero di Maometto
 
 Origine del nome 
1) Il nome “sunnita viene da «sunna», la tradizione dei detti (ahadith) di Maometto
2) Il nome “sciita viene da Shiat Ali, «Partito di Ali”
 
 Pilastri del culto 
1) Per i sunniti sono 5: la testimonianza di fede, al-shahada; la preghiera rituale, al-salah; l’elemosina canonica, al-zakah; il digiuno durante il Ramadan, sawm; il pellegrinaggio a Mecca, hajj.
2) Nello sciismo ci sono 10 pilastri: fra gli altri, la tawalla, esprimere l’amore per il bene; tabarra, esprimere odio per il male
 
 Atteggiamento nella preghiera 
1) I sunniti pregano con le mani congiunte all’altezza del diaframma. Per la Professione di fede si ripete la formula: «Testimonio che non c’è divinità se non Iddio, e Muhammad è il suo Profeta». È la frase che vediamo anche sulle bandiere dell’Isis
2) Alla shahada gli sciiti aggiungono «e Ali ibn Abi Talib è amico di Dio». Gli sciiti pregano con le mani in parallelo rispetto al corpo, davanti alle cosce. Finisce pronunciando tre volte il takbir («Allahu akbar).
 
 Feste 
1) I sunniti celebrano solo due feste: Eid al-Fitr, che segna la fine del mese di digiuno, e la Eid al-Adha, festa del sacrificio, alla fine del pellegrinaggio (hajj) alla Mecca.
2) Gli sciiti festeggiano in particolare l’ Ashura, in cui viene ricordato il martirio di Hussayn a Karbala.
 
 Cibi e bevande 
1) Vietata la carne di maiale e l’alcol.
2) Non ci sono differenze con il sunnismo.
 
 Velo islamico 
1) L’uso del velo è obbligatorio in base a due sure del Corano. Ma le versioni più rigide, come niqab e burqa sono diffuse in Paesi sunniti come l’Afghanistan.
2) In Iran, il più grande Paese sciita, il velo più usato è lo hijab.
 
 Diffusione 
1) La maggior parte dei musulmani è sunnita, l’80% del totale.
2) Il 15% dei musulmani è costituito da sciiti. Lo sciismo è diffuso in Iran (90%), Iraq (55%), Pakistan (20%), Arabia Saudita (15%), Bahrein (70%), Libano (27%), Yemen (50%), Siria (15%).
 
 Clero 
1) Fra i sunniti non c’è clero. L’imam è colui che guida la preghiera.
2) Lo sciismo ha un clero organizzato, preparato in università specifiche di scienze islamiche.
 
Si ringraziano Giordano Stabile, Ugo Leo e Samuele Pozzato che lo hanno spiegato su youtube (vedi).