Estradati i 5 presunti complici dell’assalto al furgone di S. Michele

Dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio

Nella mattinata di oggi, a completamento delle procedure di estradizione, le Autorità elvetiche hanno consegnato all’Italia i cinque personaggi che, dalle indagini dei Carabinieri di Trento, erano risultati coautori dell’assalto al furgone portavalori avvenuto lo scorso 2 gennaio a San Michele all’Adige.
Ai cinque è stata notificata l’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere del Tribunale di Trento, la stessa in virtù della quale lo scorso 9 aprile erano finiti in manette Carmine Risi e Carlo Vaccaro. 
 
 Questi gli arrestati di oggi
• Vincenzo SUSASSI, 41enne da Napoli, pregiudicato;
• Eligio DE VIVO, 43enne da Sarno, pregiudicato;
• Luigi MINICHINO, 30enne da Torre del Greco, pregiudicato;
• Marco GIACCHETTI, 42enne da Torre Annunziata (NA);
• Luigi MINICHINI, 34enne da Napoli, pregiudicato.
A loro viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio, nonché il concorso nei reati di furto, ricettazione riciclaggio, tutti e tre aggravati.
 
 In dettaglio, ecco le varie pendenze 
• del Furto Aggravato dei 313.000 euro contenuti nel furgone portavalori, che inizialmente, grazie ala complicità di Carlo Vaccaro e Carmine Risi, venne simulato come una rapina;
• della “Ricettazione Aggravata” perché, sempre in attuazione del programma associativo, per commettere il precedente reato, utilizzarono un’autovettura Fiat Punto, di proprietà dell’ENEL s.p.a., risultata compendio di furto consumato in Verona il 28 novembre 2012;
• della ulteriore Ricettazione e del Riciclaggio aggravato, in relazione al loro disegno criminoso di commettere una rapina in territorio elvetico, per la quale ebbero la disponibilità di un’autovettura Fiat Stylo, risultata provento di furto consumato in Salerno tra il 7 e l’8 agosto 2012, sulla quale vennero poi apposte delle targhe false. Fu proprio in tale frangente che i 5 soggetti – nella circostanza accompagnati da un ulteriore complice, anch’egli poi arrestato in territorio elvetico – vennero pedinati dai militari del dipendente Nucleo Investigativo fino a Lugano (CH), dove il 28 febbraio scorso vennero poi arrestati dalla polizia cantonale.
 
Al termine delle formalità di rito, i 5 sono stati associati presso la Casa Circondariale di Como, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.