Nove mesi fa iniziava la guerra Russia-Ucraina

Gli errori di Putin e gli scenari che si vanno profilando. Ma attenzione: la sconfitta della Russia è più pericolosa della vittoria

A nove mesi dall’inizio del conflitto, la situazione della guerra sembra entrare in una fase di stallo. Mosca sembra aver preso atto che l’invasione dell’Ucraina sia un’operazione impossibile. E allora ha iniziato a colpire le principali città ucraine con missili di tutti i tipi. Come dire che se non riesce a vincere la guerra, può sempre vendicarsi distruggendo tutto quello che riesce degli odiati vicini.
Si potrebbe definire quello di Putin un comportamento puerile, se gli effetti non fossero così devastanti per la popolazione ucraina. Ridurre la gente alla fame, al geloe alla mancanza di qualsiasi genere di prima necessità è un atto vile, che l’ONU potrebbe certamente condannare come crimine contro l’umanità.
 
A guardare i risultati della decisione folle di attaccare l’Ucraina, possiamo affermare che Putin ha fallito su tutti i fronti.
Non solo sta perdendo una guerra che sulla carta sarebbe dovuta durare al massimo una settimana, ma ha anche dimostrato al mondo intero che la Russia non è affatto quella grande potenza che voleva far credere.
È ben vero che l’Ucraina ha avuto l’aiuto del Mondo Occidentale, ma questo aggrava l’immagine della Russia militare. Tutti pensano adesso che in caso di conflitto mondiale la Russia non avrebbe chance. La Cina è ampiamente più potente della Federazione russa.
A Putin è rimasto solo un grande arsenale di armi che, come abbiamo visto, usa per vendicarsi degli Ucraini che non si sono fatti sconfiggere.
 
Sul fronte interno la situazione è ancora più grave. Gli osservatori dicono che la sconsiderata operazione militare ha portato la Russia al fallimento.
Le sanzioni hanno messo in ginocchio la popolazione e colpito pesantemente l’economia bloccando gli scambi internazionali. Dal punto di vista finanziario, Putin ha raschiato il fondo delle risorse. I russi non vogliono essere chiamati alle armi.
La popolazione russa è disorientata. Contrari a una guerra che non hanno mai compreso, i cittadini si domandano dove andrà a sbattere il paese se va avanti così.
In effetti sembra una strada senza uscite. Putin non può andare avanti, non può tornare indietro, non può fermarsi. È la premessa del caos.
 
E qui sta l’incognita principale. Che cosa potrebbe succedere se Putin venisse destituito? Non ci sono personaggi capaci di sostituire lo zar perché lui stesso ne ha impedito la formazione.
E le opposizioni, che si farebbero certamente avanti, potrebbero portare il Paese verso una pericolosissima guerra civile. Uno scenario che ricorda la «Congiura dei Boiardi», immortalata in un film di Sergej Ėjzenštejn che racconta la vicenda di Ivan il Terribile (XVI Secolo) quando si trovò costretto a reprimere la rivolta dell’altra aristocrazia di allora. Gli oligarchi di oggi.
Ivan IV riuscì a reprimere la rivolta nel sangue, non a caso passò alla storia come «Il terribile».
 
Quindi, a ben guardare, è più pericolosa una Russia sconfitta di una Russia vincente.
Questo lo hanno capito i leader occidentali, che stanno pensando a come obbligare Zelensky ad accettare una pace dignitosa per la Russia.
Finora, forte degli aiuti della Nato, Zelensky si è sentito vincente. Ma è giunto il momento di essere pragmatici. È giunto il momento di dire basta. L’Ucraina dovrà cedere dei territori alla Russia.
Senza aiuti occidentali l’Ucraina non andrebbe da nessuna parte. E più che a pensare a come procedere con la guerra, è bene pensare a come ricostruire il paese dopo la pace.

GdM