«CasaPound è l’unico movimento alternativo» – Di S. Matuella

Intervista esclusiva a Simone Di Stefano segretario nazionale di CasaPound Italia

Simone Di Stefano insieme ai consiglieri di CasaPound Bolzano.
 
Il Baluardo, ossia la sede di CasaPound Trento, sabato scorso ha compiuto il suo quarto compleanno festeggiato da decine di militanti detti «tartarughe frecciate», ma anche di semplici simpatizzanti, accorsi in via Marighetto insieme al responsabile trentino Filippo Castaldini, i consiglieri comunali di Bolzano Andrea Bonazza, Maurizio Puglisi Ghizzi e Sandro Trigolo, con i consiglieri di quartiere Andrea Farina, Michael Sini e Massimo Trigolo Ospite d’onore della serata, Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound Italia, che prima della conferenza «Fino alla vittoria. La sfida di CasaPound», ha concesso un’intervista esclusiva a L’Adigetto.it.
 
Nello scalpore generale, CasaPound ha triplicato i risultati elettorali ad Ostia, pare a scapito del Movimento 5 Stelle: ve lo aspettavate?
«Sì, ce lo aspettavamo perché vanno nella direzione dei risultati che CasaPound sta ottenendo sul territorio nazionale, da Bolzano a Lucca e Todi. Metà della nostra crescita elettorale di Ostia è dovuta ai delusi dei 5 Stelle, che noi chiamiamo il partito degli astenuti, perché su tante questioni cruciali loro si astengono, e come Ponzio Pilato non prendono posizione e non danno nemmeno risposte concrete. Più si andrà avanti e più i 5 Stelle cadranno e CasaPound salirà.
 
Quindi CasaPound oggi si considera una alternativa del movimento 5 Stelle?
Sì, ma non solo, perché è ormai incontestabile che stiamo sfilando un sacco di voti anche alla Sinistra che si è scordata degli italiani per fare gli interessi degli stranieri, e naturalmente al Centro-Destra, se pensiamo che Matteo Salvini è andato in giro per due anni a fare la propaganda No Euro meno Europa, e oggi lo troviamo con Berlusconi che invece dice che l’Euro è bellissimo e che l’Europa è una cosa fantastica, è chiaro che i suoi elettori possono legittimamente sentirsi presi per i fondelli, ed è chiaro che raccoglieremo anche parte dei voti della Lega.
 
Un elettorato così eterogeneo e trasversale cosa trova in CasaPound?
«Innanzitutto la concretezza di un movimento politico fatto persone vere che stanno ogni giorno al fianco degli italiani. Quella di CasaPound è una realtà che gli altri partiti non possono mettere in campo, perché nonostante i milioni di Euro che hanno, difficilmente li troviamo nei quartieri degradati vicino agli italiani dimenticati da tutti.
«Mentre i partiti parlano di aria fritta, alleanze e di collegi da spartire, tradendo tutte le speranze e le aspettative che gli elettori hanno riposto in loro, noi ci mettiamo a disposizione degli ultimi, delle persone sole, degli anziani, dei poveri: strutture caritatevoli come la Caritas noi le vogliamo chiudere, non perché le odiamo, ma perché vogliamo un popolo che vive nella giustizia sociale e nella prosperità e non nella beneficenza.»
 
I detrattori vi accusano di essere troppo radicali ed estremi nelle nostre visioni e delle prese di posizione,
«Infatti lo siamo: per noi, ad esempio, l’uscita dall’Euro e dall’Unione Europea è il punto di partenza del nostro programma politico, altrimenti è inutile dire abbassiamo le tasse ed alziamo le pensioni minime quando poi, a livello europeo, sai benissimo che non te lo permetteranno. Se vogliamo salvare la nostra nazione dobbiamo uscire dall’Europa, e questo gli altri partiti non lo dicono più, anche se in realtà lo hanno detto per anni?»
 
Oltre alla Destra e alla Sinistra c’è tanto scontento anche in una parte del mondo cattolico che non si sente rappresentato da nessun partito: come vi ponete nei confronti delle questioni religiose?
«CasaPound non è un movimento confessionale, non ha tendenze religiose che spiccano sulle altre, ma rappresenta uno Stato in cui tutte le confessioni tradizionali che convivono in questa nazione, hanno il medesimo rispetto.»
 
Quindi siete favorevoli alla rimozione dei segni religiosi come il presepio e il Crocifisso dai luoghi pubblici, per evitare che prevalgano sulle altre religioni?
«Al netto di una visione non religiosa dello Stato, ci rendiamo conto del fatto che questi simboli cristiani sono qui da 2000 anni, quindi è inaccettabile che gli ultimi arrivati nella nostra nazione, per il fatto di appartenere a un’altra religione, ci dicano cosa dobbiamo fare e magari pretendere di togliere i nostri simboli sacri. In questo senso, il sedimento di 2000 anni di religione cattolica nella nostra nazione, va assolutamente rispettato e preservato.»
 
Quale prevenzione proponete al terrorismo di matrice religiosa?
«Noi siamo inflessibili e pensiamo che chiunque sia latore di terrorismo vada allontanato da questa nazione: nel nostro programma abbiamo inserito la revoca della cittadinanza per chi l’abbia ottenuta o per i propri discendenti. In pratica, i ragazzi che si sono fatti saltare in aria nelle capitali europee erano tutti cittadini inglesi e francesi ed erano indagati per terrorismo: se qualcuno avesse potuto revocare quella cittadinanza semplicemente perché è stata concessa, e non era una cittadinanza storica, si potevano espellere e rimandare nei loro paesi d’origine.»
 
Nei confronti di una questione etica come l’aborto come vi ponete?
«Come per i cattolici praticanti, anche noi siamo per una politica di zero aborti, e vogliamo combattere strenuamente l’aborto affinché tutti i bambini possano nascere: per ottenere questo risultato però, non prevediamo di abolire la legge 194, proprio perché la nostra non è una visione confessionale, ma con una assistenza totale dello Stato alle famiglie, degna di una nazione organizzata e giusta con una adeguata politica del lavoro e della casa, affinché i bambini possano trovare quel tetto sotto cui vivere tranquilli.»

Sandra Matuella - [email protected]