Che fine hanno fatto al termine della Grande Guerra?
Caddero le dinastie degli Imperi Centrali – 2. Carlo d'Asburgo, Imperatore d'Austria
Si ringrazia Wikipedia per le note e per le foto.
Carlo I d'Austria, per esteso Karl Franz Josef Ludwig Hubert Georg Maria von Habsburg-Lothringen-Este, era nato a Persenbeug il 17 agosto 1887.
È stato l'ultimo imperatore d'Austria, re d'Ungheria e Boemia, e monarca della Casa d'Asburgo-Lorena e Austria-Este.
Figlio primogenito dell'arciduca Ottone d'Austria (1865-1906) e della principessa Maria Giuseppina di Sassonia (1867-1944), alla nascita era il quinto in linea di successione dopo Rodolfo, dopo suo nonno, suo zio e suo padre.
Nel 1889 l'arciduca Rodolfo morì suicida a Mayerling e il piccolo Carlo passò al quarto posto.
Nel 1896 suo nonno Carlo Ludovico morì e Carlo salì al terzo posto.
Nel 1906 la morte del padre lo rese secondo, dopo suo zio Francesco Ferdinando.
Nel 1911 sposò la principessa italiana Zita di Borbone-Parma, figlia dell'ultimo duca di Parma, Roberto, con la quale ebbe otto figli.
Dal 1912 al 1914 fu a capo del 39º reggimento a Vienna.
Divenne erede al trono in seguito all'assassinio a Sarajevo dello zio Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914.
Per Carlo, che all'epoca aveva solo 27 anni, fu un colpo terribile perché non si aspettava di diventare erede al trono così bruscamente e così presto: fra lui e il trono, occupato dall'ottantaquattrenne prozio Francesco Giuseppe, vi era lo zio Francesco Ferdinando che, oltre a essere relativamente giovane (aveva 51 anni), godeva anche di un'ottima salute.
Carlo partì per il fronte e dal 1915 al 1916 fu generale contrammiraglio del 20º Corpo d'Armata.
Aveva come zone d’operazione i territori che andavano dall'Altipiano Fiorentini al fondovalle di Arsiero con obiettivo la pianura di Thiene.
Passò i primi due anni di guerra sul fronte italiano, dove con la sua semplice personalità conquistò la stima di parecchi soldati.
Dal punto di vista operativo, nel 1916 ebbe il ruolo di comandante dei Kaiserjäger presso l'esercito austriaco nella spedizione punitiva in Val d'Astico. La Strafexpedition.
Carlo fu incoronato imperatore alla morte del prozio Francesco Giuseppe nel 1916.
Nel 1917 avviò una serie di trattative segrete di pace tramite Sisto di Borbone-Parma, fratello della moglie Zita.
Anche se il ministro degli esteri Graf Czernin era interessato a negoziare una pace generale, l'imperatore Carlo I, tradendo l'alleanza con la Germania, propose una pace separata.
Quando la notizia trapelò, nell'aprile del 1918, Carlo I negò qualunque coinvolgimento, ma venne smentito dal primo ministro francese Georges Clemenceau, che rese pubblica la lettera di richiesta di accordi separati firmata dall'Imperatore austriaco.
Durante il conflitto veniva descritto dai giornalisti come un soggetto da screditare e anche i capi di stato degli altri paesi europei lo umiliarono, giudicandolo incapace di portare avanti una guerra.
L'impero austro-ungarico negli ultimi anni di guerra era devastato dai disordini interni, con fortissime tensioni tra i diversi gruppi etnici.
Il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson nei suoi quattordici punti chiese che l'Impero permettesse di scegliere ai popoli di autodeterminarsi. In risposta a questa richiesta, Carlo I accettava di riconvocare il parlamento imperiale e permettere la creazione di una confederazione rappresentativa di ogni gruppo nazionale.
Però, nessuno dei gruppi etnici accettava una simile prospettiva, combattendo per la piena autonomia come nazioni e determinati a diventare indipendenti da Vienna il più presto possibile.
Il ministro degli Esteri Barone Istvan Burián, subentrato a Czernin, chiese l'armistizio il 14 ottobre sulla base dei quattordici punti di Wilson, e due giorni dopo Carlo I emise un proclama che cambiava radicalmente la natura dello Stato austriaco.
Ai polacchi veniva concessa piena indipendenza con lo scopo di unirsi ai loro fratelli etnici della Russia e della Germania in uno stato unico polacco.
Il resto delle terre austriache veniva trasformata in una unione federale composta da quattro gruppi nazionali: tedesco, ceco, slavo, e ucraino.
Ognuna delle quattro parti doveva essere governata da un consiglio federale, mentre Trieste era invece destinata ad avere uno statuto speciale.
Tuttavia, il Segretario di Stato Robert Lansing rispose quattro giorni dopo che gli Alleati erano impegnati per le cause della nazione dei cechi, degli slovacchi e degli Slavi del sud e pertanto la soluzione tardiva di una nazione federale non era più sufficiente.
Infatti un governo provvisorio cecoslovacco si era unito agli alleati già il 14 ottobre, e il Consiglio Nazionale degli Slavi dichiarò indipendente lo Stato degli Sloveni, Croati e Serbi il 29 ottobre 1918.
L'11 novembre 1918, il giorno in cui finisce la guerra, viene presentato a Carlo I il decreto di abdicazione da parte dell'assemblea nazionale provvisoria.
L’imperatore però rifiuta di abdicare, allegando alla richiesta la dichiarazione che «Dio stesso gli ha assegnato il trono in sacra fiducia».
Il 12 novembre fu costituito il nuovo governo della Repubblica austriaca, senza che però il vecchio governo venisse formalmente dimissionato, anche se nei fatti non funzionava più dal giorno prima.
E nei quattro mesi successivi continuarono a esistere due governi contrapposti, a causa della presenza dell'imperatore in Austria.
Il 23-24 marzo 1919 Carlo I e la famiglia imperiale vengono caricati a forza su un treno e mandati in esilio in Svizzera, con la complicità degli inglesi.
Il 3 aprile il governo repubblicano austriaco scioglie formalmente il governo imperiale e procede alla deposizione ufficiale di Carlo dal trono, oltre che decretare la confisca dei beni e l'esilio perpetuo della famiglia Asburgo-Lorena dal paese.
Negli anni successivi Carlo I tentò due volte di riprendere almeno il trono d'Ungheria.
Il primo tentativo ebbe luogo nel marzo del 1921 e si spense sul nascere su consiglio dell'ammiraglio Miklós Horthy, che riuscì a convincere l'ex regnante del profondo odio verso il casato degli Asburgo che serpeggiava tra la popolazione ungherese.
Il secondo tentativo di Carlo I avvenne a ottobre dello stesso anno, nonostante il parere contrario dei suoi consiglieri. L'imperatore deposto venne fatto arrestare dallo stesso Horthy e deportato all'isola di Madera.
Dopo il secondo fallito tentativo di restaurazione in Ungheria, Carlo e la moglie Zita in stato di gravidanza furono detenuti alcuni giorni nell'Abbazia di Tihany.
Il 1º novembre del 1921 furono condotti presso la città portuale di Baja, da dove furono imbarcati a bordo del monitore britannico HMS Glowworm e trasportati fino alle coste del Mar Nero, dove vennero trasferiti sull'incrociatore leggero HMS Cardiff.
La loro meta finale era l'isola portoghese di Madera, dove arrivarono il 19 novembre 1921.
Al fine di evitare che un terzo tentativo di restaurazione potesse essere messo in atto, il Consiglio delle potenze alleate aveva ritenuto l'isola il luogo detentivo migliore.
Inizialmente la coppia e i loro figli vissero nella cittadina di Funchal a Villa Vittoria, accanto al Reid Hotel, da cui in seguito si trasferirono nella località di Quinta do Monte.
Carlo non lasciò mai Madera. Il 9 marzo del 1922, durante una passeggiata, prese freddo e la bronchite che contrasse venne da lui trascurata e si trasformò in polmonite.
Subì in seguito due attacchi cardiaci e morì per insufficienza respiratoria il 1º aprile del 1922, alla presenza di sua moglie e di Ottone d'Asburgo-Lorena, rimanendo cosciente quasi fino ai suoi ultimi momenti.
Le sue spoglie sono ancora sepolte sull'isola, nella chiesa della Madonna del Monte, nonostante i vari tentativi di spostarle nella cripta degli Asburgo a Vienna. Il suo cuore e quello della moglie sono invece sepolti nell'abbazia di Muri in Svizzera.
Il 3 ottobre 2004 l’ultimo Imperatore Asburgo è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II.
Durante la cerimonia di beatificazione papa Giovanni Paolo II disse che la principale preoccupazione di Carlo era «di seguire la vocazione del cristiano alla santità anche nella sua azione politica», in particolare nella qualità di promulgatore dell'assistenza sociale, e per questo doveva essere «un esempio per noi tutti, soprattutto per quelli che oggi hanno in Europa la responsabilità politica!».
Inoltre si ricorda l'enorme fede cattolica che l'imperatore praticava tanto da voler presenziare al Te Deum del capodanno 1919.
Alla domanda del perché voleva ringraziare il Signore nell'anno della sconfitta e nell'anno in cui perse tutto, Carlo rispose che «...l'importante è che i popoli abbiano ritrovato la pace...» e per questo bisognava ringraziare Dio.
Dal matrimonio con Zita nacquero: (Nome - Nascita - Morte - Note) Principe ereditario Otto - 20 novembre 1912 - 4 luglio 2011 - Sposa nel 1951 la principessa Regina di Sassonia-Meiningen (1925-2010), ha avuto 7 figli. Arciduchessa Adelaide - 3 gennaio 1914 - 2 ottobre 1971 - Nubile e senza figli. Arciduca Roberto - 8 febbraio 1915 - 7 febbraio 1996 - Sposa nel 1953 la principessa Margherita di Savoia-Aosta (n.1930), ha avuto 5 figli. Arciduca Felice - 31 maggio 1916 - 6 settembre 2011 - Sposa nel 1952 la principessa Anna Eugenia d'Arenberg (1925-1997), ha avuto 7 figli. Arciduca Carlo Ludovico - 10 marzo 1918 - 11 dicembre 2007 - Sposa nel 1950 la principessa Yolanda di Ligne (n.1923), ha avuto 4 figli. Arciduca Rodolfo - 5 settembre 1919 - 15 maggio 2010 - Sposa nel 1953 la contessa Xenia Tschernichev-Besobrazova (1929-1968) e nel 1971 la principessa Anna Gabriele von Wrede (n.1940), ha avuto 5 figli. Arciduchessa Carlotta - 1º maggio 1921 - 23 luglio 1989 - Sposa nel 1956 Giorgio, duca del Meclemburgo (1899-1963), non ha avuto figli. Arciduchessa Elisabetta - 31 maggio 1922 - 7 gennaio 1993 -Sposa nel 1949 il principe Enrico del Liechtenstein (1916-1991), ha avuto 5 figli. |
GdM