Un flash-mob per rendere visibile l’invisibile
Sabato, davanti a Sociologia di Trento, il primo presidio pacifico contro lo Stato che ignora le «patologie femminili invisibili»
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Si è svolto alle ore 15 sabato scorso a Trento, davanti all’ingresso della Facoltà di Sociologia, il primo presidio pacifico contro lo Stato che ignora le «patologie femminili invisibili» e che interesserà diverse piazze italiane, argomento di cui abbiamo parlato in una intervista con la Rosanna Piancone (vedi).
Il flasm-mob è stato accompagnato da balli e percussioni del gruppo La Murga per dare voce e visibilità alle richieste delle donne malate invisibili affinché altre donne possano riconoscersi in quei sintomi, prendere coscienza delle loro problematiche e agire di conseguenza per la loro salute.
«Donne stanche di non essere credute, di non essere adeguatamente curate, stanche di dover girare in tantissime strutture prima di incontrare personale formato ed in grado di fare una diagnosi e impostare un piano terapeutico.
«Donne provate dopo anni di malattia, spaventate per le centinaia di euro al mese che devono spendere per le cure non riconosciute dal Servizio Sanitario nazionale, stanche di non avere alcuna tutela nello studio e nel lavoro, stufe di non esistere per lo stato e per la società»
Un grido di protesta, quello andato in scena, rappresentato da un flash-mob di donne abbandonate ma unite, che si sono rivolte al pubblico presente, con il volto coperto da una maschera per trasmettere le mille emozioni che fanno da cornice alle battaglie quotidiane che loro stesse devono affrontare, alle lacrime, al dolore, ma anche alla gioia di questi eventi così importanti, affinché attraverso la loro sofferenza le patologie femminili non siano più silenziose ed invisibili.
L’iniziativa è stata ideata ed organizzata dall’associazione Ciste.info APS e dal movimento transnazionale femminista NUDM (Non Una Di Meno) insieme a diverse associazioni che si occupano di patologie uro-genitali.
Come abbiamo detto, lo scopo è quello sensibilizzare l'opinione pubblica e la politica sulla necessità di riconoscere a livello sanitario nazionale patologie ad oggi non riconosciute e non diagiosticate come la Vulvodinia, la neuropatia del pudendo, la fibromialgia, etc.
La proposta di legge verrà presentata in Parlamento il prossimo12 novembre.
Di seguito il breve video della manifestazione.
Nadia Clementi - [email protected]