Prosegue il disegno «Duemilatrentino» – Di Daniele Bornancin

Disponibilità, condivisione e collaborazione negli obiettivi dell’assemblea 2022 degli industriali del Trentino

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Gli obiettivi di quest’assemblea 2022 sono racchiusi nello studio iniziato nel 2021 e proseguito nel 2022 chiamato «Duemilatrentino - Futuro Presente», realizzato con la collaborazione dello Studio Ambrosetti e che terminerà nel 2023 con un testo finale denominato «Società Trentino 5.0».
Società 5.0 indica una società che cerca di bilanciare il progresso economico con la risoluzione dei problemi sociali, tramite un sistema elaborato, per integrare il mondo reale con quello digitale e tecnologico.
Il documento «Duemilatrentino» si caratterizza per i temi inerenti alla «transizione sostenibile» e per «la centralità dell’uomo e la qualità della vita»; una proposta per la crescita sostenibile e inclusiva del Trentino.
L’obiettivo è di indicare nuove linee guida per il nostro territorio.
 
Giova, a questo punto, menzionare alcuni passaggi espressi dal Presidente di Confindustria Fausto Manzana nell’intervento dello scorso anno, rilevanti per il percorso in atto di Confindustria e anche come anello di congiunzione con l’Assemblea di quest’anno.Il Presidente aveva così esordito: «La ripartenza, dopo gli anni duri della pandemia ci ha dato delle opportunità per continuare il lavoro e per andare avanti, certo dobbiamo adattarci alla nuova normalità, alle nuove regole, per il bene di tutti.
«Ognuno deve fare la propria parte. Siamo qui per fare questo con umiltà, per dare il nostro contributo e per lavorare insieme per uscire dalla crisi più rafforzati, noi e l’intera società.
«Abbiamo cercato di stare vicino alle nostre imprese e capire come venirne fuori attraverso un’ampia riflessione e analisi, per definire come deve essere il nostro futuro.»
 
Nelle considerazioni di quest’anno Manzana ha introdotto le principali idee, scaturite dagli incontri con gli imprenditori del territorio trentino, punti fermi del documento elaborato e consegnato ai presenti.
Quel lavorare insieme per il bene della comunità, quel fare meglio in questo momento di grandi sfide globali, dalle questioni energetiche e idriche (investimenti per migliorare gli impianti e ridurre le dispersioni nella raccolta e nel trasporto dell’acqua), ai progetti per la gestione autonoma delle risorse idriche, dal problema dell’evasione fiscale (dieci miliardi), alla mancanza di lavoratori, (il 41% delle imprese cerca personale, ma non lo trova), dai costi del lavoro, ai rapporti con la scuola, dalla necessità di attivare progetti di energia alternativa come «fotovoltaico e biomassa»; dello stare uniti e dialogare con le istituzioni per difendere insieme l’autonomia, fermo restando le posizioni di buon livello conquistate dal Trentino.
Sulla sanità ha aggiunto che i servizi sanitari e ospedalieri devono essere curati e mantenuti attivi anche nelle valli.
Per quanto attiene il mondo giovanile, dove negli ultimi cinque anni tredicimila giovani lavoratori, in gran parte laureati, sono emigrati all’estero ha definito che «sono necessarie soluzioni per trattenerli nel nostro e loro territorio, per un futuro migliore».
 
Il Trentino è in prima posizione nelle dimensioni della sostenibilità.
«Stiamo facendo bene, ma dobbiamo migliorare anche alla luce delle grandi criticità globali. Dobbiamo essere capaci di fare scelte decise e condivise per dare un futuro al nostro Trentino.»
 
Lorenzo Tavazzi, Responsabile dell’area economica dello Studio Ambrosetti, nell’entrare nel merito dei risultati degli incontri con gli imprenditori trentini e del posizionamento del nostro territorio, rispetto alle altre regioni italiane, ha posto all’attenzione alcune specificazioni, dal punto di vista della transizione sostenibile.
Le dimensioni che compongono la sostenibilità riguardano: la dimensione economica, ossia la capacità del territorio di generare reddito; la dimensione ambientale, la capacità di tutela dell’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali; la dimensione sociale, la capacità di garantire condizioni di benessere equamente distribuite.
Gli indicatori dell’indagine realizzata racchiudono l’essenza della dimensione della sostenibilità.
Le criticità verificate si concentrano: nella difficoltà di reperimento di lavoratori, nella quota di laureati, in discipline STEM, non sufficienti; nel numero di famiglie coperte dalla connettività; nel numero di colonnine di ricarica per auto elettriche e nel consumo di acqua pro capite.
Gli industriali hanno comunque una percezione positiva dell’andamento della propria attività, anche per il futuro. Una buona parte ha implementato le strategie di sostenibilità finanziarie per le proprie aziende nel medio periodo, così come le azioni di coinvolgimento del personale negli obiettivi aziendali.
Un gruppo significativo di imprenditori delle aziende industriali trentine ha migliorato l’efficienza energetica, con l’introduzione nel sistema produttivo di strumentazioni volte all’efficienza energetica, con la prerogativa di ridurre l’impatto ambientale e i consumi.
 
Da quest’indagine si sono sviluppate dieci proposte d’azione condivise da Confindustria, che adesso possono essere considerate necessità tra queste: la misurazione della sostenibilità energetica delle imprese; l’aumento dell’energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili e la diffusione delle comunità energetiche, per accelerare la transizione energetica del Trentino; il rafforzamento della responsabilità sociale delle imprese per consentire una strategia di sviluppo sostenibile; il sostegno alla realizzazione di nuovi modelli produttivi per lo sviluppo di competenze idonee a gestire progetti di transizione digitale; la creazione di start up per la logistica Smart; la definizione di una strategia comune a tutto il territorio per la riduzione dei consumi idrici, il migliorando della gestione delle acque reflue e dei sistemi d’irrigazione; la capacita dei territori di attrazione, contrastando il fenomeno dello spopolamento nelle valli; la definizione di un piano di adeguamento delle strutture scolastiche per una migliore qualità della vita degli studenti trentini.
 
La descrizione dell’esperto si è poi incentrata sulla situazione attuale, in un contesto di una tempesta perfetta, dove i fattori decisivi della crisi economica sono determinati dalla guerra, dal Covid, dalla carenza energetica in corso, dalla siccità, dall’anomalia del cambio del clima.
Tutto questo va a incidere sulla crescita economica complessiva. Quando vi è un’incertezza costante e continua, i territori sono attraversati da momenti di declino, alternati con periodi di crescita.
Più fonti suggeriscono sin da subito di creare piani di programmazione a medio e lungo termine, per affrontare al meglio le situazioni.
Il Trentino ha oggi una posizione, di tenuta dell’economia, deve però affrontare il futuro in modo deciso, con una responsabilità collettiva e con la continuazione di buone pratiche in tutti i campi del sistema produttivo e sociale. Importante è essere consapevoli che le difficoltà spesso preparano le persone a un futuro straordinario.
 
Altri importanti spunti sono giunti da un confronto tra i relatori, sollecitati dalla moderatrice del Sole 24 Ore Rosalba Reggio, rispondendo alla domanda: come costruire la sostenibilità.
 
S. E. Mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, nato a Bolzano, delegato per la Pastorale del lavoro nella Conferenza Episcopale Italiana, ha richiamato l’attenzione sull’importanza della persona come fine e sulle relazioni industriali, che non possono essere la somma di un io, ma un insieme del noi.
Crescere insieme conviene a tutti, ecco perché bisogna creare una motivazione dello stare insieme, per così fare il bene, con scelte responsabili.
Bisogna mettere al centro i giovani, che sono il futuro, e il nostro presente. Dare loro voce, ascolto e parola è nostro dovere.
Papa Francesco ha coinvolto migliaia di giovani sul tema ecologico e sulla tutela della terra; su quest’argomento dobbiamo impegnarci anche noi. I giovani, sono bravi, studiano, lavorano, s’impegnano e vogliono fare.
Dobbiamo dare loro speranza e accendere il desiderio di fare, di essere attivi nelle proprie comunità, con progetti nuovi.
I giovani oggi fanno fatica a essere e diventare adulti, vogliono rimanere eterni ragazzi. Per questo non devono essere educati a propria immagine e somiglianza, ma devono ricevere fiducia e ascolto.
Anche noi abbiamo fatto errori nella nostra gioventù e li facciamo anche ora da adulti; dando loro fiducia, questi giovani di oggi ci sorprenderanno.
 
Paolo Zegna, consigliere del Gruppo Ermenegildo Zegna sorto nel 1910 a Trivero in provincia di Biella in Piemonte, operante nel settore dell’abbigliamento, ha esposto alcune idee sulla sostenibilità dei processi produttivi delle imprese e sull’esperienza del settore, oggi in crisi. Il tessile è stato l’acqua per Biella.
«Abbiamo creato una Fondazione per ridurre la crisi e mutare il territorio da industriale a turistico. Difficile è convertire un territorio da una specificità industriale a quella turistica, ma avendo l’orgoglio delle nostre zone, noi ci proviamo e stiamo investendo sulle strutture, per aumentare l’ospitalità, i servizi e le attività turistiche.
«La strada della sostenibilità è oggi un percorso segnato anche per continuare le nostre attività.
«Certo, bisogna porre maggior attenzione alle regole, che devono essere rispettate da tutti i Paesi, anche perché la sostenibilità ha un costo solo per certi Paesi e non per altri.
«Da ciò l’importanza di uniformare e adeguare le direttive europee e non rischiare di viaggiare su due binari diversi.»
 

 
Tessa Gelisio, conduttrice televisiva e ecoblogger, è stata al timone di tante trasmissioni (Pianeta mare, Italia che vai e altri), in questo periodo conduce il programma «Cotto e mangiato».
Sostiene che è importante e indispensabile difendere l’ambiente, anche con piccole cose fatte da tutti.
La società e il sistema produttivo devono cambiare in un’ottica di sostenibilità e anche le imprese devono attivare sistemi di unità con la scuola e la formazione.
In Italia serve personale qualificato in tecnologie e materie scientifiche, linguistiche, informatiche e digitali, per cambiare la cultura e andare verso la stagione della sostenibilità.
Il trend di crescita si sta estendendo verso conoscenze chimiche, ecologiche, della tutela della natura e dei territori, ossia del sistema ambientale, dove i giovani sono maggiormente portati.
Compito nostro è quello di non deluderli.
 
Con quest’approfondimento ho cercato di mostrare gli interventi degli interlocutori, che hanno contribuito, con molta passione e ognuno con competenza e professionalità lavorativa diversa a rappresentare il filo conduttore della realtà che viviamo di questo periodo intriso di complicazioni e difficoltà generale.
Dalla disanima di ognuno è emersa comunque, la voglia di fare e la disponibilità del sistema produttivo a una proficua collaborazione e condivisione per la progettazione del futuro.
Disponibilità, condivisione e collaborazione hanno confermato il successo anche di quest’assemblea annuale di Confindustria; ovvero il sentire degli imprenditori.

A cura di Daniele Maurizio Bornancin