Il racconto della seta nelle vie della città di Rovereto
Un libro-percorso, attraverso dieci bacheche, che guida cittadini e turisti alla scoperta della storia e dei luoghi simbolo di una città che si è sviluppata con la seta
>
È un vero e proprio libro illustrato quello che accompagna il visitatore e il cittadino curioso alla scoperta della città di Rovereto in un percorso didattico che parte da Palazzo Sichart e lo accompagna lungo il percorso del Leno, toccando i punti significativi di una storia, quella della seta, che ha determinato lo sviluppo della città.
Con l'inaugurazione delle nuove bacheche, è stata ridata importanza a un progetto le cui radici risalgono a quasi quarant'anni fa e che ora, grazie all'intervento del Comune e della Fondazione Museo Civico, in collaborazione con la Comunità di Valle nel più ampio contesto del Progetto «Un filo di seta», che unisce il setificio Colle-Masotti di Rovereto al filatoio/torcitoio di Piazzo a Villa Lagarina e a palazzo Taddei ad Ala, sta vivendo una nuova stagione.
Il primo ad avere questa idea, fu il geometra, appassionato di archeologia industriale, Rino Dapor, che ricostruì, in collaborazione con l'ingegner Andrea Frisinghelli, le vicende storiche della città, collegandole alla produzione del prezioso tessuto.
Le bacheche allora messe in opera, pesantemente usurate dagli agenti atmosferici e imbrattate nel corso degli anni, sono state sostituite e rinnovate: l'Amministrazione comunale ha voluto mettere in campo un progetto di riqualificazione specialistica del libro-percorso, con la partecipazione congiunta del Museo Civico che ha riveduto la parte culturale e ha installato nuovi cristalli sulle strutture messe a dimora dal Comune.
«Parlare di seta a Rovereto – spiega l'assessore Andrea Miniucchi –significa parlare delle ragioni delle trasformazioni della città. Lungo il Leno e le sue rogge, è cresciuta la fortuna di un insediamento che attorno alla produzione e alla lavorazione del prezioso tessuto si è sviluppato d è fiorito: conoscere il periodo della produzione equivale a conoscere la storia urbana della città».
«Grazie a questo progetto, già programmato ma che ha trovato spazio all'interno di un percorso più ampio che unisce la Vallagarina – ha detto l'Assessora Micol Cossali – permette di ragionare in nuova prospettiva. Il percorso dei pannelli porta dei contenuti dentro la città, permette di seguire una sorta di dorsale da cui si dipanano dei rami che sono uno stimolo alla ricerca delle molte tracce che la seta ha lasciato, fatta di molti capitoli che si leggono nelle vie, nei palazzi, nei monumenti di Rovereto».
«Abbiamo voluto arricchire il percorso con dei contenuti digitali e una sala dedicata – ricorda la Direttora della Fondazione Museo Civico, Alessandra Cattoi – creata apposta per le scuole. Qui si possono vedere tutti i passaggi, dalla coltivazione del gelso alla coltura del baco, alla tessitura della seta, in un racconto che va dal 1200 al 2022. È un progetto ancora in corso che continuerà ad arricchirsi di iniziative e informazioni».
«Le nuove bacheche aggiungono un ulteriore tassello all’interno di una azione di creazione del Distretto della Seta – ricorda infine Stefano Bisoffi, Presidente della Comunità di Valle - Dopo la prima parte del lavoro che ha visto gettare le basi, in accordo con la provincia per la creazione del Distretto stesso - si comincia a mettere a frutto le prime iniziative. È un filo che lega davvero il territorio della nostra Comunità e che vede un lavoro di sinergia in un'ottica di valorizzazione culturale e di promozione del territorio».
«Rovereto città della seta» torna così oggi fruibile, con testi aggiornati, nuove immagini e un percorso che parte da Palazzo Sichart e che si dipana lungo le vie del centro storico della città che costeggiano il torrente Leno, elemento importante per l’industria serica.
Le bacheche in metallo presentano e approfondiscono la tematica della nascita e dello sviluppo della lavorazione della seta e illustrano la funzione delle infrastrutture e degli edifici storici, che si possono ammirare durante l’itinerario, nella attività manifatturiera stessa, quali ad esempio rogge e filatoi.
Rovereto rappresentava il vertice nella produzione e nel commercio della seta, a partire già dal XVI secolo, lungo la valle dell’Adige, strategico collegamento naturale tra i paesi germanici e quelli italici.
La Fondazione Museo Civico ha assunto l’iniziativa di aggiornamento contenutistico dei pannelli didattici, grazie all’accurato lavoro dell’Ing. Andrea Frisinghelli, quale incaricato ed esperto in materia di industria serica, oltre alla stampa delle nuove grafiche su materiale durevole da installare nelle bacheche stesse; mentre il Comune di Rovereto si assume il servizio di manutenzione e sistemazione delle bacheche mediante l’affidamento a ditta specializzata.
La progettazione dei lavori è stata seguita dalla dirigente dott.ssa Simonetta Festa, del Servizio Sostenibilità e Qualità del Vivere Urbano, con la direzione lavori dell'Ufficio Mobilità geom. Marino Salvetti.
L’itinerario è tornato al suo originario splendore ed è già oggetto di numerose visite guidate organizzate dal Museo Civico, con una significativa frequenza spontanea di turisti e cittadini locali e stranieri. I testi, oggi in sola lingua italiana, saranno presto disponibili in altri idiomi.