43esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna
Il Presidente Mattarella: «La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi»
Di seguito riportiamo l'intervento del Presidnete della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciato in occasione del 43esimo triste anniversario della strage di Bologna. |
Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico.
Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso.
Nel giorno dell’anniversario, la Repubblica si stringe ai familiari e alla comunità cittadina con sentimenti di rinnovata solidarietà.
Siamo con loro, con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia.
L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura.
È servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. È servito l’impegno delle istituzioni.
La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato.
La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso.
È in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche.
La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano.
E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese.