Credem, nel 2014 crescono utile (+31%) e dividendo (+25%)
Prestiti: +7,9% – Rapporto sofferenze impieghi: 1,55% (tra i più bassi del sistema) – 245 assunzioni (70% con meno di 30 anni)
Il Consiglio di Amministrazione di Credem, presieduto da Giorgio Ferrari, ha approvato nella seduta odierna i risultati individuali e consolidati del 2014 confermando integralmente i risultati preliminari già approvati lo scorso 11 febbraio.
I risultati saranno sottoposti all’assemblea degli azionisti convocata per il 30 aprile 2015. Il Roe consolidato a fine 2014 si attesta a 6,8% (5,7% nel 2013).
L’utile netto consolidato è in aumento del 31% a/a a 151,8 milioni di euro.
«La nostra strategia di crescita per linee interne – ha dichiarato Adolfo Bizzocchi (foto), direttore generale di Credem, – ci ha consentito di creare valore anche nel corso degli ultimi anni, che sono stati forse i più complessi per l’economia nazionale dal dopoguerra.
«Siamo riusciti a coniugare sviluppo e redditività; questo ci ha consentito di distribuire costantemente dividendi rafforzando contemporaneamente il patrimonio, e quindi la solidità dell’istituto, a tutela anche dei clienti che ci affidano i risparmi o che contano sul nostro aiuto per lo sviluppo dei loro progetti.
«Abbiamo inoltre creato – ha concluso Bizzocchi, – per le Persone che lavorano nel Gruppo, i migliori presupposti per operare in un contesto stimolante, che punti ad offrire opportunità di sviluppo e crescita professionale.»
Dividendo in crescita del 25%
Il dividendo proposto ammonta a 0,15 euro per azione in crescita del 25% rispetto al 2013 (0,12 euro per azione) ed in aumento del 50% dal 2010.
La cedola sarà messa in pagamento a partire dal 20 maggio 2015 con stacco il 18 maggio 2015 e record date 19 maggio 2015, il monte dividendi complessivo ammonta a 49,7 milioni di euro.
Negli ultimi cinque anni sono stati distribuiti quasi 200 milioni di euro di dividendi agli azionisti.
Impieghi in aumento di 1,5 miliardi di euro
Nel 2014 il Gruppo ha continuato a sostenere famiglie ed imprese con prestiti in crescita del 7,9% a/a (vs -1,4% a livello di sistema) a 21.508 milioni di euro registrando un incremento in valore assoluto dello stock di prestiti di oltre 1,5 miliardi di euro nel corso dell’anno.
La overperformance del tasso di sviluppo dei prestiti del Gruppo rispetto al sistema è pari al 9,2%, in continua crescita negli ultimi cinque anni.
L’aumento dei prestiti è avvenuto con costante attenzione alla qualità degli attivi ed alla solidità patrimoniale; il rapporto tra sofferenze nette ed impieghi è pari ad 1,55%.
Raccolta in progresso di 5 miliardi di euro in valore assoluto
La raccolta da clientela è in crescita del 10,6% a/a a 53.542 milioni di euro con un incremento in valore assoluto di oltre cinque miliardi di euro nel corso del 2014 e, al suo interno, la raccolta gestita è in progresso del 14,3% a/a.
Particolarmente positivo l’andamento delle commissioni da gestione, intermediazione e consulenza in crescita del 14,3% a/a con un apporto di 254,1 milioni di euro.
Assunzione di 245 persone
La strategia di crescita del Gruppo, che ha consentito di acquisire 107 mila nuovi clienti nel 2014, si è focalizzata anche sullo sviluppo delle strutture commerciali con 245 nuove assunzioni di cui il 70,2% al di sotto dei 30 anni ed una crescita dell’organico del 2,4% nel corso del 2014.
Coefficienti patrimoniali
In base alle disposizioni dettate dagli articoli 11, paragrafi 2 e 3, e 13, paragrafo 2, del regolamento UE n. 575/2013 (CRR), le banche controllate da una «società di partecipazione finanziaria madre» sono tenute a rispettare i requisiti stabiliti dal predetto regolamento sulla base della situazione consolidata della società di partecipazione finanziaria medesima.
A seguito di tale normativa sul capitale è stato modificato il perimetro di consolidamento del Gruppo ai fini della vigilanza prudenziale portando a calcolare i ratio patrimoniali su Credemholding, la controllante (del 76,9%) di Credem S.p.A.
Il CET1 Ratio calcolato su Credemholding è così pari a 11,1% (fully phased 10,4%); il Total capital ratio (Basilea 3 phased in) è pari a 11,8% influenzato negativamente da un’interpretazione prudenziale, secondo la nuova normativa, circa la computabilità di emissioni subordinate a progressivo ammortamento emesse successivamente alla fine del 2011, pari a circa 270 milioni di euro per il Gruppo.
Principali risultati economici e finanziari