Risto3, dopo la pandemia il bilancio torna positivo

Il fatturato migliora del 31% sul 2020 e supera i 46 milioni di euro. Oltre 1.360 dipendenti preparano e distribuiscono 7,2 milioni di pasti presso 301 strutture

La presidente Camilla Santagiuliana Busellato.
 
Cominciano a farsi vedere i primi segnali di ripresa dopo la terribile prima annata della pandemia, che in alcuni settori come quello della ristorazione ha colpito particolarmente forte.
Stamattina molti dei 431 soci e socie della cooperativa Risto3 si sono riuniti in assemblea, per potersi confrontare sulla situazione ed analizzare il bilancio 2021.
«Dopo due anni di pandemia e restrizioni è una gioia potersi ritrovare tutti insieme con i soci in presenza, – ha esordito la presidente Camilla Santagiuliana Busellato. – L’obiettivo della nostra cooperativa è quello di generare lavoro e anche nei momenti peggiori di questo ultimo biennio il nostro atteggiamento non è cambiato: il sostegno e il supporto a soci e socie è rimasto un punto fermo.
«Certo la pandemia non è finita, e le 130 mila ore di cassa integrazione che abbiamo dovuto chiedere anche nel 2021 ce lo ricordano chiaramente. Ma il nostro bilancio è tornato positivo e questo ci fa ben sperare.»
 
«Risto3 – ha detto il direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione Alessandro Ceschi intervenendo in assemblea – ha dimostrato una capacità straordinaria di riorganizzarsi adattandosi ai mutamenti che la pandemia ha portato con sé, come per esempio lo smart work.
E proprio l’abilità nel far fronte alla velocità dei cambiamenti che i tempi moderni ci impongono sarà il vero fattore competitivo del futuro”.
«Pensavamo che il 2022 sarebbe stato l’anno del rilancio – ha aggiunto Germano Preghenella, presidente del Consorzio Lavoro Ambiente – ma il conflitto, il caro energia e l’exploit dei costi dei materiali pongono nuovi elementi di incertezza.
«Grazie alla vostra organizzazione, alla capacità di mantenere la barra dritta su etica e valori, al vostro patrimonio economico e umano, siete riusciti a resistere alla pandemia e ora potete essere ottimisti.»
 
«Grazie al coraggio, alla determinazione e alla professionalità di soci, lavoratori e amministratori – ha dichiarato Mario Tonina, vicepresidente della Giunta provinciale – avete superato le grandi difficoltà dovute all’emergenza da Covid-19 ed avete guidato la ripresa della cooperativa, nella sinergia tra innovazione e conservazione, nell’attenzione al cliente, alla qualità dei prodotti offerti e dei servizi prestati.
«Quello che contraddistingue una società cooperativa da altre forme di impresa è proprio questo: l’utile e la sostenibilità economica non sono il fine ma il mezzo, perché al centro ci sono le persone e le politiche di sviluppo improntante alla sostenibilità sociale, economica, ambientale e culturale.
«Valori che arricchiscono il vivere quotidiano dei territori, la cui tipicità locale va salvaguardata, e ai quali anche il governo provinciale si ispira per dare una direzione alle sue scelte.»
 
 I numeri e il futuro  
«Tra lockdown e restrizioni – ha aggiunto il direttore generale Paolo Defant – il 2020 è stato un anno molto difficile, che ha lasciato sul bilancio di Risto3 una ferita di 3,8 milioni di euro, interrompendo un ciclo di annate positive.
«Oggi possiamo dire che, grazie al lavoro di soci e dipendenti, la perdita è stata recuperata e il fatturato è cresciuto del 31%, pur con alcuni settori che continuano a essere “vittime” della pandemia, anche indirettamente, a causa dello sviluppo di nuove abitudini di vita e di lavoro, come lo smart working.»
 
Il bilancio, approvato dall’assemblea, presenta un fatturato di 46 milioni di euro, frutto del lavoro di 1.361 dipendenti, di cui la grande maggioranza donne.
Oltre 7,2 milioni i pasti preparati nel 2021 (19.771 al giorno!) e distribuiti presso le 301 strutture gestite nella ristorazione scolastica, aziendale, commerciale, socio-sanitaria e catering.

«Confidiamo in un progressivo e graduale miglioramento della pandemia che, non dimentichiamo, non si è ancora risolta, – ha aggiunto la presidente. – Per il 2022 preoccupa l’aumento dei costi, in particolare energetici e delle materie prime, che abbiamo già iniziato a sentire alla fine del 2021, ma che con l’avvio della guerra nel 2022 ha raggiunto livelli imprevisti e fuori controllo.
«Questo aspetto, insieme all’inflazione che ha superato il 6% e alle conseguenti ripercussioni sui prezzi, aggiunge incertezza all’annata attuale, che tutti speravamo di ripresa ma che invece nasconde ancora delle insidie.»