Cartoline di Bruno Lucchi: venti giorni in Normandia

«Abbiamo bisogno di arte viva. Bellezza autentica. Reale. Perché se la bellezza si vive, bisogna condividerla»

Mont Saint Michel
 
L'appuntamento è alle nove, di sera.
Il solito locale. Sul lago.
La coppia di amici ci aspetta.
Si parte da qui: da una pizza a Levico Terme e si finisce in Normandia.
C'è trepidazione.
Il viaggio programmato insieme – atteso - finalmente si concretizza.
Digitiamo in Google: Percorsi Michelin.
Luogo di partenza: Levico Terme
Destinazione: Caen (Francia).
Chilometri: 1360.
Tempo di percorrenza: 13h45.
Sapevamo.
Si sperava in un abbuono dell'ultimo minuto.
 
Scrive Guy de Maupassant:
«Il viaggio è una porta attraverso la quale
si esce dalla realtà conosciuta
e si entra in un'altra realtà inesplorata,
che somiglia al sogno.»
 

 
Liberi.
Sembra quasi troppo bello.
Liberi, di andare a sud, est, ovest.
Liberi – noi - di andare verso nord.
 
Venti giorni.
Venti giorni in Normandia.
Venti giorni lontani dai problemi.
Venti giorni alla ricerca di emozioni.
Di bellezza.
Di incontri.
 
Ci tuffiamo dentro l'oscurità.
Autostrada A22. Direzione Brennero.
L'automobile viene inglobata dal nero della notte.
 
La luna ha le batterie cariche e lo sguardo spalancato.
È determinata a darci tutta la luce che può.
Viaggiare di notte ha un suo non so che.
Il buio sembra dire: cerca la luce.
È un po' quello che faccio nel mio lavoro.
Cerco luce per dare forma e sostanza a un groviglio di terra.
 
È scorrere di chilometri.
Decine, centinaia, migliaia.
Con la mente volo. Con lo spirito dissolvo frontiere:
Italia. Austria. Germania. Francia.
In questo andare racimolo frammenti di pensieri.
Presenti e passati.
Quelli incerti del domani.
 
Si parla. Si ride. Si pensa.
Qualche parola tedesca ripetuta per scherzo.
I chilometri vanno riempiti.
Qualcuno dorme già.
Io fisso la riga bianca al centro della strada: Gps amico.
Intorno, solo notte.
Qualche luce sparsa qua e là, nelle campagne attorno:
Costellazioni cadute sulla terra.
 
L'orologio sul display autostradale indica le 4,50.
 
Ormai siamo giunti al confine dell'alba.

La notte, in punta di piedi, ci sta lasciando.
Si apre il sipario. Lentamente.
Lo spettacolo quotidiano ha inizio:
la luce dorata illumina i boschi,
scivola sui campi disegnati dall'uomo.
Piccole nubi discrete rievocano lo “stile Magritte”.
Poi l'omaggio del sole all'intera gamma dei colori caldi.
 
Mi perdo a guardare.
Immagine benaugurante.
«Chissà quante altre meraviglie vedremo?»
 
Qualcuno chiede un pit-stop per «cambio gomme».
Un caffè poi, di nuovo, verso rettilinei senza fine.
Ore srotolate sull'asfalto.
Chilometri lasciati alle spalle.
La fatica si fa sentire. Reclama riposo.
La radio “canta” canzoni francesi.
Si sente profumo di vacanza.
Si inizia a gustare l'arrivo. La meta.
 
CAEN. Città gemellata con Anzio.
Normandia, eccomi. Eccoci.
 
La sera a cena con Bernard e Armelle,
i simpatici proprietari della casa del nostro soggiorno.
Viaggiatori anche loro.
Serata piacevole. Utile per rinfrescare il mio francese arrugginito.
Poi un sonno rinfrancante.
Meritato.
 
Dopo l'obbligata quarantena anche le «Cartoline»,
finalmente, ritornano libere, all'aria aperta.
«En plein air», come si dice, in Normandia.
 
Il rischio, dopo questo isolamento forzato,
è pensare che il “virtuale” basti. No, assolutamente no.
Abbiamo bisogno di arte viva. Bellezza autentica. Reale.
Perché se la bellezza si vive, bisogna condividerla.
 
Questo, almeno, è il mio pensiero.
Bruno Lucchi.


Alba.


La nostra casa.


Bandiere della Normandia e della Francia.


La cattedrale di Saint Pierre a Caen.


Case a Hofleur.


Le falesie a Étretat.


Ponte di Normandia.


Campi di grano in normandia.


Cattedrale di Notre Dame a Rouen.


Casa medievale a graticcio.

Quartiere medievale a Rouen.


Castello di St. Germain de Livet.


Cattedrale di San Maclovio a Rouen.


Quartiere medievale con case a graticcio a Rouen.

 Bruno Lucchi 
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento
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+39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737
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