Maria Giovanna Speranza Memorial Exhibition, dal 3 dicembre

In Sala Mayer a Pergine l'edizione 2021 di Contemporary Art Festival dedicata all’artista internazionale e co-fondatrice del festival recentemente scomparsa

Niagara Falls - Maria Giovanna Speranza.
 
Torna per la sua ottava edizione, purtroppo portando con sé il vuoto incolmabile che lascia nel mondo dell'arte e non solo, la perdita di Maria Giovanna Speranza, Contemporary Art Festival - Winter Edition, evento dedicato nello specifico al panorama artistico contemporaneo, che si svolgerà su due rinomate sedi espositive del centro storico di Pergine Valsugana; Sala Maier e Studio d'Arte Astrid Nova.
Si inaugurerà quindi, il 3 dicembre in Sala Maier, «Contemporary Art Festival Winter Edition – Maria Giovanna Speranza Memorial Exhibition», evento promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pergine, dedicato all'arte contemporanea, che si concluderà il 10 dicembre, e che è per l'appunto dedicato alla memoria di Maria Giovanna Speranza, che con la figlia Viviana, ne fu l'ideatrice.
 
L'evento, che vuole presentarsi non solo come intervento di fruibilità visiva da parte del visitatore, ma anche renderlo partecipe dei processi artistici e creativi del mondo dell'arte, prevederà nell'arco della settimana, la ormai storica mostra collettiva con una selezione di quattro eccellenti artisti presso gli spazi di Sala Maier ed un intervento di video arte negli spazi della sala espositiva dello Studio d'Arte Astrid Nova.
Gli artisti di questa ottava edizione saranno; Maria Giovanna Speranza nota artista ormai internazionale purtroppo recentemente scomparsa ed alla quale è appunto dedicato il festival; Viviana Puecher figlia di Speranza e con alle spalle anche lei numerose esposizioni in Italia ed all'estero, l'ultima appena terminata a Pasadena in California; Marco Meneghini speleologo laureato in Archeologia, friulano ma residente ormai da anni a Mezzolombardo con numerose pubblicazioni alle spalle, tra le quali anche per National Geographic; Matteo Boato noto artista trentino, anche lui con alle spalle numerose mostre sul nostro territorio ed all'estero.
 
Contemporary Art Festival, presenterà quindi al pubblico in Sala Maier una selezione di splendide opere di Maria Giovanna Speranza, recenti e datate, alcune gentilmente concesse in occasione del festival dagli stessi collezionisti che le acquistarono. Opere magistrali, che vanno a sviscerare la bellezza e maestosità del paesaggio e del ritratto, due tematiche che ogni giorno ci circondano ma al contempo ci sfuggono perchè assorti dai ritmi del quotidiano. L'artista da sempre indaga l'interiorità umana, sogni, desideri, ricordi e sentimenti, utilizzando il medium pittorico come tramite per legare questi, a luoghi che spesso si presentano sulle sue splendide tele, come furono in passato.
Maria Giovanna Speranza, andrà così a svelare anche una selezione della sua recente produzione di dipinti di grande formato tramite i quali esplora le molteplicita? interpretative dei paesaggi locali d' altri tempi, mettendoli in relazione con i particolari ritratti, tra i quali anche alcuni omaggi a grandi Maestri del passato, mediante il suo personale abile e naturalmente elegante tocco pittorico.

Gli artisti selezionati, andranno a dedicare il loro omaggio nei diversi linguaggi propri del loro lavoro; si troveranno quindi in esposizioni ad esempio i dipinti di Viviana Puecher dedicati all' adorata mamma con cui ebbe anche occasione di esporre recentemente in California ed al Muse-Museo delle Scienze di Trento, i lavori fotografici legati ai testi in un connubio di arte e storia di Marco Meneghini, le grandi tele di Matteo Boato dedicate alla natura ed al paesaggio.
Contemporary Art Festival, nasce dal co-working di Area Arte La Musa e Studio d'Arte Astrid Nova, due entità costantemente attive su più fronti del panorama contemporaneo, che ritrovandosi nell'obbiettivo comune di creare una rete tra gli artisti selezionati, galleristi e collezionisti, pongono in primis l'attenzione all'eccellenza dell'operato degli stessi.

Mediante un approccio progettuale dal carattere flessibile, il festival presenterà quindi al pubblico, una panoramica della più eccellente produzione artistica del proprio territorio, nelle diverse modalità di creazione e realizzazione, dalla pittura nelle sue più variegate forme e tecniche di esecuzione, alla fotografia anche analogica, fino alla letteratura.
Durante le esposizioni verranno poi tenuti una serie di tre laboratori gratuiti artistici accompagnati da incontri con gli artisti stessi che terranno i suddetti laboratori ed inoltre, ed una serata sarà dedicata alla presentazione dell'avanzamento del progetto Archivio Storico Arti dei Filati, che si terrà in Sala Maier.
Infatti dal 2019 le due entità si uniscono e danno il via ad un importante progetto condiviso, ideato e diretto da Speranza ed ora portato avanti dalla figlia Viviana, dedicando una parte dello spazio nella sede di Spiaz de le Oche, e una notevole parte di tempo e risorse, alla realizzazione dell’Archivio Storico Arti dei Filati, che archivia una vastissima selezione di perfetti e magistrali pezzi, realizzati con finissime tecniche di ricamo, tra cui il tombolo, ricamo Caterina De Medici, chiacchierino, forcella, uncinetto, elaborati pizzi e merletti e molti altri rari e preziosi punti.
Questo per conservare una traccia, una documentazione storica, di queste magnifiche ed elaboratissime tecniche che potrebbero andare un giorno, dimenticate o perse completamente.
 

 
 Maria Giovanna Speranza
Maria Giovanna Speranza, perginese di adozione, ma originaria di Grumo di San Michele all'Adige, nel suo operato artistico, ha spesso indagato l'interiorità umana, sogni, desideri, ricordi e sentimenti, utilizzando il medium pittorico come tramite per legare questi, a luoghi che spesso si presentano sulle sue splendide tele, come furono in passato.
La sua natura elegante, sognatrice e romantica regala attimi di tempi passati, di cui nel ricordo restano i segni della vera bellezza, e l'importanza delle piccole cose.
Maria Giovanna Speranza, proietta così l'immaginario del visitatore, in epoche lontane, tra dame dell'800 e cavalieri, passando per tramonti infuocati e valli incantate, giungendo infine agli evocativi paesaggi fatti di baite e rifugi montani del nostro stupendo territorio.
 
L'artista ama andare a sviscerare il rapporto tra presente e passato, ma anche tra spazi urbani e naturali, tra paesaggio e ritratto, esplorandone le molteplicita? interpretative.
Dai paesaggi locali d' altri tempi, ai particolari ritratti, tra i quali anche alcuni omaggi a grandi Maestri del passato, mediante il suo personale abile tocco pittorico.
Ma non solo, dal 2013, dopo aver iniziato ad esporre anche in prestigiose gallerie Americane, dà il via all'Archivio Storico Arti dei Filati, un importante progetto condiviso, dedicando una parte dello spazio nella splendida sede di Spiaz de le Oche, gentilmente concessa dalla stessa Maria Giovanna, e una notevole parte di tempo e risorse, alla realizzazione dell’«Archivio Storico Arti dei Filati», sotto la sua stessa attenta e minuziosa Direzione, che archivia una vastissima selezione di perfetti e magistrali pezzi, realizzati con finissime tecniche di ricamo, tra cui il tombolo, ricamo Caterina De Medici, chiacchierino, forcella, uncinetto, elaborati pizzi e merletti e molti altri rari e preziosi punti.
 
Questo per conservare una traccia, una documentazione storica, di queste magnifiche ed elaboratissime tecniche che potrebbero andare un giorno, dimenticate o perse, ed al contempo vengono proposte, riscontrando grande interesse di pubblico e partecipanti, nei laboratori e workshop tramite i quali è possibile avvicinarsi, conoscere ed imparare le suddette pregiatissime tecniche.
Formatasi negli anni '60 alla scuola superiore di Sartoria e Moda di Rovereto, manifesta subito, oltre alla spiccata attitudine alla creazione di modelli unici, una dote naturale ed una particolare passione nella realizzazione dei disegni dei modelli, e nel disegno in generale.
Successivamente agli studi, già in giovane età, aprirà il suo Atelier di Sartoria mentre al contempo si occuperà nel settore di modista per grandi nomi, come anche per il marchio Marzotto di Valentino, ed approfondirà gli studi in campo artistico conseguendo numerosi diplomi.
 
Per Contemporary Art Festival, a lei dedicato, sarà presentata una selezione di sue splendide ed accademiche opere di grande formato, dedicate al paesaggio ed al legame tra questo ed il tempo, nella rappresentazione di luoghi anche come furono il passato.

Tra le recenti esposizioni di Speranza  
«Drinks On Me», per la prestigiosa galleria The Press Room, a Santa Barbara in California;
«The sensualità of diatoms», al MUSE-Museo delle Scienze di Trento;
«TecNonArt», nell’estate 2015, Cà De Gentili, Sanzeno;
«Raison d'etre» a Palazzo Thun di Torre Mirana a Trento;
«FOLKLORE» per la Decima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI-Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani;
«ForestMagicMountain», progetto di mail art alla F.A.O. di Roma;
La Voce del Corpo, nel 2017 a Lecco, un grande evento artistico promosso dalla Regione Lombardia, che mette in mostra in splendidi spazi urbani e naturali, opere di street art e land art;
«Viaggio nell'incanto dei profili montani» a Folgaria (promossa dalla Magnifica Comunità di Folgaria), «Ricordi, speranze, attese...», per la quale è stata anche vincitrice del concorso pittorico ad essa legato.
Dal 2012 inserita nell’archivio artisti contemporanei ADAC del MART-Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
 

Circus Viviana Puecher.
 
 Viviana Puecher  
L'indagine di Viviana Puecher, laureata all'Accademia di Belle Arti di Verona, si fonda sulla ricerca di una nuova «tradizione» determinata elasticità di senso e di funzione dell'esperienza visiva. Abbracciando una propensione alla rinuncia del controllo totale sull’opera e la propensione all’ampliarsi delle variabili che su questa possono agire, si dedica attivamente da alcuni anni anche a nuove forme d’arte contemporanea quali la new media art, l’installazione, land art ed arte pubblica, senza mai però dimenticare le tecniche pittoriche, alla base del suo metodo di ricerca, oltre che uno dei mezzi preferiti dall’artista per esprimersi.
 
Il suo stile pittorico è giocoso e divertente, contaminato da illustrazione, fumetto e pop surrealism, e grazie a questo, che è uno stile molto apprezzato in America, arriva ad esporre nelle più famose gallerie californiane dal 2017 con l'ultima mostra a Pasadena, conclusasi il mese scorso.
È un universo fiabesco quello che scaturisce dalle sue tele, manifestandosi mediante un immaginario popolato da una particolarissima fauna che amabilmente si rapporta con le caratteristiche donzelle imbronciate, tipiche del suo lavoro.
 
Il visitatore viene così proiettato, in questo mondo fantastico nel quale tutto è possibile, dove la tematica forte è quella della natura che si rapporta all'uomo alla ricerca di un dialogo e reciproca protezione.
Per Contemporary Art Festival, Viviana presenterà una serie di nuove opere in stile pop; paesaggi, atmosfere e luoghi naturali degli anni '70/'80, della serie Eternity, dedicata alla cara mamma Maria Giovanna Speranza.

Tra le recenti esposizioni di Puecher  
«The Coaster Show», appena terminata, per Gallery 30 South, Pasadena, California (U.S.A.);
«The sensuality of diatoms», al MUSE-Museo delle Scienze di Trento;
«TecNonArt», Cà De Gentili, Sanzeno;
«Raison d'etre» a Palazzo Thun di Torre Mirana a Trento;
«Something New...» ad Efesto Gallery,Tunisi;
«La Voce del Corpo», nel 2017 a Lecco, evento promosso dalla Regione Lombardia.
Dal 2012 inserita nell’archivio artisti contemporanei ADAC del MART-Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.

 Marco Meneghini  
Nato a Gorizia nel 1973, pratica la speleologia da quasi trent’anni.
Si interessa in modo particolare alle cavità artificiali, e, nello specifico, agli ipogei della Grande Guerra del fronte dell’Isonzo e del Trentino, dove vive dal 2003.
La passione per la ricerca lo ha portato ad approfondire le proprie conoscenze anche nel campo dell’archeologia, laureandosi in Beni Culturali - Indirizzo archeologico, presso l’Università di Trento.

È membro della Commissione Nazionale delle Cavità Artificiali (CNCA) della Società Speleologica Italiana, all’interno della quale ha ricoperto la carica di Curatore del Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali dal 2004 al 2018.
Sempre nel 2004, con la collaborazione della Società Alpinisti Tridentini, ha promosso l’istituzione del Catasto Regionale CA del Trentino Alto Adige della S.A.T. ed S.S.I., che ha curato fino al 2018.
È socio del Centro Ricerche Carsiche «C. Seppenhofer» di Gorizia.
Ha partecipato a programmi di ricerca speleologica in Italia e all’estero, contribuendo a divulgarne i risultati attraverso numerose pubblicazioni su libri, riviste, atti di convegni e siti web.
 
Gli articoli di Marco Meneghini sono stati ospitati su periodici a tiratura nazionale come Focus e National Geographic Italia, e su Speleologia ed Opera Ipogea, le testate di riferimento della Società Speleologica Italiana.
Nel 2002, Marco Meneghini ha contribuito, assieme ad altri autori, al volume «La valle dello Judrio - Progetto Judrio 2000», pubblicato dal C.R.C. Seppenhofer: una monografia su una zona di particolare fascino ed interesse, rimasta tuttora poco conosciuta nelle sue peculiarità, sia speleologiche che, in generale, culturali e naturalistiche.
 
Le esplorazioni nelle grotte lungo dello Judrio, sono state l’ispirazione per un racconto di Marco a tema speleologico, «Lo spiraglio nella Valle», pubblicato nel 2007 su «Sopra e sotto il Carso», rivista del Centro Ricerche Carsiche «C. Seppenhofer», che verrà presentato, in vista di una ristampa aggiornata e dedicata esclusivamente ad una raccolta di racconti di Marco, a Contemporary Art Festival.
È del 2019, invece, la collaborazione con Gedi Gruppo Editoriale S.p.A. per il primo volume della collana «Le montagne incantate - In cammino alla scoperta del Sentiero Italia del CAI», con il capitolo dedicato alle grotte e dal carsismo.
Lo studio e la documentazione degli ipogei con la successiva pubblicazione dei risultati, tramite il mezzo della scrittura, è il filo conduttore dell’attività speleologica di Marco Meneghini, che, talvolta, si vuole esprimere anche attraverso un racconto emozionale e meno aderente ad una relazione prettamente tecnico-scientifica o a un resoconto descrittivo.
 
Il 2021 è l’Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo, promosso dall’U.I.S., Union Internationale de Speleologie.
«Esplorare, capire e proteggere» il mondo ipogeo, un fenomeno che è così intimamente legato al nostro ambiente, in modo particolare alle risorse idriche, è lo scopo principale dell’iniziativa, ed anche a questa tematica è dedicata una parte del progetto espositivo di Marco Meneghini, che lega la scrittura alla narrazione artistica dei luoghi.
 
 Matteo Boato  
Matteo Boato per Contemporary Art Festival, presenterà una serie delle sue tele «La piazza».
La piazza è il luogo dove la città si incontra perché ne è il cuore.
Benché le persone non si conoscano e non ci sia alcuna relazione tra di loro, esiste questo punto di comune contatto e di scambio.
Infatti chi passa, chi vi accede, credo in qualche modo assorba, colga un vissuto altrui e lasci a sua volta qualcosa.
I lavori su questo tema, spesso tri-cromatici, in bilico funambolico tra disegno e pittura, attraverso l’uso di grafite e colore ad olio materico e tridimensionale, indagano l'umano vivere e la necessità di comunicazione, attenzione, verso gli uomini e verso gli altri esseri viventi.
La piazza simboleggia il mondo fisico, reale, la terra dove siamo ed esistiamo. Le persone sono l'umanità tutta.
 
In queste tele, la matericità e la conseguente presenza di ombre suggerisce questo incontro tra realtà e sogno, come se ci si trovasse in una “terra di mezzo” non ben collocabile.
Colature copiose inoltre, che solcano la superficie pittorica, suggeriscono la sovrapposizione di tempi diversi, passato e presente insieme.
Suggeriscono il fluire inevitabile della vita e della morte, il succedersi di generazioni che una sull’altra e, nello spazio pittorico, una accanto all’altra, dialogano.
Si diploma nel 1992 in chitarra classica.
Nel 1997 si laurea in ingegneria civile. Nel 1998 consegue il «diploma di architettura bioecologica» (HSA di Torino). Nel 2001 ha scelto la via della pittura.
La sua attività espositiva è intensa sia in Italia che all'estero: Barcellona (S), Belfast (GB), Berlin (D), Bruxelles (B), Dandee (GB), Dresden (D). Vincitore di concorsi nazionali per opere d'arte pubbliche (Roma, Levico Terme (TN), Povo (TN), Lavis (TN), Mezzano (TN), Borgo V. (TN), Pergine V. (TN).
 
 Dal 4 al 10 dicembre 2021  
Sala T. Maier | Piazza Serra 11 | Pergine Valsugana TN
Sede Area Arte La Musa & Studio d'Arte Astrid Nova | Piazza Pacini 8 | Pergine Valsugana TN