A Bezzecca il «Parco Museo delle storie ledrensi»
Obiettivo del museo, conservare e valorizzare il patrimonio, le testimonianze e le esperienze che hanno segnato il territorio e la sua comunità
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Questa mattina, nella sala stampa della Provincia autonoma di Trento, la conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti legati all'iniziativa «Bezzecca obbedisco 2024», nella ricorrenza del 158° anniversario della battaglia tra garibaldini e austriaci del 21 luglio 1866, è stata l’occasione per annunciare l’avvio del «Parco Museo delle storie ledrensi», nato dalla collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino, il Comune di Ledro e il Muse – Museo delle scienze di Trento.
«Un progetto molto interessante e ambizioso per un museo che vuole allargare i suoi orizzonti – ha spiegato la vicepresidente e assessore alla cultura e istruzione Francesca Gerosa - e che, mettendo al centro la “Grande storia” passata per Bezzecca così come le “piccole storie” della comunità locale, valorizza il territorio stesso e l’identità della comunità ledrense. Un progetto che punta al coinvolgimento di tutte le generazioni, dei visitatori locali, dei turisti e con una particolare attenzione agli studenti. Un bellissimo esempio di rete tra Provincia, territori locali e istituzioni culturali: la collaborazione e la capacità di fare rete può essere davvero quel valore aggiunto per rendere ancora più ampia, più conosciuta, più fruibile, la grande offerta culturale che abbiamo nella nostra provincia».
Il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi ha sottolineato che si desidera operare creando un contenitore non solo legato alla dimensione risorgimentale e garibaldina o alle tracce della prima guerra mondiale, ma che comprenda il patrimonio di storie e di memorie che caratterizzano la comunità della Valle di Ledro.
«Si tratta di un progetto assolutamente originale nel panorama museale trentino che mette in connessione le componenti già presenti all’interno dell’offerta culturale, rendendole più evidenti grazie anche all’utilizzo delle varie possibilità che la tecnologia oggi ci offre. È un progetto di comunità, perché noi crediamo che le comunità trentine hanno bisogno di ritrovare il proprio senso di appartenenza».
Claudio Oliari, vicesindaco del Comune di Ledro ha salutato con entusiasmo l’evento: «Quello di oggi è un momento storico, viene ufficializzato di un progetto nato nel 2016. Attraverso questa iniziativa facciamo conoscere la storia del nostro territorio in un momento in cui la Valle di Ledro è in forte espansione, soprattutto dal punto di vista dell’offerta culturale».
Stefano Bruno Galli, presidente del Muse, ha evidenziato come ogni territorio sia la stratificazione di storie: in questo caso si passa dalle palafitte, a Bezzecca 1866, alla prima guerra mondiale.
«È necessario far dialogare dei piani storici profondamente distanti tra loro che hanno segnato in profondità la vita di una collettività. Cercare l’integrazione dell’offerta culturale di un territorio ha due grandi benefici: dare un’identità forte ad una comunità e nello stesso tempo fornire uno strumento di autorappresentazione. Costruire e organizzare una rete è anche un modo per attrarre e incuriosire il visitatore, il turista». L’idea, quindi, di costruire un parco delle storie ledrensi «è un elemento di grande innovazione, di fronte al quale il Muse non farà mancare il proprio sostegno» - ha concluso Galli.
Il progetto
Il Parco Museo delle storie ledrensi si propone di conservare e valorizzare il patrimonio, le testimonianze e le esperienze che hanno segnato nel tempo il territorio e la sua comunità. Come territorio di confine e di passaggio la valle di Ledro è caratterizzata drammaticamente da guerre e conflitti, come la battaglia del 21 luglio 1866 e il celebre «obbedisco» garibaldino, lo spostamento della popolazione civile durante la Grande Guerra, i combattimenti che hanno segnato il fronte di guerra italo-austriaco. In quanto territorio alpino la sua storia è segnata dalla conformazione geografica e dalla realizzazione di importanti e ardite vie di comunicazione e infrastrutture. Per raccontare queste storie non era sufficiente un Museo.
Serviva anche una sua estensione tramite itinerari e percorsi tematici per interpretare e conoscere i luoghi e i paesaggi più significativi. La molteplicità di temi che il Parco Museo delle storie ledrensi può raccontare nel tempo doveva essere racchiusa all’interno di un singolo contenitore ben definito che troverà la sua collocazione fisica all’interno della sede dell’ex Municipio di Bezzecca. Tale progetto, in questa prima fase, si è concentrato nella definizione del nome e nella realizzazione di un’identità visiva e di un’immagine coordinata che potesse essere di volta in volta adattata ai differenti itinerari e percorsi da offrire al pubblico, partendo da quello più conosciuto, ovvero quello che porta al colle S. Stefano.
Un luogo carico di storia e di memoria che intreccia fortemente la dimensione locale, nazionale e internazionale e che nel corso del tempo si è trasformato in una sorta di museo a cielo aperto, a partire dai segni lasciati sul territorio che testimoniano le battaglie garibaldine, i drammatici eventi della prima guerra mondiale, il ricordo di quelle esperienze nel Novecento (come le lapidi, i cippi, i monumenti commemorativi).
Il Parco Museo, oltre alla vocazione turistica, intende porsi come un luogo di discussione e un laboratorio di riflessione a disposizione della cittadinanza e della comunità per dare un rinnovato impulso al senso di appartenenza al territorio della valle di Ledro.
Bezzecca 1866 – Fronti 1914-1918
Il 21 luglio 1866 Bezzecca fu sede della battaglia tra le camicie rosse di Garibaldi e i soldati dell’esercito austriaco. Nel corso della prima guerra mondiale la valle di Ledro si trasformò nuovamente in campo di battaglia e subì una pesante opera di fortificazione. I paesi furono evacuati e la popolazione trasferita in Boemia, dove rimase fino alla fine del conflitto. L’itinerario proposto invita a muoversi fra le tracce e le memorie che quegli eventi hanno lasciato sul territorio. Da Piazza Garibaldi si sale al colle S. Stefano, giunti alla Chiesa Ossario si prosegue fino alla Croce bianca.
È ora possibile percorrere i camminamenti e trincee della prima guerra mondiale per arrivare alla scala a chiocciola ed entrare nelle gallerie. Il percorso è stato rivisto per valorizzare al meglio i punti di maggior interesse e arricchito con una mappa e dei pannelli informativi per aiutare il pubblico nell’individuazione dell’itinerario di visita e fornire le principali informazioni. L’immagine grafica è stata completamente ripensata e ridisegnata prendendo spunto dalla stratificazione di memorie presenti nell’abitato di Bezzecca e, in particolare, sul Colle S. Stefano.
È stata realizzata, inoltre, un App che, attraverso un’audioguida, accompagna il visitatore lungo il percorso fornendo approfondimenti e curiosità legate alle vicende raccontate.
Si tratta di un progetto ancora in divenire che si arricchirà nei prossimi mesi di ulteriori punti di informazione, nuovi contenuti, installazioni multimediali e una rinnovata cartellonistica che verrà affissa sui muri di Bezzecca e lungo l’itinerario.
«Bezzecca 1866. Fronti 1914-1918» è il primo percorso del Parco Museo delle storie ledrensi inserito all’interno dell’App MOBIcult, un App che riunisce un circuito di enti e istituzioni culturali e museali trentine.