I nostri amici a quattro zampe/ 31 – Di Fabrizio Tucciarone
Il Maine Coon: una razza originaria del Nord America, per la precisione del Maine, di cui è diventato anche gatto ufficiale
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La traduzione del nome è letteralmente «procione del Maine» per via della sua coda molto simile a quella del procione che negli anni gli hanno dato l’appellativo di Racoon, orsetto lavatore in inglese, abbreviato in Coon.
Il Maine Coon ha la caratteristica di avere diverse storie, tutte leggendarie, affascinanti e purtroppo non confermate ufficialmente.
La più diffusa credenza sulle origini risale all’inizio del secolo scorso e spiega che per le grandi e pelose orecchie provviste di ciuffi e la coda grossa e inanellata, deve per forza essere un incrocio tra una lince e un orsetto lavatore.
Si tratta di una storia molto fantasiosa e chissà se fisicamente possibile, ma certo ha dato luogo a molte altre varianti o alternative storie, come quella che attribuisce al gatto Maine Coon un’aura regale legandolo a doppio filo con i sei gatti d’Angora che la regina Maria Antonietta, durante la Rivoluzione Francese, avrebbe messo in salvo inviandoli a Wiscasset, nello Stato Americano del Maine.
La teoria più probabile, invece, è che il Maine Coon sia un incrocio tra gatti a pelo corto e gatti a pelo lungo d’oltremare, quelli che oggi sono i diretti progenitori del Norvegese delle Foreste.
Sarebbero sbarcati nel Nord America con i Vichinghi, attorno all’anno mille. Oppure più tardi, con i coloni, che viaggiavano con i gatti «acchiappa-topi» tra i più vari, mescolandoli senza badarci troppo.
La prima segnalazione risale all’anno 1861: a parlarne è la signora Pierce che cita un gatto bianco e nero chiamato «Captain Jenks of the Horse Marines».
In Italia invece il gatto Maine Coon compare solo nel 1986 ma da quel momento fa successo e oggi questa razza è tra le star di molte esposizioni feline.
Caratteristiche: è visibilmente tra i più imponenti, con i suoi 7-11 kg, da maschio, ridotti a 5-7 kg se femmina.
Si presenta forte e muscoloso, equilibrato e agile, e sa adattarsi ai rigidi inverni.
Questo perché sfoggia, di natura, senza vanità, uno mantello lucido, pesante e resistente all’acqua, grazie ad una particolare e caratteristica untuosità naturale che tiene caldo e non consente al pelo di annodarsi.
Nessuna altra razza diversa dal gatto Maine Coon possiede un manto così speciale.
Il pelo di questo felino è più lungo sullo stomaco e sulle gambe posteriori per ripararlo dalla pioggia e dalla neve, mentre si fa raso sulla parte posteriore e sul collo così da non aggrovigliarsi ostacolandolo quando si aggira nel sottobosco.
Per i colori, qui l’inverno non detta regole e sono tutti ammessi per il gatto Maine Coon tranne Chocolate, Cinnamon, Lilac, Fawn in qualunque combinazione e fattore colourpoint.
Anche la coda del gatto Maine Coon è anti freddo: lunga e folta, è comoda da avvolgere intorno al corpo per dormire protetto dal gelo.
Le orecchie sono «studiate» per le basse temperature: più pelose sia all’interno che sulle punte e mobili, per meglio captare i suoni della foresta.
Gli occhi del gatto Maine Coon sono grandi per migliorare la vista, utili nella caccia e nella fuga dai predatori agevolata anche dai piedi grandi, rotondi, con ciuffi di pelo, ottimi come pattini da neve.
Il gatto Maine Coon è abituato a stare all’aria aperta ed è attivo e curioso, giocherellone, ma si adatta anche in casa se ha spazi per essere se stesso.
Questa razza può vantare un ottimo carattere, abitudinario, ideale per la compagnia con le persone, soprattutto con anziani e bambini, perché non graffia né soffia.
Infatti è particolarmente apprezzato proprio perché non è mai aggressivo e tende a interagire anche con altri animali senza dichiarare guerra, nonostante la mole.
È docile e giocoso, e oltretutto possiede una voce che è ben lontana da un ruggito. Il suo è un miagolio acuto flebile e continuo, borbotta in continuazione, sembra che faccia la cronaca fra sé e sé delle proprie mosse: è uno dei gatti più loquaci in assoluto.
La dura selezione sostenuta dall’uomo purtroppo non ha impedito al Maine Coon di essere esente da patologie con predisposizione di razza.
Infatti il Maine Coon si caratterizza per essere predisposto principalmente a problemi cardiaci (cardiomiopatia ipertrofia) e a problemi di displasia dell’anca.
Cosa fare? Sicuramente rivolgersi ad allevamenti riconosciuti e ufficiali, controllando l’esenzione delle patologie sia attraverso indagini strumentali dei progenitori (es. ecocardio per il problema cardiaco che radiografico per il problema di displasia) ma anche attraverso test genetici che sempre di più facilitano una giusta e corretta prevenzione.
In più, proprio perché purtroppo la perfezione non può essere raggiunta, si consiglia una corretta prevenzione attraverso visite periodiche e indagini preventive come una radiografia oppure un ecocardio al fine di valutare la presenza o meno della patologia e intervenire precocemente.
Dott. Fabrizio Tucciarone
(Veterinario alla TrentoVet)