In Val D’Ambiez, riflessioni su uomo e natura
L’assessore Tonina alla manifestazione dedicata a monsignor Bressan
Grande partecipazione oggi in Val d’Ambiez per la cerimonia organizzata dal Comune di San Lorenzo Dorsino ai piedi della «Sacra edicola del cacciatore» dove è stato festeggiato monsignor Luigi Bressan in occasione dei 60 anni di sacerdozio di cui 35 trascorsi come vescovo.
Fra i numerosi presenti anche l’assessore provinciale alla salute e cooperazione, Mario Tonina, assieme al sindaco Ilaria Rigotti, al vicesindaco di Stenico Mirko Failoni, al presidente dell’associazione Ars Venandi, Marco Zeni presente con il vice Sandro Flaim ed il segretario Graziano Riccadonna.
Erano presenti fra gli altri anche Ezio Amistadi, presidente del Mets, e Claudio Eccher e Franco Panizza. Ad arricchire la cerimonia anche i canti del coro Camp Fiorì di Vigo Cavedine.
Diversi i motivi che hanno richiamato un folto pubblico al rifugio Al Cacciatore.
Anzitutto la memoria di tre figure che hanno contributo fin dall’inizio alla posa dell’opera avvenuta nel 2002.
Un riconoscimento speciale dunque a chi l’ha realizzata, quel don Luciano Carmessali che, oltre ad essere un religioso era anche un artista ed un cacciatore.
Come lo erano altri due importanti personaggi e amici della montagna, Mario Rigoni Stern e don Vittorio Cristelli, a loro volta sostenitori della Sacra edicola, come pure dell’iniziativa Homo Probo promossa dall’associazione Ars Venandi.
Una manifestazione, quest’ultima, alla quale lo stesso monsignor Bressan in passato ha preso parte.
Di qui lo spunto per dedicare quest’anno un momento di ringraziamento proprio all’arcivescovo emerito al quale il Comune ha consegnato un piccolo melo realizzato in argento da Mastro Sette che si è unito ad un quadro del disegnatore Fabio Vettori, oggi presente alla cerimonia, consegnato da Ars Venandi.
Nel ringraziare monsignor Bressan per l’impegno profuso nei confronti della nostra comunità, Mario Tonina ha sottolineato nel suo intervento l’importanza dell’equilibrio fra uomo e natura, così come rappresentato dalla Sacra edicola del cacciatore.
«L’ambiente ha un valore inestimabile – ha detto Tonina – un valore che non va sperperato, ma - al contrario - difeso, con impegno e grande attenzione, nel segno dell’equilibrio che ha fra i suoi nemici l’eccesso come pure la strumentalizzazione.
«L’ambiente – ha aggiunto Tonina– è patrimonio collettivo, di tutti quindi e tutti devono impegnarsi con onestà a preservarlo per le generazioni che verranno.»