Massimiliano Peterlana: «Studi di settore, così non va!»

Il vice presidente di Confesercenti del Trentino denuncia le complicazioni in vista delle dichiarazione dei redditi: «I software sono ancora più complicati e incongruenti»

Duro attacco di Massimiliano Peterlana, vicepresidente di Confesercenti del Trentino sugli studi di settore.
«Obsoleti, farraginosi e inaffidabili, – dice Peterlana. – Abbiamo a che fare con un sistema complesso e inattendibile, oggi più di ieri.
«Chiacchere su chiacchere, – prosegue il vicepresidente di Confesercenti. – Il nuovo governo non solo non li ha tolti come aveva promesso, ma li ha resi ancora più complicati a tal punto da bloccare le dichiarazione dei redditi.»
 
La situazione è impantanata.
«È tutto fermo, – rimbecca Peterlana. – Per pagare le tasse bisognerà aspettare settembre, non solo perché è stata prevista una proroga ma perché inserendo i dati nel sistema tutto si blocca.»
Non solo. Da quest'anno gli studi di settore hanno cambiato nome.
Ora si chiamano «Indicatori Sintetici di Affidabilità», in sigla ISA, ma finalità e criticità sono simili a quelle degli studi di settore.
Con gli ISA si è ampliata la base dati che utilizza il software in quanto vengono messi a disposizione dall’agenzia delle entrate i dati degli ultimi 7 anni di dichiarazioni.
 
«Uno dei problemi – insiste Perlana – è che oltre aver prorogato i termini al 30 settembre con conseguenti disagi nei versamenti, considerando che a settembre ci sarà un accumulo di tasse da pagare anno 2018 e 2019, ad oggi si continua a utilizzare un software che non è definitivo e che presenta incongruenze.»
Rete Imprese Italia ha chiesto al Governo che, per il primo anno, gli ISA siano facoltativi.
«Ma i disagi persistono, – conclude Peterlana. – Anzi aumentano per gli imprenditori.»