Franco Senesi lascia la Cassa Centrale dopo 15 anni di successi

Con lui il credito cooperativo trentino è divenuto punto di riferimento per il Nord Est e per la cooperazione tedesca

È stata l'assemblea di Franco Senesi

Il presidente lascia l'incarico dopo 15 anni e molti successi: l'allargamento a Nord est, i partner internazionali, le liti e la ritrovata armonia con il sistema nazionale.
Sfide che hanno portato valore alla banca, capace di reggere la crisi con capacità e strumenti adeguati.

Ottimo il bilancio, approvato all'unanimità, con l'utile cresciuto del 33% e un patrimonio che supera i 200 milioni. Sempre più usata la moneta elettronica (+15% di carte di debito e prepagate).
Exploit delle obbligazioni, più che raddoppiate.
Bene le gestioni patrimoniali (+12%).

Dopo un'ora e più di intervento in cui ha ricordato i fatti salienti degli ultimi anni che hanno completamente trasformato la Cassa Centrale, il presidente Franco Senesi ha faticato a concludere tutti i ringraziamenti che aveva in mente, quasi sopraffatto dalla commozione.

Come scrive l'ufficio stampa, «è stato salutato da capitano che lascia una nave ben attrezzata a tenere la rotta, anche se i mari non sono propriamente tranquilli».

Lascia dopo 15 anni da presidente, i più cruciali nella vita del consorzio delle Casse Rurali nato nel 1974.

Questa è l'eredità che lascia Franco Senesi

Nel 1995 Cassa Centrale era una bella macchina, con un motore tale da aspirare a ben maggiori competizioni, come si diceva allora in Banca d'Italia: 124 dipendenti, un capitale sociale da 62 milioni di euro, un patrimonio di 73 milioni.

Nel 1996 viene firmato il primo protocollo di collaborazione con la federazione veneta, nel 2001 la strategia di allargamento al Nord Est prende ufficialmente forma, tanto che l'anno seguente 28 banche di credito cooperativo venete e 13 friulane entrano nella compagine sociale di Cassa Centrale.

Nel frattempo le Casse Rurali rafforzano la presenza in Mediocredito del Trentino Alto Adige, che attraverso una serie di operazioni arrivano alla quota attuale del 36%.

Allo stesso tempo si cercano partner internazionali per aumentare la propria competitività.
Nel 2006 Cassa Centrale firma l'alleanza con il colosso tedesco DZ Bank, che porterà la banca cooperativa tedesca a entrare con il 25% in Cassa Centrale.

Questa operazione ha aggravato i rapporti già tesi con gli organismi nazionali, che vedevano nell'intraprendenza delle Casse Trentine un elemento destabilizzante del sistema.
Una crisi di relazione culminata con il convegno di Parma del 2005, che vedeva sugli scudi la Federazione trentina e Cassa Centrale rispetto alla proposta di costituire un gruppo cooperativo paritetico a livello nazionale.

Da allora il clima si è progressivamente rasserenato, tanto che si è cercato perfino di arrivare ad una fusione tra Cassa Centrale e la corrispondente nazionale Iccrea.
La fusione non c'è stata (si parlava di sinergie imprenditoriali), ma sono rimasti buoni rapporti di collaborazione su importanti progetti nazionali. Nel segno del reciproco rispetto.

Oggi Cassa Centrale Banca eroga servizi ad oltre 150 Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo in tutta Italia, ha consolidato la propria struttura e si presenta come un moderno ed efficiente centro di servizi garantiti da una squadra giovane e motivata, guidata con competenza da Mario Sartori.
Una società che dà valore anche ai soci, dal momento che negli ultimi sette anni ha distribuito tra dividendi e plusvalenze qualcosa come 90 milioni di euro.

I riconoscimenti all'assemblea

Il merito di Senesi è riconosciuto da molti interventi, a cominciare dal presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai, che ha ricordato gli anni di collaborazione «in cui è emerso in maniera chiara il ruolo strategico della cooperazione di credito della nostra comunità».
Diego Schelfi ha lodato lo spirito di servizio che ha animato la decisione di Franco Senesi, affinché «le cariche di vertice non diventino titoli di proprietà ma accompagnamento verso il futuro».
Ringraziamenti sono arrivati anche dai presidenti delle federazioni veneta Amedeo Piva, friulana Giuseppe Graffi Brunoro, da Luigi Cristoforetti a nome del consiglio, da Andrea Bologna presidente di Nord Est Asset Management, da Mario Sartori a nome di tutti i collaboratori.

Al termine l'assemblea di Centrale Finanziaria del Nord Est (la capofila del gruppo bancario Cassa Centrale) ha nominato i componenti del nuovo consiglio di amministrazione.
Tra questi sarà nominato alla prima riunione del CdA il successore di Senesi.

Soci della capogruppo Centrale Finanziaria del Nord Est sono le Casse Rurali Trentine, le Banche di Credito Cooperativo del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e i Consorzi di secondo grado della Cooperazione Trentina.
Precedentemente si era svolta l'assemblea di Cassa Centrale Banca, che ha approvato il bilancio all'unanimità.

L'assemblea di Cassa Centrale Banca

Cassa Centrale Banca è controllata da Centrale Finanziaria del Nord Est (al 70%); le altre quote appartengono a DZ Bank (25%) e ai soci privilegiati (5%), tra i quali Provincia Autonoma di Trento e Camera di Commercio.

L'utile netto è arrivato a quota 14,9 milioni, il 33% in più del 2008. Il totale della raccolta è stato pari a 1,7 miliardi. I titoli di proprietà ammontano a 517 milioni. I titoli di terzi in deposito raggiungono i 14,8 miliardi.

Il patrimonio netto ha superato i 200 milioni, il patrimonio di vigilanza i 147.
Cassa Centrale Banca si rivela una realtà sempre più solida, come indica anche il rapporto tra il patrimonio di base e le attività di rischio (il così detto Tier 1 ratio), passato da 13,78% a 14,44%. In miglioramento anche l'indicatore di solidità del Gruppo, che passa dal 16,52% al 17,23%.

Riguardo alle attività dell'Area Finanza, le gestioni patrimoniali hanno superato il miliardo di euro, con un incremento del 12% rispetto all'anno precedente; il totale delle masse gestite dal fondo Nord Est Fund ha raggiunto quota 714 milioni.
Il controvalore totale negoziato da Cassa Centrale Banca nel comparto obbligazionario ha superato nel 2009 i 10,6 miliardi, più del doppio rispetto all'anno precedente.

Due dati sull'Area Crediti: il totale crediti lordi verso clientela è pari a 701 milioni; il rapporto fra le sofferenze nette e il totale dei crediti netti verso clientela si è attestato allo 0,74%.

Cassa Centrale Banca gestisce le tesorerie di 426 enti pubblici presenti in 6 regioni italiane attraverso l'Area Sistemi di pagamento.
Le carte di debito e prepagate sono 515mila, il 15% in più del 2008.

Per l'Area Pianificazione e Sviluppo Strategico, è da evidenziare che il servizio di consulenza direzionale, che supporta le direzioni delle Banche nel presidio dei rischi, viene utilizzato da 160 Casse Rurali - BCC (nel 2008 erano 140).

Il nuovo consiglio di Centrale Finanziaria del Nord Est

Per la carica di amministratore, per il triennio 1010-1012 sono stati eletti i seguenti consiglieri.
Luigi Baldo (presidente CR Aldeno e Cadine), Maurizio Bonelli (presidente CR Valli di Primiero e Vanoi), Renzo Cescato (presidente Consorzio Lavoro Ambiente), Luigi Cristoforetti (presidente CR Tuenno Val di Non), Girolamo Da Dalto (direttore Bcc delle Prealpi), Diego Eccher (direttore CR Lavis e valle di Cembra), Giorgio Fracalossi (presidente CR Trento), Fabrizio Gastaldo (vicepresidente Federazione Veneta delle Bcc), Paolo Marega (presidente CR Rovereto), Bruno Martinelli (presidente CR Giudicarie Valsabbia Paganella), Umberto Martini (presidente Bcc Romano e Santa Caterina), Giorgio Melchiori (presidente CR Anaunia), Marco Modena (presidente CR Alto Garda), Gilberto Noacco (direttore Credito Cooperativo del Friuli), Luca Occhialini (presidente Bcc Basiliano), Mario Sartori (direttore generale Cassa Centrale Banca), Franco Senesi (presidente CR Pergine), Sergio Stancich (presidente Bcc del Carso), Giovanni Strenghetto (amministratore Rovigo Banca Credito Cooperativo), Claudio Tezzele (presidente CR Folgaria), Goffredo Zanon (presidente CR Fiemme).

Per quella di Sindaco:
Presidente del Collegio sindacale; Antonio Maffei (presidente CR Adamello Brenta).
Sindaci effettivi: Luciano Braito (direttore CR Val di Fassa Agordino), Maurizio Setti (presidente collegio sindacale CR Lizzana).
Sindaci supplenti: Marco Dell'Eva (vicepresidente CR Alta Val di Sole e Pejo), Renato Dalpalù (presidente collegio sindacale CR Fiemme).