Quel patrimonio destinato a pubblica utilità – Di Paolo Farinati
Festeggiati degnamente i 180 anni della Cassa di Risparmio Clementina di Rovereto e i quasi 30 anni della Fondazione Caritro
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Festeggiati lunedì 13 settembre più che degnamente i 180 dalla fondazione della Cassa di Risparmio di Rovereto e i quasi 30 dalla nascita della Fondazione CARITRO, con un’intera giornata di interessanti incontri di studio e di informazione.
Una storia di quasi due secoli, che continua ancora oggi lungo un percorso su cui rimane scolpita la ferma e determinata volontà di «Innovare, Crescere, Valorizzare».
Era, infatti, il 13 settembre 1841 quando tre imprenditori della ricca filiera della seta, Giovanni Battista Tacchi, il Barone Cesare de Malfatti e Gio Batta Sannicolò, ebbero l’intelligenza, la lungimiranza e il coraggio di dar vita alla prima Cassa di Risparmio dell’allora Tirolo trentino.
In verità qualche anno prima ne era sorta una ad Ala, ma ebbe vita assai breve.
La Cassa di Risparmio di Rovereto fu frutto, quindi, di un dinamismo economico senza pari per l’epoca.
Contrariamente a quella di Trento, che sorse più tardi nel 1855 per volontà del Vescovo e del Sindaco della città.
La Cassa di Risparmio Clementina di Rovereto, così chiamata in onore del Governatore del Tirolo Clemens zu Brandis, nacque per proprio Statuto anche e soprattutto quale ente previdenziale.
Vi era quindi un obiettivo sociale e umanitario ben preciso nell’intrapresa, garantendo nel contempo importanti e decisive risorse anche ai vari settori in cui operavano le imprese.
Al mattino, moderati dalla Presidente del Comitato d’Indirizzo della Fondazione Caritro Elena Tonezzer, i professori dell’Università di Trento Andrea Leonardi e Matteo Cosulich hanno con chiara sintesi illustrato il quadro politico, economico, sociale e giuridico in cui nacque la Cassa di Risparmio di Rovereto.
È seguita un’interessante illustrazione dei preziosi archivi roveretani sull’epoca da parte di Cristina Andreolli e Cristina Sega della Biblioteca Civica «Girolamo Tartarotti» e di Eleonora Zen della Fondazione Museo Civico di Rovereto.
Nel pomeriggio il Presidente della Fondazione CARITRO Mauro Bondi ha condotto un vivace e approfondito dibattito sul passato, presente e futuro del panorama delle imprese roveretane, aperto dalle significative relazioni di Fabrizio Rasera dell’Accademia degli Agiati e di Cinzia Lorandini dell’UNITN, dedicate alla lunga intensa storia dell’industria roveretana tra l’Ottocento e il Novecento, a cui hanno partecipato pure l’imprenditrice Sonia Bonfiglioli, Presidente del Gruppo industriale omonimo presente con ben ottanta stabilimenti in cinque continenti, di cui uno anche presso il BIC di Rovereto, e il Presidente di Confindustria del Trentino Fausto Manzana.
Alle ore 18 festosa e molto partecipata riapertura al pubblico di Palazzo del Ben, sito in Piazza Rosmini e di proprietà della Fondazione Caritro, oggi sede anche di un’agenzia dell’attuale Gruppo Unicredit e dell’Accademia degli Agiati.
Questo dopo un lungo e delicato restauro dei suoi meravigliosi affreschi, che rendono straordinariamente bello e unico questo nobile palazzo della fine del Settecento.
Dopo i saluti e i ringraziamenti del Sindaco Francesco Valduga, è toccato a Luca Bronzini e Ilaria Granello, responsabili dell’impresa e del cantiere autori di questo minuzioso restauro, illustrare ai molti presenti, necessariamente scaglionati, le modalità del lavoro svolto e il grande valore oggi assunto da queste rinnovate presenze artistiche, un autentico fiore all’occhiello per la nostra comunità.
Il Teatro Riccardo Zandonai ha ospitato alla sera l’incontro di chiusura di questa intensa giornata.
A quasi trent’anni dalla creazione della Fondazione Caritro, sorta a seguito della «Legge Amato» del 1990, con cui si è voluto dividere la mera attività commerciale di una banca dal patrimonio della stessa, la giornalista Claudia Tomatis ha dialogato sul ruolo delle Fondazioni in Italia, con Francesco Profumo, Presidente di ACRI e della Fondazione FBK e già Ministro della Repubblica italiana, con Salvatore Rossi, Presidente della Fondazione TIM, e con Andrea Zanotti, Presidente della Fondazione Golinelli.
Una degna prestigiosa conclusione di una giornata chiamata giustamente «Utile impresa», ovvero dedicata a quei patrimoni destinati a scopi di pubblica utilità, beni e capitali come quelli propri delle Fondazioni.
Paolo Farinati – [email protected]