Carolina Marangoni: a vele spiegate verso il cielo
La scomparsa di una «amica generosa e creativa» nel ricordo di Luciana Grillo: «Noi conserveremo il tuo ricordo e cercheremo di mantenerlo vivo»
Qualche giorno fa è mancata all’affetto dei suoi familiari e di tanti tanti amici Carolina Bazerla Marangoni, un’amica generosa e creativa, che ha trascorso gli ultimi mesi di vita sul suo amato Garda, sempre credendo nella possibilità di guarire, anche grazie al clima lacustre, mite e rasserenante.
Del lago conosceva la dolcezza, sul lago andava in barca, amava la natura e l’arte.
Certi mali non lasciano scampo, Carolina lascia invece una profonda eredità di affetti e quindi continuerà a vivere in chi ha avuto il privilegio di conoscerla, di frequentarla per anni, di apprezzare la sua disponibilità e il suo voler pensare agli altri.
Carismatica e sensibile, metteva un entusiasmo coraggioso in tutto ciò che faceva.
Per quarantacinque anni la sua boutique in via del Suffragio è stata un punto d’incontro per le donne giovani e meno giovani che vi trovavano non solo abiti e accessori di buon gusto, ma una discrezione incredibile, tanti consigli utili e una gran varietà di scelta.
Il covid e l’obbligo di interrompere l’attività commerciale hanno costretto Carolina a chiudere il suo bel negozio: sicuramente le è dispiaciuto molto, le saranno mancate le amiche-clienti, le amiche e le clienti che da lei andavano ad occhi chiusi, certe di trovare un sorriso aperto ed un atteggiamento mai invadente.
Ma nella sua vita, a parte la famiglia che occupava il primo posto in classifica, c’erano anche la Croce Rossa Italiana, gruppo di Trento, per la quale era Delegata Obiettivo Sociale 2, e le Associazioni e i Club ai quali ha sempre offerto il suo contributo.
Tra le Associazioni certamente «Mafalda Donne Trento Onlus» è stata quella a cui ha dedicato tanto tempo e tante attenzioni: entrata in Associazione nel 2007, era stata subito una socia «attiva», tanto da diventarne Presidente dopo poco… ed esserlo ancora, fino alla fine dei suoi giorni.
«Mafalda» si è occupata di sostegno ai deboli, ai fragili, ai poveri in ogni angolo del mondo; ha avuto attenzioni per il personale sanitario durante la pandemia, anche inviando dolci pasquali per la prima Pasqua in lockdown; ha creato occasioni di incontri con medici e ha persino organizzato un laboratorio in ambiente alpino per i bambini affetti da diabete tipo 1; ha promosso la cultura, attraverso la presentazione in esclusiva dei testi del dottor Vincenzo Iannuzzi – che cedeva a Mafalda tutti i diritti per i service – e di autori o autrici, organizzando conferenze interessanti, a volte in partnership con altri club, pubblicando anche un interessante volume di «testimonianze» sulla pandemia, scritte da medici, avvocati, autorità civili e dalle stesse socie.
A Natale era ormai diventata una tradizione il Mercatino Vintage a favore della CRI gruppo di Trento: come nella sua boutique, così al Mercatino Carolina era presente con il suo sorriso e la sua disponibilità: sono andata nello scorso dicembre a salutarla, non sapevo che fosse ammalata, non trovarla è stato come se all’interno mancasse una colonna!
Quanto a me, che l’ho conosciuta abbastanza, rimane il rimpianto di averla frequentata poco, ma non dimenticherò mai che fu la prima presidente di un’Associazione a invitarmi per la presentazione di un mio libro i cui diritti erano e sono destinati al Progetto «Un insegnante per tutti» curato dai Missionari francescani e a Trento dal Circolo «L’allergia» perché tutti i bambini del Madagascar possano ricevere un’istruzione adeguata e diventare adulti consapevoli e liberi di scegliere.
Carolina mi accolse con affetto, comprò in proprio alcune copie, invitò le socie a comprarne, con un atteggiamento che partiva dal cuore e nulla aveva di superficiale o di falso.
Naviga serena sul tuo lago, Carolina, noi conserveremo il tuo ricordo e cercheremo di mantenerlo vivo.
Le tue «Mafalde» seguiranno il tuo esempio ed io - che non sono una Mafalda - mi farò, se lo vorranno, loro portavoce.
Buon vento Carolina!