EDUCA: il festival si apre con le poesie degli studenti

I ragazzi hanno presentato stamattina le loro opere nella gara di versi condotta dall’attore Nicola Sordo, in cui raccontano come hanno vissuto il lockdown

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«Coronavirus: sembra un codice spaziale/ che nessuno immaginava potesse fare così male. / Prima era solo un semplice avvertimento, / adesso è un obbligo stare a casa e privarsi di ogni divertimento.»
«Mi sono sentito in prigione/non potevo uscire in quella condizione/come se fossi in castigo/e non ne capivo il motivo. Ma quella quarantena mi ha cambiato, /ho capito come ci si sente ad essere in pericolo. Ho capito, pur essendo incolpevole, che è essenziale rispettare le regole.» «Anche se con le mascherine, /toneremo a soffiare le candeline.»
Sono alcuni dei versi delle poesie composte dagli studenti della scuola secondaria di primo grado F. Halberr che in queste settimane hanno partecipato al percorso formativo sulla poesia organizzato da EDUCA con il sostegno delle Casse Rurali trentine.
I ragazzi hanno presentato stamattina le loro opere nella gara di versi condotta dall’attore Nicola Sordo, in cui raccontano come hanno vissuto il lockdown, la loro paura per il coronavirus, ma anche l’impegno e il desiderio per una nuova normalità: «vorrei che cosa poi/ Vorrei tenere in braccio il mondo/ e dedicarlo a noi.» Nelle loro opere c’è la natura e l’ambiente, la famiglia, e l’amicizia.
 
A valutare le poesie in base a quattro categorie - creatività, musicalità, tema, scrittura - la giuria composta dal Comitato promotore del festival e dai rappresentanti dello Slam poetry trentino.
La gara si è conclusa con un premio per tutti: gli studenti hanno ricevuto, infatti, in dono da EDUCA una trentina di libri, che costituiranno per ora la biblioteca di classe, ma appena possibile andranno ad arricchire quella della scuola disponibile a tutto l’istituto.
Mirko Bisesti, assessore all’Istruzione della Provincia autonoma di Trento, ha mandato agli studenti un messaggio in cui li ha ringraziati: «so che è un momento difficile per voi e per i vostri coetanei. Ma vi assicuro che insieme alle vostre famiglie e ai vostri insegnanti stiamo facendo il possibile per garantire che la scuola continui ad essere un luogo di formazione e socializzazione, un contesto pieno di vita sia pur nei limiti imposti dalla tutela della salute. E voi ci date forza con il vostro impegno e lo sguardo rivolto al futuro.»
 
«Da sempre il festival – afferma Cristina Azzolini, presidente del Consiglio comunale di Rovereto e membro del Comitato promotore di EDUCA – dà voce ai ragazzi; sono, infatti, più di 1.200 i ragazzi che ogni anno partecipano alla prima mattinata del festival riservata alle scuole, ai quali si aggiungono quelli dei giorni successivi. Quest’anno Il Covid ha limitato molto la nostra possibilità di azione, ma abbiamo voluto mantenere fermo il principio del festival che non si può parlare di educazione senza coinvolgere bambini e ragazzi che ne sono i protagonisti. Gli studenti che hanno partecipato allo slam poetry rappresentano simbolicamente questa volontà di ascolto della voce di più giovani. E ancora una volta ci hanno dimostrato quanto gli adulti possono imparare da loro.»
«Questa esperienza – ha sottolineato Chiara Ghetta, dirigente dell’Istituto comprensivo Rovereto Sud - arricchisce non solo il vissuto scolastico dei nostri studenti, ma anche quello personale. Come diceva Don Milani la parola fa eguali, permette a tutti nostri ragazzi diversi per lingua, cultura, colore della pelle di sentirsi parte di un tutto; la poesia in particolare ha un potere maieutico, salvifico, permettendo ai nostri ragazzi di interrogarsi e tirar fuori il meglio di sé.»
 
La docente Maria Rosa Franchi che ha accompagnato i ragazzi in questo percorso insieme ai formatori di Zoopalco, ha aggiunto: «EDUCA ha offerto ai miei studenti la possibilità di scoprire la lingua come uno strumento di introspezione, la poesia come un modo di esplorare dentro sé stessi e di cercare il significato profondo delle cose. Il loro entusiasmo e il loro impegno nel cimentarsi con i versi poetici, ha permesso a noi adulti di entrare nel loro mondo, di accostarci ai loro pensieri, alle loro emozioni e alle loro fragilità.»
 
 I promotori del festival 
Il festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento, l’Università degli studi di Trento e il Comune di Rovereto, organizzato da Consolida con il supporto scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Demarchi e Iprase e il sostegno di Federazione trentina della Cooperazione e delle Casse Rurali Trentine.
La rassegna Educa Immagine organizzata dal consorzio Consolida con i partner del festival, vanta la direzione artistica di Trentino Film Commission e il sostengo del piano Cinema per la scuola del MIUR e MiBACT e il contributo di Cassa Rurale di Rovereto.