Cartoline di Bruno Lucchi: Pensieri di Pace in tempo di Guerra
Installazione per «Ars In Tempore» 4 -19 marzo 2023, a cura di Roberta Gubitosi, presso la Chiesa del Torresino - Cittadella
>
«Ecco gli elmi dei vinti, abbandonati
in piedi, di traverso o capovolti.
E il giorno amaro in cui voi siete stati
vinti non è quando ve li hanno tolti,
ma fu quel primo giorno in cui ve li
siete infilati senza altri commenti,
quando vi siete messi sull'attenti
e avete cominciato a dire sì.»
(B. Brecht, Ecco gli elmi dei vinti)
È passato un anno dal 24 febbraio 2022. Una piccola pausa in questi giorni, il festival di San Remo.
Il tema principale dei media resta comunque la guerra in Ucraina. Come un reality come una serie Netflix o un film. Siamo talmente abituati alle distruzioni e alle atrocità che le guardiamo senza vederle.
Qualche anno fa ho provato a confrontarmi con questo tema nella ricorrenza del centenario della fine della prima guerra mondiale, definita da papa Benedetto XV «l’inutile strage».
In questa mostra volevo contrapporre alla violenza, alla morte, un messaggio di solidarietà e di fraternità.
Mettere in primo piano l’uomo con le sue sofferenze, specchio di eventi come la prima guerra mondiale che più di cento anni fa ha sconvolto il mondo.
Filo conduttore della mostra, l’elmo spartano.
L’ho volutamente creato senza identità geografica specifica, pensando ai soldati di ogni paese spesso appena sedicenni, costretti a uccidere altri giovani come loro.
Nei due anni di lavoro mi ha fatto da guida Giuseppe Ungaretti, poeta-soldato. Con lui ho immaginato uno scambio epistolare attraverso le sue poesie che oggi ritornano in forma di pensieri.
L’uomo non impara mai. La guerra è qui a due passi da casa e siamo tutti coinvolti.
Vedo voglia di «far ardere questo fuoco» più di «voler spegnere l'incendio» nessuna volontà di fermare l’escalation.
Non ho soluzioni da proporre, non sono in grado e non è compito mio cercarle anche se in cuor mio lo spero.
Posso solo fare quello che meglio mi riesce, dare forma ai pensieri nella speranza che contagino altri pensieri.
Dal catalogo della mostra «Parole scavate» 2018.
Carissimo GIUSEPPE,
intuizioni, idee, appunti, schizzi, progetti, bozzetti,
hanno preso corpo.
Sono diventate sculture, formelle, installazioni.
Le tue parole ora si rispecchiano in forme.
Mi è sembrato il modo più bello di pensare alla parola Poesia.
La Poesia dà vita. E' vita.
Crea movimento. Movimento silenzioso di “parole scavate”.
Parole riportate in superficie.
Spolverate.
Credo che un «pezzo di terra»
può racchiudere un intero alfabeto
e una muta scultura può contenere tutte le parole possibili.
Tu ed io – Poeta e scultore – rubiamo trucioli di luce,
li facciamo danzare tra le dita
e poi li affidiamo a sguardi più o meno curiosi.
Cosa mi resta di questo lungo lavoro?
Un pensiero.
Emerso «scavando» nella tua Poesia.
Pensando ai giovani di una e dell'altra linea del fronte,
tu dici:
«Sono come me. Come tutti noi.
«Ragazzi che cercavano,
«semplicemente, di vivere la vita.»
La tua Poesia, GIUSEPPE, ha preso forma.
Ha preso vita al Forte Colle delle Benne di Levico.
Cornice migliore non c'è.
Grazie.
Il tuo amico Bruno.
Bruno Lucchi Via Marconi, 87 - 38056 Levico Terme - Trento - [email protected] +39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 - www.brunolucchi.it https://www.facebook.com/Bruno-Lucchi-1758717671122775/ https://www.instagam.com/lucchibruno/ |