Alpi-Hrovatin: dopo 20 anni si potrebbe conoscere la verità
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vennero uccisi a Mogadiscio da un commando somalo
Il fatto è tornato alla ribalta dopo 20 anni di silenzio, o comunque di cose che non si potevano dire o sapere.
Il Segreto di stato aveva imposto una cortina di nebbia su una vicenda, la cui secretazione di per sé è estremamente inquietante.
Noi infatti rispettiamo l’istituzione del Segreto di Stato, perché conosciamo decine di aventi che debbono essere tenuti segreti per motivi che vanno più in là di una semplice ragione di stato.
Ma nel caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che vennero uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio da un commando somalo, è proprio quella imposizione di silenzio che ha sollevato mille domande.
Lo diciamo noi che siamo stati in vari teatri di guerra e conosciamo i rischi che si corrono, che poi sono gli stessi che corrono i nostri ragazzi in divisa.
Abbiamo assistito a sparatorie, combattimenti notturni, attentati. Per fortuna tutti molto leggeri, se siamo qui a raccontarlo e comunque senza dover riportare spargimenti di sangue avvenuti in nostra presenza.
Ma la domanda che ci poniamo è «perché». Se ci fosse capitato qualcosa, come purtroppo accadde a Alpi-Hrovatin, quale inimmaginabile ragione potrebbe imporre il Segreto di stato?
Nessuna motivazione riesce a trovare un plausibile posto nelle nostre ipotesi, se non - appunto - quelle più inquietanti.
Per questo, a venti anni di distanza dall'omicidio dei due colleghi, apprezziamo la richiesta di rendere accessibili 8.000 documenti secretati.
Per questo apprezziamo che la Presidente della Camera abbia autorevolmente chiesto di sollevare i Segreto di stato sull’intera vicenda.
E ancora di più apprezziamo la risposta del Governo, che sembra essere positiva.
Speriamo che conoscere la verità non sia peggio del silenzio, ma sappiamo comunque che la conoscenza rende sempre meno dolorosa qualsiasi terribile verità.
G. de Mozzi