La ZTL a Rovereto, una scelta di sana vivibilità della città

Paolo Farinati: «Ne guadagneremmo tutti, nessuno escluso, compresi, quindi, anche i commercianti roveretani»

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Si è riaperto in questi giorni il vivace dibattito sulla ZTL (Zona a Traffico Limitato) introdotta progressivamente in questi anni a Rovereto. L’ultimo capitolo riguarda la chiusura di via Fontana e di viale Dante. L’Amministrazione comunale ha deciso la proroga di un anno della chiusura temporanea delle suddette vie. In verità, la proroga la trovo una decisione che evidenzia ancora molta indecisione. Per capirci, io avrei assunto la stessa decisione in via definitiva. Sarebbe arrivato ai cittadini e agli operatori commerciali del centro una chiara visione di città. Così rimaniamo un po’ nel limbo(!).
 
Il commercio roveretano non è in crisi perché non transitano più le automobili o le motociclette sulle due vie «incriminate». Mi chiedo spesso se i cittadini hanno bisogno della macchina per andare a comperare ogni tipo di bene, dai pantaloni alle scarpe, dai libri ai gioielli, dai giornali ai fiori e via discorrendo. Non credo proprio. Spiegatemi serenamente perché a Trento non pensano minimamente di riaprire via Belenzani, via Suffragio, via Cavour, via Manci, oppure a Bolzano Piazza Walther, via Portici, Piazza delle Erbe, oppure a Verona via Mazzini, Piazza Erbe, via Quattro Spade, Piazza Bra. E potrei citarne molte altre di città, tutte città che sono ben più grandi della nostra Rovereto. E dove spesso noi roveretani andiamo e non ci lamentiamo se lasciamo le autovetture a poche centinaia di metri dal loro centro e facciamo tranquillamente due passi(!).
 

 
Come sempre è questione di visione, di scelte lungimiranti in favore di una sana vivibilità e di una proficua sostenibilità, non solo ambientale ma anche e soprattutto economica.
Ribadisco: il commercio di Rovereto non è in crisi per la mancanza delle autovetture in centro. Con molta tranquillità vorrei qui fare alcune domande ai negozianti di Rovereto, anche con la necessaria umiltà e men che meno senza voler dare loro alcuna lezione.
Perché i roveretani e i lagarini vanno spesso in Veneto, in Alto Adige e in Lombardia a fare la spesa di ogni genere di beni o a mangiare? I negozi di Rovereto sono attraenti? I prezzi sono sempre equi? Cosa hanno detto i commercianti di Rovereto quando nacquero il Millennium e gli altri centri commerciali ai margini della città? Non sono piuttosto queste le vere cause della crisi del commercio in centro di Rovereto?
 
Pongo questi quesiti perché sono sempre stato propenso, soprattutto quando le cose non vanno bene, a farmi delle domande prima di dare la colpa ad altri.
La potente Unione Commercio e Turismo si è posta in testa a questa «protesta», che però non vede unanimemente coinvolti tutti i commercianti della nostra città. C’è chi, ad esempio, in via Fontana con intelligenza e visione non vorrebbe mai più veder passare il traffico davanti ai loro bei negozi.
 

 
Ma torniamo alla ricca Unione Commercio e Turismo. Perché ricca, vi chiederete. Beh, invito i cittadini a leggersi, tra il resto, i lauti compensi che a livello nazionale e locale sono assegnati ai vertici di questa importante Associazione di categoria. E senza che questi abbiano alcuna specifica responsabilità, né finanziaria, né civile e men che meno penale(!). E mi chiedo: cosa ha fatto e organizzato nel tempo l'Unione Commercio e Turismo per la nostra città? La ben più povera Confesercenti, almeno, organizza ogni anno la partecipatissima Festa di Santa Caterina.
 
Prima di lamentarsi e di chiedere bisogna saper dare(!).
E qui invito la medesima UCT ad abbandonare faraonici progetti di funivie da Rovereto a Folgaria e, piuttosto, a tenere i piedi ben saldi per terra e a mettersi in gioco, anche economicamente, per fare finalmente il parcheggio interrato a Piazzale Leoni di almeno 700 posti, con cui si risolverebbe ogni tipo di problema della sosta e del traffico parassita.
 

 
La spesa sarebbe di poco più di sei milioni di euro. Potrebbe essere anche uno sprone all’Amministrazione comunale a darsi da fare per questo strategico investimento, per il quale stiamo lasciando passare nel nulla un’altra legislatura. E qui, purtroppo, mi sento in colpa anch’io, laddove nel quinquennio 2005/10, io ero Assessore comunale, accanto ai ben 184 milioni di euro di investimenti fatti, per una ritardata assunzione definitiva del Piano Regolatore della città, non siamo stati capaci almeno di aprire il cantiere del suddetto parcheggio. Peccato, veramente un peccato. Da Piazzale Leoni, infatti, in cinque minuti si arriva in gran parte della città. Da Santa Maria al MART, passando per il nostro meraviglioso centro storico, così come lo definiscono molti turisti che vengono a Rovereto. Sono gli stessi cinque minuti che facciamo a piedi quando andiamo a fare shopping a Trento, a Verona, a Bolzano, a Brescia, a Vicenza e via discorrendo.
 
Aggiungo, che non è vero che via Fontana e viale Dante sono l’unica alternativa alla statale di via Abetone. Se l’Amministrazione comunale desse nuovamente ai cittadini la possibilità al semaforo di via Cavour di andare diritti da via Saibanti verso via Halbherr, senza obbligarli a fare un incomprensibile percorso verso la rotonda di via Craffonara, avremmo una direttrice importante e sicura anche verso l’ospedale, stante la funzionale rotonda posta su via Benacense in cima a via Circonvallazione. Direttrice, peraltro, che tutti abbiamo sempre fatto da almeno oltre 50 anni e senza alcun problema(!). In attesa, naturalmente, della vera tangenziale della città e della Vallagarina tutta.
 

 
Inoltre, viale Dante nel fine settimana è un bellissimo boulevard alberato, una piazza allungata sicura per adulti e bambini, ma che ha bisogno di essere valorizzata. Perché non portare lì alcune iniziative o far iniziare proprio da viale Dante alcune importanti manifestazioni? Sarebbe un ottimo biglietto da visita per i turisti che parcheggiano i loro pullman e le loro vetture a Piazzale Leoni(!).
In conclusione, approvo la decisione adottata sul mantenimento dell’attuale ZTL, ma vorrei un’Amministrazione più chiara sulla sua visione di città e più determinata sulle sue conseguenti decisioni in merito alla nostra amata Rovereto.
Ne guadagneremmo tutti, nessuno escluso, compresi, quindi, anche i commercianti roveretani.

Paolo Farinati