8 Marzo 2025, riflessioni e approfondimenti – Di Luciana Grillo

Il titolo dell’incontro pubblico è particolarmente centrato sul problema delle Pari Opportunità: «Mettiamoci alla pari»

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Che l’8 marzo non sia più solo il giorno in cui si sventolano le mimose credo che tutti lo abbiano capito da un pezzo.
Non deve però passare inosservato, può stimolare nuove idee, suscitare entusiasmo, provocare riflessioni e approfondimenti: così è stato sia nell’incontro organizzato il 28 febbraio dal Consiglio delle donne del Comune di Trento e dalla Commissione provinciale Pari Opportunità tra uomo e donna, sia nella serie di proiezioni seguite da dibattiti voluti dal Comune di Trento nell’ambito dell’Agenda per la parità tra generi e realizzati da HarpoLab, la nuova casa del cinema e dell’educazione al linguaggio audiovisivo che da poco più di un anno ha portato una ventata di novità nei pomeriggi e nelle sere trentine.
 
Il titolo dell’incontro pubblico è particolarmente centrato sul problema delle Pari Opportunità: «Mettiamoci alla pari».
Nella Sala Aurora di Palazzo Trentini, accolti e accolte dalla Consigliera Regionale Maria Chiara Franzoia, da Minella Chilà, Presidente del Consiglio delle Donne del Comune di Trento, e da Marilena Guerra, Presidente della C.P.O. e abile moderatrice, un pubblico folto e molto interessato ha ascoltato le parole chiare e inequivocabili sul tema della parità pronunciate con rigore e semplicità dalla Professoressa Barbara Poggio,
Ordinaria di Sociologia del lavoro e Prorettrice alle Politiche di Equità e Diversità presso l’Università degli Studi di Trento: con dati statistici aggiornati ha sottolineato la disparità di trattamento e le difficoltà delle donne nell’affrontare una vita lavorativa a cui a volte devono rinunciare, oppure – usufruendo del part time – accontentarsi di una carriera «mutilata».

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La parola è passata poi alle donne trentine impegnate in politica: hanno raccontato la loro esperienza, i sacrifici, ma anche la possibilità di farcela le Deputate Vanessa Cattoi e Sara Ferrari, la Vicepresidente della Giunta Provinciale di Trento Francesca Gerosa, la Consigliera della Provincia di Trento Paola Demagri, la Vicesindaca del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli, la Vicesindaca del Comune di Riva del Garda Silvia Betta: ciascuna, secondo la propria appartenenza politica, ha messo in evidenza la necessità che le donne si impegnino in politica, con o senza quote rosa, perché la democrazia sia reale e compiuta.
È ben noto che nel territorio trentino le donne sono sottorappresentate: è lo stesso territorio che perde le competenze, le conoscenze, le potenzialità, le occasioni che potrebbero arricchire la vita politica e sociale.
 
Questo incontro, in cui anche il dibattito con il pubblico è stato intenso, ha cercato di superare ideologie e schieramenti politici e ha detto chiaramente alle presenti che devono tentare, mettersi alla prova, non aver paura dell’impegno politico.

Di altro tipo gli incontri a HarpoLab: quattro film, ogni mercoledì, e quattro dibattiti dopo la proiezione.
Il titolo della rassegna è «Due o tre cose che (non) so del genere»:
il 5 febbraio è stato proiettato Al cento per cento, di Eric Gravel, film del 2021 centrato su una madre sola alle prese con il lavoro, i tempi della scuola, il traffico cittadino, lo stress quotidiano.
Ritmo incalzante da thriller. Questo film ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia 2021 nella sezione Orizzonti, vincendo il Premio per la Regia.
Il dibattito ha avuto come tema Politiche di genere, tra ieri oggi e domani. Ha moderato l’incontro Stefania Yapo, ha affrontato un tema delicato che comprende politiche e genere Alessia Donà.

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Il 12 febbraio è stato proiettato Tomboy, di Cèline Sciamma, del 2011, presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino e vincitore del Premio Jacques Prévert nella categoria di «Migliore Sceneggiatura» nel 2012.
Questo film ha posto al centro il problema dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli, delle parole giuste… e di parole, anzi del potere delle parole ha parlato successivamente Vera Gheno, sociolinguista molto nota, che ha ipnotizzato il pubblico numerosissimo. Molte persone purtroppo sono rimaste fuori…
 
Mercoledì 19 altro film di grande interesse, «5 nanomoli - il sogno olimpico di una donna trans», documentario di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, realizzato nel 2023.
Racconta la storia di Valentina Petrillo, prima atleta transgender al mondo a competere alle Paralimpiadi di Parigi nel 2024.
Dunque donne e sport, difficoltà e impedimenti, tutto moltiplicato se la donna in questione è una trans ipovedente.
Il dibattito, moderato da Francesco Parente, affidato ad Alessia Tuselli - «Corpi contesi, sport in una prospettiva di genere» - è stato seguito con attenzione. Molte di noi presenti non sapevano che per accedere alle Olimpiadi le atlete sono sottoposte a una serie di esami per certificare il loro genere!

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Il film più duro è stato l’ultimo, «4 mesi, 3 settimane e 2 giorni» del regista Cristian Mungiu, del 2007: la necessità di abortire si trasforma per una studentessa e per l’amica che l’accompagna in un vero calvario, in umiliazioni cocenti.
L’atmosfera in cui si svolge l’azione è plumbea, l’aria irrespirabile, il tema dell’aborto è trattato con delicatezza, obiettività e la necessaria durezza, tipica di una dittatura che lo condanna categoricamente e che condanna sia la donna che lo pratica, sia la persona che lo favorisce.
Questo film ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2007.
 
Intenso il dibattito sul tema La salute è un diritto di genere con Alessandra Vescia e Cecilia Bighelli, moderate da rappresentanti di Zona Franca aps.
Visto il successo di questa iniziativa, ad HarpoLab si è deciso di dedicare tutte le domeniche di marzo alla rassegna Ritratti di signora.
Queste sono state iniziative molto diverse, ma tese alla formazione di una consapevolezza solida che dia forza ed energia alle donne che vogliono percorrere il cammino della parità tra generi e arrivare in cima.
 
Forse a lettrici e lettori può interessare sapere quali film saranno proiettati nel corso della rassegna «Ritratti di signora»:
2 marzo, «Lezioni di piano» (Jane Campion, 1993)
9 mar zo, «Due o tre cose che so di lei» (Jean Luc Godard, 1967)
16 marzo, «Wanda» (Barbara Loden, 1970)
23 marzo, «Frances Ha» (Noah Baumbach, 2012)
30 marzo, «Brevi incontri» (Kira Muratova, 1967)
Tutti i film saranno proiettati alle ore 18 e 20.45 nella Sala Herzog – HarpoLab, piazza Garzetti 24.

Luciana Grillo
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