Cosa affermano i protagonisti della 49ª BOclassic Alto Adige

Nadia Battocletti rappresenta la prima vittoria italiana dal 1988 in campo femminile

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La prima vittoria italiana dal 1988 in campo femminile e un nuovo record della manifestazione in campo maschile: domenica alla Corsa bolzanina di San Silvestro non sono mancati gli avvenimenti.
Abbiamo raccolto le voci dei protagonisti di questa giornata memorabile all’insegna dell’atletica leggera.
 
 Le voci dei protagonisti e delle protagoniste della 49ª BOclassic Alto Adige  
Sabastian Sawe (Kenia/vincitore):
«Sono estremamente contento di questa vittoria. È stata una bella gara, a Bolzano mi sono sentito molto a mio agio.
«Onestamente credevo di poter battere il record della manifestazione.
«La corsa è stata veloce e Yeman (Crippa) mi ha tenuto testa fino alla fine.»
 
Yeman Crippa (Italia/2°):
«È andata bene… Peccato per il secondo posto. Ho provato fino all’ultimo a dargli [a Sawe – NdR] filo da torcere, ma è il campione del mondo nella mezza maratona e ovviamente poteva avere quel qualcosa in più di me.
«Però sono super contento, perché sono venuto a dare il meglio di me e l’ho dato. Sono felice per questo.
«È stato un anno difficile, ma oggi l’ho concluso in bellezza. Non vedo l’ora che inizi la nuova stagione con le Olimpiadi a Parigi e i Campionati del mondo a Roma.»
 
Nadia Battocletti (Italia/vincitrice):
«Sono felicissima di avercela fatta. Lungo il percorso ho sentito i vostri incitamenti e per questo voglio dedicare questa vittoria a tutti voi qui a Bolzano.
«Durante la corsa ho iniziato a sentire più caldo, così nel penultimo giro ho tolto i guanti.
«È stato un modo per dire “adesso si fa sul serio”, come una macchina che accelera per superare. Vi auguro un buon anno!»
 
Giovanna Selva (Italia/4a):
«Sono molto felice. Volevo fare una sorta di test, partire e stare il più possibile attaccata alle prime e così è stato per i primi due giri.
«Il terzo ho iniziato un po’ a staccarmi e ho dovuto correre da sola. Sono comunque molto contenta, perché il livello era altissimo.»