La Dolomiti di Brenta Trail è di Enzo Romeri con record
Nella 45 km vince l'atleta di casa Elena Nicolini – Una gara durissima, ma al tempo stesso affascinante – Le interviste ai protagonisti – Tutte le classifiche

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Enzo Romeri cala il poker stagionale facendo sua la quarta competizione in quota dell’estate, ma soprattutto vince la gara di casa stracciando il precedente record della Dolomiti di Brenta Trail di oltre 25 minuti.
È lui il protagonista della sfida più attesa lungo i 64 km del percorso con 4.200 metri di dislivello, mentre in campo femminile ha trionfato la cortinese Francesca Scribani.
Altro successo «dolomitico» anche nella sfida sui 45 km con 2.850 metri di dislivello, visto che si è imposta l’azzurra di scialpinismo Elena Nicolini, mentre in campo maschile si è registrato un arrivo ex aequo fra il trentino di Vigolo Vattaro Andrea Debiasi e l’altoatesino Ivan Paulmichl.
Una prestazione oltre ogni previsione, dunque, per il forte trail runner di Fai della Paganella Enzo Romeri, che nei primi chilometri ha gestito le energie, salendo assieme ad un gruppetto di sette concorrenti, ma quando la verticalità ha iniziato ad accentuarsi dopo Andalo, ha deciso di alzare il ritmo, merito di un’eccezionale stato di forma e, facendo valere il fatto che conosce alla perfezione questo percorso, se ne è andato in solitaria, galvanizzato anche dal tifo dei tanti amici presenti nei passaggi cruciali.
È passato per primo ai piedi di Cima Santa Maria e Cima di Campa e così anche ai rilevamenti nei pressi dei rifugi Graffer, Tuckett, Pedrotti, Salvata e Croz dell'Altissimo, sino al traguardo in riva al Lago di Molveno a braccia alzate. Ma in particolar modo con il nuovo record inciso nel database dei cronoman: 7h04’23” il suo tempo.
Ad oltre 23 minuti è giunto il vincitore di dodici mesi fa Christian Modena, con 7h27’57”, ma con ancora nelle gambe l’Ultra Trail Mont Blanc e la Rosetta skyrace di pochi giorni fa e comunque con una prestazione nettamente inferiore rispetto a quella che aveva fatto registrare dodici mesi fa.
Sul terzo gradino del podio è poi giunto Giovanni Ruocco, proveniente dalla Costa Amalfitana ma residente ad Andalo dove lavora come cameriere, con il tempo di 7h41’11”.
Seguono in classifica Alberto Franzoi, Andrea Mattiato e i due tedeschi Simon Schachenmeier e Johannes Obermueller.
Ed è proprio questo un altro aspetto interessante della terza Dolomiti di Brenta Trail, ovvero quello legato all’internazionalità, considerato che in gara nelle due distanze si sono presentati 700 atleti in rappresentanza di ben 20 nazioni.
Nella gara lunga femminile ha primeggiato, dopo una gara in solitaria, la cortinese Francesca Scribani, che dall’alto della sua esperienza ha gestito bene le energie, chiudendo la prestazione con il tempo di 9h51’56”.
Con distacchi importanti hanno poi concluso sul podio Liliana Panizza ed Irene Zamboni, seguite da Giulia Orlandi ed Elisabetta Pozza.
La sfida sui 45 km, con lo start dato un’ora e mezza dopo la competizione lunga, è stata combattuta nella prima fase con Andrea Debiasi, che ha subito allungato, poi raggiunto da Ivan Paulmichl.
Dopo qualche schermaglia fra i due, viste le simili forze in campo, i due avversari hanno deciso di gestire la gara in coppia, giungendo appaiati sul traguardo con il tempo di 5h02’44”, anche se il cronometro ha assegnato la vittoria al trentino per un secondo.
Poco distante, a soli 39 secondi, Francesco Trenti del Team La Sportiva. A ridosso del podio poi Samuele Bertò, Thomas Springhetti, Matteo Perli e lo slovacco Karel Svoboda.
Chi ha potuto godere su un tifo davvero speciale è stata Elena Nicolini, in particolar modo al passaggio al rifugio Tosa Pedrotti gestito da papà Franz e dall’intera famiglia.
Partita con un buon ritmo, Elena è stata raggiunta e superata dalla francese Charlotte D’Alencon, ma la scialpinista molvenese benché non sia una specialista di queste competizioni ha dato fondo a tutte le energie e alla determinazione che la contraddistingue, riprendendo la leadership ed incrementando il vantaggio sul traguardo nei confronti della transalpina.
Elena ha chiuso i 45 km con il tempo di 6h14’09”, precedendo di oltre 24 minuti la D’Alencon, quindi sul terzo gradino del podio si è piazzata Rossana Tomasi, seguita da Elena Sassudelli e dall’austriaca Maren Haid.
Soddisfazione a fine gara per il Comitato Organizzatore curato dal Consorzio Molveno Holidays diretto da Alessandro Bettega e dal responsabile organizzativo Herbert Lorenzoni.
Una gara che cresce anno dopo anno e che è destinata ad entrare nell’élite delle competizioni in quota.
Le classifiche.
Le interviste ai protagonisti sul traguardo di Molveno
Andrea Debiasi.
«Ho fatto quasi tutta la gara insieme a Ivan Paulmichl, aiutandoci a vicenda, sia in salita, sia in discesa, così, quando siamo transitati dal rifugio Croz dell’Altissimo, abbiamo deciso di arrivare insieme al traguardo.
«Io vengo dal mondo delle gare dove molti tratti in quota li devi percorrere camminando, mentre in questa gara anche i tratti molto tecnici e muscolari, così come piacciono a me, li puoi affrontare correndo, immerso in un paesaggio davvero.
«Il bel percorso e il paesaggio unico rende questa gara fantastica. Il momento più bello è stato il tifo che ho incontrato sul percorso e il momento più duro è stato l’ultimo chilometro che sembrava che non finisse più.»
Ivan Paulmichl.
«Tagliare il traguardo insieme ad Andrea Debiasi è stato bellissimo: noi non siamo professionisti, corriamo per passione e per divertirci e condividere questo modo di vivere lo sport regala sensazioni indimenticabili.
«Con Andrea abbiamo percorso quasi il 90% della gara insieme e quindi è stato ovvio finire insieme.
«È una bella gara, ma durissima, soprattutto nei primi chilometri, però corri in un ambiente naturale straordinario e un grande panorama, sono molto contento del risultato ottenuto.»
Francesco Trenti.
«Sono molto affezionato alle Dolomiti di Brenta e a questa gara bellissima.
«Ho partecipato anche due anni fa e anche in quel caso mi sono classificato al terzo posto, come oggi: posso quindi dire di essere abbonato e mi toccherà tornare anche il prossimo anno!
«Ma a parte gli scherzi tornerò molto volentieri.»
Elena Nicolini.
«Queste sono le mie montagne, dove abito e lavoro insieme alla mia famiglia al Rifugio Pedrotti e questa mattina quando sono passata davanti al mio rifugio mi sono arrivate delle straordinarie energie che non sapevo neanche d’avere: è stato bellissimo, ho trovato tutti lì ad accogliermi e incitarmi.
«Come sci alpinista di solito non faccio queste tipo gare così lunghe, le nostre sono più corte, massimo 20-24 km, ma la Dolomiti di Brenta Trail è meravigliosa ed è impossibile non esserci.
«Dedico questa vittoria a me stessa, perché dopo tre anni difficili, avevo bisogno di prendermi una bella soddisfazione.»
Enzo Romeri.
«Dedico questa vittoria a un amico, Claudio, scomparso pochi mesi fa. Oggi per me è stato il coronamento di anni di sacrifici, sono stravolto, ma felicissimo. Oggi è per me la quarta vittoria di stagione, riuscendo, lo posso dire, ad ottenere dei risultati inaspettati.
«A febbraio sono rimasto bloccato con la schiena per circa tre mesi, ma ho continuato ad allenarmi lo stesso con la bici, poi, quando ho capito che potevo riprendere a correre, a poco a poco, ho ripreso gli allenamenti la mattina, la notte, quando potevo, riuscendo a rimettermi in forma.
«Oggi sono partito con l’intenzione di fare un gran gara, ma essere riuscito a battere il record di un grande atleta come Jmmy Pellegrini fa una certa sensazione.
«Oggi era la mia gara di casa, abitando qui sull’Altopiano della Paganella, a Fai della Paganella, ci tenevo a fare bene, ma essere riuscito a battere anche il record è stato davvero gratificante. Sono davvero contento!»
Cristian Modena.
«Lunedì scorso ho gareggiato sul Monte bianco dove ho fatto la gara da 60 km, ho corso anche la domenica alla Rosetta Skirace perché ero in classifica di circuito e quindi sono arrivato oggi alla Dolomiti di Brenta TRail contento di fare il percorso con una giornata bellissima, ma anche consapevole che bisognava, per così dire, tirare i remi in barca e vedere di portare le gambe al traguardo.
«Peccato per un piccolo problema che ho accusato alla milza durante l’ultima discesa che mi ha costretto a camminare per circa 10 minuti, facendomi perdere un po’ di tempo, ma sono lo stesso molto soddisfatto.»
Francesca Scribani.
«Inizialmente volevo partecipare alla gara corta, ma amici mi hanno stimolato a prendere parte alla sfida completa, che mi ha consentito di apprezzare dei luoghi fantastici e lo dice una che viene da Cortina d’Ampezzo. Davvero una super gara, ben segnata e ben organizzata.
«Per quanto mi riguarda ho cercato di gestire al meglio le mie energie perché sapevo che un chilometraggio come questo era particolarmente impegnativo. Risultato: sono felicissima per tutto.»