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Gianmarco «Poz» Pozzecco fa canestro al Festival

ll coach dell’Italbasket ospite al Festival dello Sport nella Filarmonica gremita


Foto Martina Massetti.
 
Quando un personaggio viene identificato con uno sport, ha fatto canestro.
È questo il caso di Gianmarco Pozzecco, coach della Nazionale di italiana di basket e playmaker tra i più talentuosi ed estrosi di sempre.
Ospite del Festival in una Filarmonica gremita, ha raccontato ad Antonino Morici, giornalista della Gazzetta dello sport, il suo «tiro libero» dal debutto come giocatore nella Rex di Udine alla carriera come allenatore nell’UPEA Capo d’Orlando fino all’approdo in Nazionale.
 
Da quando, nel 2022, è stato insignito allenatore della nazionale italiana dal dirigente Salvatore Trainotti, gli è cambiata completamente la vita.
«Indossare la maglia azzurra è qualcosa di unico, emozionante, mi ha reso ancora più difficile gestire i miei up and down», – ha confessato l’ex cestista, noto per il suo temperamento volubile e viscerale.
Un’indole istrionica che ha creato subito scompiglio in sala, tra parolacce e risate a crepapelle.
 
Dopo aver incassato la sconfitta agli Europei contro la Francia nei quarti di finale e contro gli Stati Uniti negli ottavi ai mondiali, nonostante la vittoria iniziale contro la Serbia, il Ct numero 22 dovrà adesso infondere nuova energia nella squadra in vista degli Euro Basket 2025 in Islanda.
«Sono dispiaciuto, ma non per me, ma per i miei giocatori, li alleno perché vivano le emozioni che ho vissuto io. Mi dispiace quando i giocatori non ricevono i giusti meriti», – ha detto l’allenatore, che considera l’altruismo la vera cifra di un vero capitano.
 
Un ruolo che richiede una forte simbiosi con i giocatori, in un mondo come quello del basket caratterizzato da una competitività sempre più sfrenata.
Uno scenario che ha cambiato anche il rapporto degli spettatori con questo sport.
«Stiamo andando verso un mondo sempre più arido, ormai i giovani non guardano più le partite e non leggono più gli articoli, si fermano alla polemica», – ha chiosato.
Formativa per Pozzecco l’esperienza nel Sassari, giunta inaspettata quando si trovava a Formentera, dove tuttora vive con la sua famiglia.
 
Tra le persone che lo hanno ispirato il giornalista sportivo Dan Peterson e il collega Ettore Messina, con cui è in buoni rapporti nonostante le divergenze di visione.
Molte anche le dediche di amici e familiari, tra cui la sua ex compagna e amica Maurizia Cacciatori e il giocatore di rugby Marìn Castrogiovanni.
Persone conosciute grazie allo sport, un mondo che non è tutto glamour, ma soprattutto sudore e fatica.
Come ricordo del Festival, Pozzecco ha ricevuto un presente con il logo «Poz più forte non si può».

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