I percorsi del Golf: Campo Carlomagno
Descrizione percorso con alcuni suggerimenti di Francesco de Mozzi
Il Golf di Campo
Carlomagno è uno dei più vecchi d'Italia e quindi, come si
dice oggi, di prima generazione. È nato sotto l'Impero Austro
Ungarico, ma prima dei «coetanei» della Mendola e di Carezza.
Situato in un'area fantastica e unica in Europa come quella delle
Dolomiti, il percorso è quello che ci si può aspettare da
un'altitudine di 1.800 metri. Per motivi climatici dunque non vi si
gioca per molti mesi all'anno e per questo l'erba non è quella che
si trova nei links scozzesi. Ma resta uno dei campi più
affascinanti delle Alpi e pertanto gli sii può perdonare questo e
altro.
Il Golf Hotel, proprietario del campo da golf, da sempre vive di
sciatori d'inverno (si può uscire con gli sci dall'albergo per
andare direttamente alla partenza delle cabinovie per il Grostè) e
di golfisti d'estate. Al momento sta cercando di ottenere il
permesso di aumentare la capacità alberghiera, in deroga al Piano
Urbanistico Provinciale come prevede la legge, per poter
raddoppiare il numero di buche. Solo allora, grazie alle fatidiche
18 buche, il campo diventerà mondiale a tutti gli effetti.
Avvertenze iniziali.
Le indicazioni che seguono
valgono per un giocatore ideale con handicap 10, mediamente
potente, che di solito sa lanciare la palla dove vuole.
L'erba del fairway che si troverà in gara sarà certamente alta
rispetto ai campi situati ad altezze inferiori e per questo potrà
piazzarla.
Le misure indicate sono tarate sul centro del green.
Il vento caratterizza molto il campo, tanto da influire soprattutto
sui par tre e in tutte le partenze dall'alto al basso.
Il rough è duro e alto e per questo, quando non si vede bene dove è
caduta la palla, è consigliabile tirare sempre una provvisoria.
Buca 1/10 - Par 4 -
Metri 260 - Hcp 17/18
La buca uno è un par 4 corto in salita. Non presenta grosse
difficoltà, come suggerisce l'handicap, però bisogna fare
attenzione all'out sulla destra e al pino che protegge il green
frontalmente a 10 metri dal green.
Io consiglio sia alla uno che alla 10 di mirare a sinistra del
pino, perché con la sua mole impedisce qualsiasi approccio diretto
al green.
Buca 2/11 - Par 3 -
Metri 176/156 - Hcp 11/12
La buca va dall'alto al basso
e nel mezzo, tra il tee e il green, c'è un vallone.
Il green è lungo e sulla sua destra c'è la montagna che tende a
portare la palla in green. Infatti bisogna fare attenzione al
bunker ben posizionato a mezza costa. Sulla sinistra c'è un vallone
con un bunker attaccato al bosco sottostante al green che, più che
essere pericoloso, impedisce alla palla di scendere troppo.
Dal tee della 2 consiglio di posizionarsi sulla sinistra e mirare
verso il bordo destro del green. In base alla posizione dell'asta
(lunga o corta) usare il ferro 5 o il 6.
Dalla buca 11 (secondo giro) la distanza è minore e l angolazione
rispetto al green e più diretta, pertanto consiglio di mettersi
anche qui nella metà sinistra del tee e mirare sempre alla parte
destra del green usando ferro 7 o 8 in base alla posizione
dell'asta.
Buca 3/12 - Par 4
Metri 314/334 - Hcp 13/14
Par 4 con leggero
dog-leg a sinistra, con un out lungo tutta la buca sempre sulla
sinistra. Dal tee di partenza non si vede il green per via della
presenza di un pino a metà buca in linea d'aria tra battitori e
centro green.
Dal tee della 3, che è più avanzata della 12 (secondo giro),
consiglio di mirare al green della buca 6 col drive posizionato a
destra del green della 4: è la direzione e la più sicura
Dal tee della buca 12 (secondo giro), che è arretrata rispetto alla
3, la strategia è la stessa. Consiglio alle persone "lunghe" di non
fare il drive per via del range di caduta molto ristretto, e anzi è
meglio stare corti perché col green cosi piccolo sarebbe davvero
difficile fermare la palla in asta.
Buca 4/13 - Par 5
- Metri 508/535 - Hcp 1/2
E la buca più
difficile e lunga del percorso. I due battitori sono quasi
appaiati, ma una diversa locazione non cambierebbe molto
nell'economia del gioco.
La strategia è semplice: un bel drive da entrambi i tee, cercando
di stare nella metà di destra del fairway, da dove sarà possibile
usare un legno 3 come secondo, per avere solo 100 metri dal
green.
Fare attenzione al bunker che sta a destra green, perché l
avvallamento che è antistante al green pende giusto per farvi
cadere dentro le palline.
Buca 5/14 - Par 4 -
Metri 364/364 - Hcp 3/4
Il tee di partenza è dentro il
bosco e la visuale è ridotta: il green non si vede perché la buca
gira leggermente a destra. Dal tee di partenza si vede solo una
piccola porzione di fairway e la strategia da seguire in questa
buca è mirare verso i battitori del tee della buca successiva che
si intravedono sulla sinistra e cercare di fare un fade col drive,
in modo da centrare la pista. Bisogna fare attenzione a un out che
costeggia tutta la buca sulla destra e al rough alto che c'è sulla
sinistra.
Il secondo colpo non è semplice. Il green è piccolo ed è uno dei
pochi non rialzati, per cui la palla corre via facilmente.
Buca 6/15 - Par 4 -
Metri 282/282 - Hcp 9/10
Buca corta ma molto tecnica,
caratterizzata dal fatto che è tutta in salita con un secco dog-leg
a 100 metri circa. Inoltre, nella parte interna della curva c'è un
gruppo di pini molto alti che coprono bene il green.
Il green non è molto grande è ed e circondato da tre bunker. Anche
qui la palla può scappare via.
La 6 ha il tee di partenza più frontale al fairway e quindi anche
al dog leg. Consiglio di non stringere troppo la direzione della
pallina troppo all'interno della curva per evitare di dover passare
quei pini molto alti che dicevamo sul colpo al green. Meglio stare
nella parte destra del fairway, facendo comunque attenzione all'out
a destra del rought che prosegue fino all'inizio del dog leg.
La buca 15 ha il tee di partenza più a sinistra della 6 e qui l'out
può dare fastidio psicologico. Puntare verso la parte esterna del
dog-leg da dove consiglio come al primo giro di tenersi nella parte
sinistra del fairway.
In entrambe i giri il colpo al green, anche se corto, non e
semplice perché il terreno è irregolare e in salita.
Buca 7/16 - Par 3 -
Metri 184/184 - Hcp 7/8
Par 3 molto difficile in
entrambi i giri. Il tee è sopraelevato rispetto al green, il quale
è grande ma ha 3 bunker posizionati davanti e di lato a qualche
metro dal bordo.
In questa buca sarà il vento a dettare la strategia da adottare. Se
il vento sarà favorevole, sarà più facile prendere il green con un
ferro più corto e quindi più controllabile. Altrimenti,
concentrarsi sulla direzione del vento e giocare di
conseguenza.
Il tee della 7 è più frontale al green e la buca è più lunga della
16.
La 6 è da ferro 5 e la 16 da ferro 6, vento permettendo.
Buca 8/17 - Par 5 -
Metri 509/529 - Hcp 5/ 6
È il secondo e ultimo par 5
del percorso. Il tee-shot della 8 è più avanzato e meno angolato
della 17, ma l'atterraggio della palla sul primo giro è più ampio e
perdona di più.
La buca è molto larga, ma prima della metà c'è una collina che
arriva al green e rende la buca cieca al secondo colpo (prima del
dog-leg).
Il green è lungo e nella parte posteriore sopraelevato. Ci sono 2
bunker davanti al green che impediscono l'entrata di rotolo della
palla. Il perimetro di tutta la buca è caratterizzato dall'out, ma
la buca è molta larga e, passato il primo tiro, il fuori limite non
è più un problema.
In entrambe le buche (8/17) la strategia è uguale: in mezzo al
fairway c'è un sasso ed è proprio quella la direzione migliore dove
scagliare il drive. Il secondo colpo sarà nella maggior parte dei
casi cieco e il punto di riferimento in quel caso sarà la metà
collina, quasi verso la club house.
Il colpo al green non e semplicissimo perché, anche se il fairway
davanti al green richiama il rotolo della palla verso il green,
bisogna tener presente quei due bunker che rendono il corridoio più
stretto, quindi consiglio di cercare un colpo al green diretto
mirando la meta di destra del green.
Buca 9/18 - Par 3 -
Metri 149/129 - Hcp 15/16
Splendido par tre finale con
lago davanti al green.
Il green è bello, ampio e sopraelevato rispetto al fairway e a l
lago.
A metà green c'è uno scalino alto che lo divide in due.
Al primo giro la partenza è arretrata: una ventina di metri
rispetto alla 18. In entrambi i giri il vento può fare la
differenza.
In base alla posizione dell'asta si deciderà il ferro. Con l'asta
lunga, il ferro sette può andare bene, mentre con l'asta corta è da
usare un ferro otto.
Dal tee della 18, che è più avanzato di quello della 9, la
differenza è di un ferro e anche in questo caso la posizione
dell'asta e il vento richiederanno la giusta strategia.
Francesco de Mozzi