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I percorsi di Golf: Dolomiti Golf Club di Sarnonico

Descrizione percorso con alcuni suggerimenti di Francesco de Mozzi

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Abbiamo fatto un giro di prova del percorso del Dolomiti Golf Club, trovando un campo preparato accuratamente, pronto per l'uso da parte di una settantina di golfisti trentini scatenati e decisi a battersi per il titolo di Master dell'anno 2008.
La prima gara sarà sabato e ci siamo permessi di dare qualche dritta.

 Prime nove buche
 

Buca Uno - Par 4, metri 295 - Hcp 14
La buca è stretta e corta, con una fila di alberi a sinistra e una scarpata a sinistra. Consiglio di partire con il ferro che si sa usare meglio per fare un tiro diritto. La lunghezza infatti non è importante quanto il finire in fairway.
Il secondo colpo sarà comunque inferiore ai 150 metri, ma il tiro non è da sottovalutare perché il green è piccolo e protetto da un bunker frontale.
Oggi il green era molto duro e la pallina rimbalzava facilmente fuori.

Buca Due - Par 3 - 165 metri - Hcp 16
Dipende un po' da dove verrà collocato il battitore, perché da lontano la buca - indipendentemente dall'Hcp che indica - tende a portarti al doppio colpo.
Ricordarsi che l'effetto ottico fa sembrare il green più vicino di quello che è, anche perché il green è molto grande.
Il green è diviso in due gradini, uno superiore ed uno inferiore, per cui il consiglio che do è di raggiungere comunque il green, ma di stare corti. Puttare da sopra è un bogey assicurato.

Buca Tre - Par 5 - 451 metri - Hcp 12
È il primo par 5 del campo, ma non per questo ti consente di rilassarti, sia perché è un dog-leg a destra, sia perché ha un lago ad altezza caduta driver (raggiungibile anche nel rimbalzo se il fairway è secco).
La direzione ideale del primo colpo è a destra del lago, primo perché così si può fare il colpo senza pensare all'acqua, secondo perché un giocatore e4sperto da lì può accorciare la buca di 80 metri.
A chi non è sicuro di mettere sempre la palla dove vuole, tuttavia, consiglio di evitare il taglio del bosco. Arrivando in tre, il par è assicurato perché il green non è troppo difficile

Buca 4 - Par 5 - 509 metri - Hcp 10
È un lungo par 5 con un corto dog-leg iniziale a sinistra. Poiché non si può comunque arrivare in green con due colpi, sconsiglio anzitutto l'uso del driver. Si partirà dalla destra del battitore in modo da favorire una traiettoria stretta della curva, la cui pendenza aiuterà i rimbalzi e il rotolo verso la bandiera.
Con il secondo colpo si deve raggiungere la sponda del lago. Non cercare assolutamente di passarlo.
A quel punto non è difficile, due ferri giusti e due putt, e il gioco è fatto.

Buca Cinque - Par 3 - 151 metri - Hcp 18
È il classico par tre con lago frontale. Il green è un po' difficile, in pendenza. Evitare di andare lunghi perché se si esce c'è un rough difficile e se si sta in green si deve puttare in discesa, aumentando non poco le difficoltà di calcolo del tiro.

Buca Sei - Par 4 - metri 314 - Hcp 8
Par quattro piacevole ma delicato.
La buca gira leggermente a destra e il fairway è in discesa proprio in curva e prosegue fino all'acqua. Il laghetto non è molto grande, ma è collocato in un posto strategico, insidioso proprio se si tira da sotto.
Consiglio di partire con un ferro 4 e tirare verso la parte interna della curva: la pendenza vi porterà in centro alla buca. Il colpo successivo sarà di 130 metri circa, ma non si dovrà stare né troppo corti né troppo lunghi.

Buca Sette - Par 4 - 352 metri - Hcp 4

È un par quattro molto difficile, forse una delle buche più impegnative delle prime nove: lunga e stretta, con un bunker posizionato sulla sinistra del fairway, proprio dove cade un bel driver.
Drive rischioso, fairway stretto e pendenza insidiosa rendono difficile il piazzamento della pallina in centro pista. Meglio tirare alla destra del bunker con un legno tre e prepararsi a fare un secondo colpo da 140-150 metri.
Green, protetto da altro bunker, piccolo e longilineo che potrebbe richiedere grande capacità di lettura della pendenza.

Buca Otto - Par 5 - 502 metri - Hcp 2
In termini di difficoltà è la seconda buca del percorso, un par 5 lungo e stretto, con out in tutto il lato destro e alberi che accompagnano il fairway sia a destra che a sinistra. Anche qui il driver è vivamente sconsigliato. Meglio un ibrido, massimo un legno tre ( che pure sconsiglio).
Il primo tiro va fatto in direzione del bordo sinistro del bunker che si vede dal tee di partenza sulla parte destra della buca.
Anche il secondo tiro va fatto di precisione, perché la pallina va posizionata oltre la curva, ma senza andare oltre. I giocatori potenti dovranno usare un 5 o un quattro, calcolando però di stare in fairway.
Da lì si avrà un colpo sui 12° metri per raggiungere un green piccolo e piatto.
Fare attenzione al bunker bordo green sulla sinistra, perché sembra piccolo ma non lo è.

Buca 9 - Par 4 - 358 metri - Hcp 6
Bellissima buca che conclude degnamente le prime nove del percorso. È in discesa e il green dal tee non si può vedere.
Attenzione, perché si è tentati di partire con un driver, con il quale però si prenota un facile bogey. Consiglio un legno o un ferro tre, altrimenti è facile entrare nel bosco da una parte e dall'altra. Il colpo al green sarà più lungo, ma dato che è ampio, non ci saranno difficoltà

 Seconde nove buche


Buca Dieci - Par 5 - 576 metri - Hcp 1
Basta leggere i dati della buca per capire che è la più difficile del percorso.
È un par 5 lunghissimo che gira a sinistra.
Consiglio di posizionarsi sulla parte sinistra del tee di partenza e di mirare verso la metà destra del fairway, in modo di avere una visuale più chiara della buca. Il secondo colpo infatti deve fare solo distanza, ma consiglio assolutamente di non provare a tagliare la buca: in due colpi non ci si arriva e allora è meglio posizionarsi in modo da avere un terzo colpo sicuro, senza problemi.
Il green non presenta problemi, se si evita il bunker sul lato sinistro.

Buca Undici - Par 4 - 328 metri - Hcp 15
È un par 4 facile, ma guai sottovalutarlo: il bogey è sempre in agguato.
La buca permette di scagliare il drive ovunque, ma io consiglio di allinearsi al bunker che si vede al bordo fairway sulla sinistra. Anche finendo sul rough l'arrivo al green è agevolato dalla sua grande estensione, che ne forse il green più grande delle seconde nove, se non dell'intero percorso.
È composto da tre gradoni, con un bunker a mezzaluna che parte dal fronte e lo risale sulla destra. Questo consiglia di effettuare l'accesso da sinistra, ed è bene ricordarlo quando si fa il tiro precedente.
Quasi certamente l'asta sarà messa in fondo al green, dove le pendenze si leggono meno. Fare attenzione alla lentezza del green: è facile fare tre putt solo perché si è a una decina di metri.

Buca Dodici - Par 4 - 357 metri - Hcp 5
La buca è più facile di quello che dicono i risultati, perché è diritta e l'out sulla destra è un ostacolo solo psicologico: consiglio di giocare come se non ci fosse. Unica precauzione, posizionarsi dalla parte destra del battitore e puntare sulla sinistra del fairway.
Il secondo colpo va giocato con astuzia, secondo le proprie caratteristiche di gioco. Il green pende a destra e perciò basterà giocare sulla sinistra perché la pallina scorrerà da sola nella parte più bassa. In questo modo si evita il profondo bunker che sta sulla destra.

Buca Tredici - Par 3 - 148 metri - Hcp 7
Par 3 delicato, con green molto duro che fa rimbalzare facilmente la pallina oltre il bordo. Il green è grande, ha profondi bunker a destra ed uno piccolo e scomodo a sinistra, altezza del centro green.
Consiglio di mettersi sulla destra del battitore e se la bandiera è nella seconda metà del green, usare un ferro in più di quello che suggerisce la distanza.

Buca Quattordici - Par 4 - 288 metri - Hcp 9
Par 4 molto corto e facile.
La strategia vincente è usare il driver e mirare sulla destra del green in modo da avere un comodo secondo colpo.
Il green è più largo che lungo ed è protetto da un bunker davanti ed uno dietro Pertanto è meglio approcciare in diagonale: si evitano i bunker e si ha più margine per fermare la pallina in green.

Buca Quindici - Par 5 - 455 metri - Hcp 17
Un bel par 5 diritto e non troppo lungo.
Consiglio di usare il driver mirando a sinistra del bunker che si vede sulla destra del fairway.
Il secondo non è difficile e, a meno che la palla non sia nel rough, il green può essere preso senza spingere troppo in due colpi, perché il green è libero da ostacoli frontali.
Fare attenzione ad evitare i bunker ai lati del green, perché sono profondi.

Buca Sedici - Par 3 - 134 metri - Hcp 11
Par 3 che ha una partenza sopraelevata rispetto al green.
Il green è enorme, ma tutto in salita, e i due bunker che lo proteggono sono pericolosissimi.
Consiglio di collocare la pallina nella metà destra del green e puttare in salita.

Buca Diciassette - Par 4 - 312 metri - Hcp 13
Par 4 diritto con possibilità di mettere la prima pallina a meno di 100 metri dal green.
Usare il driver e mirare a sinistra del green. Non preoccuparsi della collina che accompagna il lato sinistro, perché tende comunque a portare la palla in centro fairway.
Fare attenzione invece alla parte destra del green: è in pendenza e è capace di far uscire la pallina del green.

Buca Diciotto - Par 4 - 380 metri - Hcp 3
È la buca più bella del percorso, il giusto arrivo per un giocatore di golf.
La buca è in discesa e il secondo colpo è delicato perché per tutto il lato destro del green c'è il lago, con una forte attrazione psicologica.
Consiglio di partire infilando il tee sulla parte destra del battitore e mirare a sinistra del bunker, in modo che la pallina cada in discesa e faccia più metri possibile fino a fermarsi nel piano.
Con il secondo colpo è meglio non attaccare l'asta se questa si trova nella parte destra del green. Meglio quindi tirare sempre a sinistra del green, magari facendola cadere poco prima. Anche l'eventuale approccio a correre potrebbe portare la pallina a «data» (sempre che il maltempo non abbia modificato la velocità naturale del green).

Nota 1: I green delle prime nove hanno una velocità normale. Le seconde nove invece hanno velocità diverse e per questo i tre putt in agguato potrebbero fare molte vittime.
Nota 2: Le considerazioni sui colpi sono state fatte sulla base di un giocatore medio di prima categoria, ma non di straordinaria potenza.

Francesco de Mozzi
f.demozzi@ladigetto.it 


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