Hervé in Nepal per la traversata del Chamlang
Una sfida in stile alpino per l'alpinista valdostano che nel 2020 punta ad aprire una nuova via su un Ottomila
Oggi il Nepal. E domani, cioè la prossima primavera, un altro Ottomila.
Per Hervé Barmasse è partita ieri da Malpensa l’operazione-Chamlang, la montagna nepalese (7.319 metri) sulla quale l’alpinista valdostano andrà insieme al tedesco David Göttler, suo compagno due anni fa nella salita della parete sud dello Shisha Pangma (8.013 metri) e al colombiano Andres Marin.
«Abbiamo in mente diversi obiettivi», spiega Barmasse, atleta del Global Team The North Face.
«Il principale è la traversata del Chamlang, iniziata ma non completata da Reinhold Messner nel 1983 e, l’anno dopo, da Doug Scott, capace insieme al figlio Michael, Jean Afanassieff e Ang Phurba di salire due delle tre cime principali.»
I piani di Barmasse saranno naturalmente vincolati dalla variabile-meteo.
«Nel caso in cui non ci fosse propizio per inseguire l’obiettivo del concatenamento, resteremo nella valle dell’Hongu, parallela a quella dell’Everest, poiché ci offrirebbe altre possibilità.»
Nessuna incertezza, invece, sullo stile da utilizzare.
«Coerentemente con tutto il mio percorso, punteremo ad andare lontano dalla confusione delle vie normali agli 8000, alla ricerca di un’esperienza nuova e incerta nel risultato. La vetta è solo un punto geografico e come la raggiungeremo rimane per ora la vera sfida.»
Un alpinismo, quello di Barmasse, sempre rispettoso dell’ambiente.
«Tutto il materiale con cui saliremo lo riporteremo a valle. Si tratterà peraltro di un progetto dal timing relativamente breve: 30 giorni di cui tra 15 e 18 dedicati alla scalata. Lassù capiremo quanto siamo allenati in vista del progetto 2020: l’apertura di una via nuova su un Ottomila. Naturalmente in stile pulito.»