Ferrari Trento: entra nel vivo la vendemmia
Marcello Lunelli: «La vendemmia 2023, tra le più complesse degli ultimi anni, ha come parola chiave resilienza»
Ferrari Trento ha dato il via alcuni giorni fa alla vendemmia 2023.
In un’annata particolarmente sfidante dal punto di vista meteorologico, con copiose piogge, ultimamente intervallate da giornate molto calde, sono state imprescindibili la competenza e la profonda conoscenza delle pratiche di viticoltura biologica del Team di Agronomi di Ferrari Trento.
Per una verifica puntuale della maturazione dei grappoli, anche dopo i recenti episodi di grandine, sono stati svolti monitoraggi più serrati del solito, così da poter procedere a una scrupolosa selezione delle uve, per pigiare solo quelle in perfetto stato e ottenere la qualità desiderata.
«La vendemmia 2023, tra le più complesse degli ultimi anni, ha come parola chiave resilienza, – commenta Marcello Lunelli, vicepresidente di Ferrari Trento. – L’andamento stagionale ha richiesto numerosi interventi e tutta la nostra esperienza per giungere a una raccolta manuale selezionata, che possa incontrare i nostri elevatissimi standard d’eccellenza.»
Si comincia dai vigneti di Chardonnay a quota più bassa, per poi proseguire con il Pinot Nero, salendo via via in quei terreni in cui le viti beneficiano di una maggiore variazione termica tra il giorno e la notte.
Questa è la caratteristica, unica del territorio di montagna, che garantisce l’acidità delle uve, elemento fondamentale per la produzione di ottime bollicine.
Si raccolgono i frutti di un lavoro quotidiano in vigna, fatto di pratiche virtuose a garanzia della sanità delle uve: l’intensificazione delle attività di gestione del verde, l’impiego dei sovesci con essenze che nutrono e migliorano la permeabilità dei suoli, il mantenimento della biodiversità nei terreni, la lavorazione dei filari secondo una logica di massimo equilibrio vegetativo.
L’impegno in ogni passaggio, dalla vigna al calice, che contraddistingue Ferrari Trento da 121 anni, si concretizza sempre più nella grande attenzione ai temi della sostenibilità, confermati dalla certificazione Biodiversity friend nel 2015, biologica di tutti i vigneti di proprietà nel 2017 e nella richiesta agli oltre 700 conferenti di rispettare il protocollo di viticoltura di montagna salubre e sostenibile «Il Vigneto Ferrari».
In tale visione a lungo termine, rientra anche l’aver investito in terreni sempre più differenziati per altitudine ed esposizioni, una scelta assolutamente determinante e attuale, finalizzata a mantenere costante la qualità dei Ferrari Trentodoc, le «bollicine di montagna» per eccellenza.