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Angelo Bettini veniva ucciso 80 anni fa

La Città di Rovereto ha ricordato oggi l’avvocato Bettini ucciso per mano dei nazifascisti

Grande significativa partecipazione questa mattina a Rovereto all'80° Anniversario del vile assassinio dell'avv. socialista Angelo Bettini.
Ogni anno il 28 giugno Rovereto onora questo suo nobile coraggioso esemplare cittadino per ferma volontà dell’Amministrazione comunale, dell’Ordine cittadino degli Avvocati, dell’ANPI del Trentino e di altri enti e associazioni locali. Presenti le due nipoti e vari pronipoti dell’avvocato roveretano.
In una sala della Fondazione CARITRO a Palazzo del Bene in Piazza Rosmini gremita in ogni posto è stata la Sindaca Giulia Robol ad aprire la cerimonia con parole forti e toccanti:
«Ricordare e onorare oggi la figura dell’avv. Angelo Bettini è difendere sempre e ovunque, soprattutto innanzi ai giovani, la Libertà, l'Uguaglianza, la Fratellanza e la Pace. Traguardi da perseguire ogni giorno, in quanto diritti non garantiti per sempre. La cronaca di questi giorni e di questi mesi ce lo ricorda con crudezza.»
 
L’avv. Volfango Chiocchetti, a nome dell’Ordine degli Avvocati di Rovereto, ha sottolineato come i colleghi abbiano ogni anno sin qui voluto mantenere viva la figura di Angelo Bettini come un esempio umano e professionale per tutti.
La sua emozione è aumentata quando ha ricordato che nello studio posto nella stretta ad inizio di Corso Bettini, dove fu assassinato l’avv. Bettini, lavorò per molti anni il padre avv. Giuseppe Chiocchetti e lui ebbe così modo di conoscere quegli spazi fin da piccolo.
 
Il cerimoniere avv. Paolo Mirandola ha poi dato la parola al prof. Mario Cossali, Presidente dell’ANPI del Trentino, che ha sottolineato come la mattina di quel lontano 28 giugno 1944 abbia vissuto una vera e propria tragedia, un’autentica sanguinosa strage di ben 11 uomini di Arco, Riva del Garda, Nago e Rovereto che da tempo si erano opposti al regime nazifascista e erano vicini alle azioni dei partigiani e del Comitato di Liberazione Nazionale.
In quel giugno 1944, tempo in cui la seconda guerra mondiale stava volgendo verso la sconfitta del nazifascismo, la ferocia e la crudeltà di quel regime si scatenò anche in Trentino.
 
Il prof. Cossali ha giustamente voluto sottolineare la mitezza e nel contempo la determinazione proprie dell’avv. Angelo Bettini, uomo e professionista sempre pronto alla difesa dei più deboli e di quei diritti universali che lo hanno reso un eroe e un esempio tuttora per tutte e tutti noi.
Da Torino, in video conferenza, l’avv. Alessandro Re ha a sua volta onorato la figura del collega roveretano, avvicinandola a quella dell’avv. Bruno Segre, di origini ebree, morto il 27 gennaio scorso, Giorno della Memoria, a ben 105 anni.
 
Una vita, quella di Segre, totalmente dedicata alla professione di stimato avvocato penalista, come parimenti alla strenua difesa della Libertà. Anch’egli storico socialista piemontese, tra le sue molte iniziative vi fu il giornale «L’Incontro», proprio a fattiva testimonianza di affermare una precisa volontà di confronto e di pace tra le diverse idee e le diverse fedi.
Quindi il prof. Massimo Franzoni, docente di Diritto Civile all’Università di Bologna, con un’ampia riflessione sul diverso significato e valore della Memoria e della Storia, che mutano non solo tra persona e persona ma pure e soprattutto con lo scorrere del tempo.
«Fare memoria oggi, a 80 anni di distanza, dell’eccidio dell’avv. Angelo Bettini – ha detto il prof. Franzoni – ha il significato di riconoscere che il suo estremo sacrificio è divenuto nobile storia della nostra comunità.»
La mattinata si è conclusa con la deposizione, ad opera della Sindaca Giulia Robol, di una corona d’alloro accanto alla lapide che ricorda l’avv. Angelo Bettini ad inizio di Corso Bettini, proprio accanto al portone d’ingresso che porta allo storico studio dell’avvocato roveretano assassinato 80 anni fa dai nazifascisti.

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