La grande festa «Sa die de sa Sardigna» anche a Rovereto

Grande successo e grande festa fortemente voluta e ottimamente organizzata dall'Associazione Sarda «Maria Carta» di Rovereto

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È stato un grande successo e una grande festa il fine settimana scorso fortemente voluto e ottimamente organizzato dall'Associazione Sarda «Maria Carta» di Rovereto, egregiamente presieduta da Antonello Fadda.
Il tutto per festeggiare più che degnamente «Sa die de sa Sardigna» dopo ben 230 anni da quel lontano indimenticabile 28 aprile 1794, giorno in cui il popolo sardo, più che mai unito, scacciò i piemontesi e diede termine al feudalesimo terriero. Una grande festa di unità e di libertà per tutti i sardi, sia per coloro che vivono sulla loro splendida isola come per quelli che risiedono in tutta Italia e nel mondo.
 

 
Per la bella occasione l'associazione roveretana ha ospitato per l'intero week end il prestigioso Coro Serpeddi di Sinnai, che ha cantato anche durante la messa di domenica mattina nella chiesa di San Giuseppe al Brione, emozionando non poco tutti i presenti.
Nel pomeriggio sempre di domenica il Coro sardo si è esibito in un'affollata Sala Filarmonica di Corso Rosmini. Assieme al Coro Serpeddì, diretto dal Maestro Andrea Desogus, si sono esibiti anche la storica Corale Viadana, diretta dal Maestro Eduardo Bochicchio, e il Coro Soldanella di Brentonico sotto la direzione del Maestro Luca Simonetti.
 

 
Tre magnifici Cori portatori di tre diversi quanto affascinanti repertori. In più, i presenti hanno potuto godere dei ripetuti intermezzi musicali dell'amico sardo Valerio, che con la sua armonica a bocca ha reso ancor più coinvolgente l'atmosfera.
L’Assessora alla Cultura Micol Cossali ha portato il saluto e il ringraziamento dell’Amministrazione comunale.
Al termine del graditissimo originale concerto tutti i Coristi si sono ritrovati con parenti ed amici presso l'ampia sala Cristina della Parrocchia della Sacra Famiglia per una cena che sapeva molto di Sardegna.
 

 
Allegria e canti non sono mancati, canzoni che hanno portato tutti con la mente in un viaggio senza confini dalla Sardegna alle nostre montagne, per chiudere con il sempre toccante «Signore delle cime» abilmente cantato per l’occasione da ben oltre 60 voci.
Una giornata, quindi, che si è chiusa in sincera amicizia, con la sincera promessa di rivedersi in futuro sulla magnifica isola, per la gioia irrefrenabile del Presidente Antonello Fadda e dei suoi bravi generosi collaboratori.
In sintesi finale, «Sa die de sa Sardigna» ha trovato degni festeggiamenti anche nella nostra Rovereto, non a caso riconosciuta anche come Città della Pace.

Paolo Farinati