Elezioni comunali di Rovereto – Il pensiero di Paolo Farinati
«Alla base del benessere di Rovereto e della Vallagarina c’è il lavoro. Il Lavoro»
Il Lavoro è ciò che conferisce Dignità, Libertà e Benessere ad ognuno di noi e ad ogni comunità. Rovereto e la Vallagarina da molti secoli hanno costruito con lungimiranza e coraggio il proprio sviluppo in particolare sull’impresa produttiva, sia essa industriale che artigianale.
Hanno saputo reagire con determinazione anche ai fisiologici periodi di crisi dell’economia. Peraltro, di un’economia che da locale e nazionale è divenuta via via sempre più internazionale.
Il tema del Lavoro per la politica di Rovereto e della Vallagarina è stato un punto nodale.
Facciamo qualche recente esempio: negli Anni '80 innanzi alle gravi chiusure della Pirelli e della Grundig si è creato il Business Innovation Center di via Zeni, uno dei primissimi in Italia; nel marzo 2008 la chiusura dopo oltre 155 anni della storica Manifattura Tabacchi portò all’acquisto dei preziosi 11 ettari da parte di Trentino Sviluppo dando inizio al percorso di creazione dell’attuale Manifattura Domani focalizzata sulla Green Economy; sempre nel 2008 il Consiglio comunale di Rovereto approvò l’importante fusione di Dolomiti Energia con Tecnofin Strutture, acquisendo lo strategico controllo delle maggiori centrali idroelettriche trentine; nel decennio tra il 2010 e il 2020 ha preso sempre più concretezza in via Zeni il Centro della Meccatronica, mettendo a proficuo contatto gli studenti delle nostre scuole professionali, in particolare dell’Istituto Tecnico Tecnologico «Marconi» e dell’Istituto Professionale “Veronesi”, con alcune importanti aziende italiane della meccanica.
Accanto a questo determinante ruolo della politica non possiamo dimenticare gli investimenti che gli imprenditori industriali e artigianali hanno sempre fatto in una logica di costante innovazione a fronte di una competitività ormai globale.
Il settore produttivo, o secondario che dir si voglia, è chiaramente il motore per mantenere positivi i dati economici relativi anche al settore terziario, commercio e servizi in primis. In altre parole, senza le buste paga dell’industria e dell’artigianato si compra e si vende ben poco (!).
Sul come rendere competitiva la nostra produzione locale al fine di mantenerla e svilupparla qui da noi, la teoria macro e micro economica ci da molti spunti, che negli ultimi anni sono stati aggiornati laddove la competizione si è alquanto allargata e le regole e le leggi dei mercati sono cambiate, sia in Italia che in Europa e nel mondo.
Anche il lavoro è cambiato, le normative che lo regolano sono diverse da Stato a Stato (si pensi solo tra Europa e Cina!), nel mentre la tecnologia evolve a ritmi sconosciuti fino a pochi anni fa. Innanzi a tutto questo, come può Rovereto mantenersi competitiva e dare garanzie solide a chi qui lavora?
Ho sempre avuto rispetto per la Teoria delle 3 T che il professor Richard Florida, noto studioso americano, pone alla base di un percorso di costruzione e di mantenimento del benessere.
Le tre T stanno per Talento, Tecnologia e Tolleranza.
La prima T è per l’appunto il Talento: ogni comunità deve saper attirare e mantenere a sé persone di riconosciuto talento, giovani e meno giovani, capaci di leggere il presente e il futuro con una visione non certamente ordinaria, bensì pacificamente «rivoluzionaria».
Qui il Trentino ha fatto molto, se pensiamo all’Università di Trento, ai centri di ricerca quali FBK e Fondazione Mach, e Rovereto pure con il BIC e Manifattura Domani. Su questo terreno dobbiamo continuare ad investire.
La seconda T è la Tecnologia: ovvero la propensione ad innovare, a misurarsi con gli strumenti della conoscenza scientifica e tecnologica verso una ricerca continua e un’applicazione industriale e produttiva proficua per tutti.
La dimensione medio – piccola delle aziende trentine qui non ci aiuta molto e, quindi, la politica, collaborando con il privato, può fare di più.
La terza T del prof. Florida è la Tolleranza: ovvero una comunità deve saper costruire e mantenere al proprio interno un clima di solidale rispetto, che non distingue alcuno per il suo pensiero politico, per la sua fede religiosa, per la sua terra di provenienza, ma ne sa riconoscere e premiare il solo suo Talento.
Su questo tema il Trentino, e quindi anche Rovereto, quale terra che ha conosciuto la povertà e la triste emigrazione fino a non molti anni fa (non dimentichiamolo mai!), ha dato dimostrazione di crederci, ma ci si può certamente impegnare di più.
Al fine di addivenire ad una concreta e costruttiva politica in favore del lavoro, è evidente che gli attori in scena sono più d’uno.
Rovereto e la Vallagarina hanno a disposizione il Comune e la Comunità di Valle, la PAT ha con sé le competenze e le risorse finanziarie, gli imprenditori industriali e artigianali hanno la visione e i patrimoni aziendali, i sindacati sono portatori delle professionalità e dei diritti dei lavoratori.
Alla politica, anche comunale, spetta il dovere e la responsabilità di “costruire squadra” unendo questi importanti insostituibili protagonisti.
Questa è la vera avvincente sfida insita anche nelle elezioni comunali di Rovereto di domenica 26 maggio.
Paolo Farinati