È scomparso l’ingegner Aldo Casonato. Aveva 98 anni
Il ricordo di Paolo Farinati: «La sua figura rimarrà indelebile in tutta la comunità»
È mancato pochi giorni fa alla famiglia l’ing. Aldo Casonato, stimato Direttore Generale dell’Azienda Elettrica prima e poi della ASM di Rovereto.
Ritengo che la sua figura sia mancata a tutta la nostra comunità.
Rimarranno indelebili per sempre la sua riconosciuta alta professionalità, il suo forte spirito di servizio e la sua innata rispettosa umanità. L’ing. Aldo Casonato sarà sempre per tutti noi il Direttore.
Io ebbi il piacere e la fortuna di conoscerlo di persona per la prima volta nel settembre 1990, quando con mio grande onore fui nominato quale membro della Commissione Amministratrice della ASM. Avevo da poco compiuto i 31 anni e, entrando in quella importante sala riunioni di via Manzoni 24, vidi a capo del tavolo due uomini che da quel momento e negli anni a seguire molto mi diedero in conoscenza, e non solo: l’ing. Sergio Zanon, il Presidente, e per l’appunto l’ing. Aldo Casonato, il Direttore.
A loro devo moltissimo quale uomo, cittadino, pubblico amministratore e libero professionista.
Parlare di Aldo Casonato mi è facile e difficile allo stesso tempo.
Tanti i ricordi, molti i progetti, le riflessioni e le decisioni condivise per il bene della nostra Rovereto. Uomo di poche parole e di tanti fatti.
Come non ricordare i suoi silenzi, a cui seguivano parole chiare, determinate e convincenti.
«Nel momento della decisione – mi disse un giorno – seppur accompagnati, si è sempre soli.»
E con queste parole capì il valore della responsabilità che ci unisce in quei momenti.
Ma pure il piacere che si prova nel giungere ad una decisione che può portare a migliorare il benessere di una città, piccola o grande che sia.
All’ing. Casonato sono legate molte opere importanti fatte a Rovereto e in Trentino nel settore dei servizi pubblici basilari per la nostra vita di ogni giorno.
Farne l’elenco richiederebbe più pagine e lascio giustamente questo compito a persone più importanti di me.
Voglio però qui ricordare una sua telefonata che mi emozionò non poco.
Mi giunse pochi giorni dopo che, in occasione dell’annuale cerimonia che i nostri alpini organizzano ad inizio di luglio sul Corno Battisti.
Io, allora Assessore e rappresentante del Comune di Rovereto, ebbi modo di leggere l’ultima lettera scritta da suo zio Luigi Casonato alla mamma.
Il Sottotenente Luigi Casonato morì pochi giorni dopo a soli 21 anni, esattamente il 10 luglio 1916, mentre con i suoi alpini stava cercando di conquistare quello strategico punto del Pasubio salendo da Valmorbia.
Il Gruppo Alpini di Vicenza avvisò del fatto l’ing. Aldo, che ebbe la sensibilità di telefonarmi ed emozionarmi non poco con le sue toccanti parole di nipote di tal eroico zio Luigi.
Elevata conoscenza tecnica, ampia visione nel pensare e nel proporre progetti, grande rispetto verso tutto e tutti, costante impegno nel riconoscere e premiare il merito dei suoi collaboratori, profonda umanità accompagnata da un raro piacevole senso dell’ironia.
Questo è stato e rimarrà per sempre davanti a me il ritratto dell’ing. Aldo Casonato.
Riposi in Pace, caro Direttore. Con perenni stima e affetto.
Paolo Farinati