Alla scoperta di una tradizione rinnovata – Di Paolo Farinati
Una serata dedicata alla «Tavola nelle terre alte» con la delegazione di Rovereto e del Garda trentino dell’Accademia italiana della Cucina
>
Il Ristorante Maso Palù di Brentonico ha ospitato la conviviale autunnale della delegazione di Rovereto e del Garda trentino dell’Accademia italiana della Cucina.
Un viaggio nei gusti d’autunno, fatto di tradizioni rinnovate, sapori semplici ma decisi e di un forte legame con il territorio. Il ristorante, la cui filosofia è «rivisitare il passato e portarlo in una nuova era», ha saputo proporre piatti semplici, della tradizione, legati al territorio e al contempo rivisitati in chiave moderna.
Tartufo e zafferano del Baldo, marroni di Castione, trota e farina delle Sorne si sono alternati in un susseguirsi di piatti dal sapore genuino e dall’aspetto accattivante.
Il Delegato Germano Berteotti ha colto l’occasione per ringraziare la famiglia Girardelli, fresca di menzione nella nuova edizione della Guida Michelin, per avere ospitato la serata ed averla arricchita di storia e aneddoti familiari.
Dopo l’intervento del Sindaco Dante Dossi, incaricato di fare gli onori di casa, la parola è passata ai simposiarchi Giulio Pezcoller e Valentina Andreatta, che in un dialogo con Tobia Girardelli, hanno ripercorso la storia del maso, l’evoluzione della proposta gastronomica e hanno descritto il menù.
Ad accompagnare la degustazione, gli ottimi vini della Cantina Bruno Grigolli di Mori, brillantemente proposti da Marco Grigolli, che rappresenta la seconda generazione alla guida dell’azienda viti vinicola. In coda alla serata, l’appassionata relazione della professoressa Marta Villa, antropologa, docente universitaria, che si è soffermata sull’importanza della cura degli aspetti ambientali di montagna, quali avanguardie da poter esportare nel resto del territorio per riuscire a fronteggiare anche i cambiamenti climatici.
Ottime le valutazioni degli Accademici e degli ospiti presenti alla serata, che hanno molto apprezzato le proposte della cucina e l’attento servizio in sala.
P. Farinati