Stefano Pisetta ha firmato il Capodanno musicale dell’Arté

Il grande musicista trentino ha inaugurato i concerti dal vivo e parla dei suoi progetti a L’Adigetto.it – Di Sandra Matuella

Il servizio fotografico alla discoteca Arté per gli scatti di Persefone è di Lucrezia Dorigoni.
 
Il grande musicista trentino ha inaugurato i concerti dal vivo presso la discoteca Arté e parla dei suoi progetti a L’Adigetto.it
Arté, il nuovo locale notturno della città, ha festeggiato il Capodanno con un cenone musicale fino al brindisi di mezzanotte, e poi, tolti i tavoli della cena dalla pista principale, discoteca fino all’alba.
Questo Capodanno era una sorta di prova generale per verificare la formula della doppia serata, inedita per la nostra regione, proposta da Gabriele Sartori, titolare dell’Arté e della storica discoteca Shuttle di Andalo.
 

 
«In Trentino il mondo della notte è in crisi – spiega Sartori – ci sono diversi scogli da superare, tra normative ferree e investimenti costosi che i locali di questo tipo richiedono , allora per crescere e farci conoscere dobbiamo capire bene gli stimoli che ci arrivano dal pubblico, anche attraverso queste prime esperienze.»
Per il cenone di San Silvestro con musica dal vivo in prima serata, Sartori non ha scelto un gruppo a caso, ma l’ottimo trio di Stefano Pisetta il batterista e percussionista trentino amato dai grandi nomi della musica italiana, da Mina a Claudio Baglioni, con cui attualmente suona.
 

 
L’esperimento di Capodanno è riuscito, con il tutto esaurito per il cenone curato dallo chef del ristorante Prime Rose, il successo del trio di Pisetta, che per l’occasione ha suonato alle tastiere e ha «ceduto» la batteria a Bruno Miorandi, insegnante delle scuole musicali di Opera Prima, mentre il repertorio soul, pop e jazz è stato eseguito da Sara Picone con voce raffinata ed eleganza interpretativa.
Così, tra gli impegni con i grandi concerti negli stadi e palazzetti, alle serate più intime dei locali notturni (un approfondimento a parte, invece, verrà fatto presto dal nostro giornale per la sua attività di compositore e per il suo nuovo disco intitolato «Milkshake») Stefano Pisetta racconta a L’Adigetto.it come vive queste due dimensioni musicali.
 

 
«A livello musicale non cambia nulla, perché quando suono sono molto concentrato, attento e cerco di dare il massimo sia che ci siano 5 persone in sala o cinquantamila, – spiega Stefano Pisetta. – A livello emotivo invece, nei grandi concerti sono più tranquillo perché c’è uno staff che cura tutti gli aspetti tecnici, e poi, paradossalmente, è più facile isolarsi in un grande palazzetto perché non c’è il contatto diretto con il pubblico, anzi, dal palco non vedi nulla, solo forti luci, mentre in un locale hai il pubblico vicino e vedi in faccia le persone.
«Per questo, dopo tante date nei palazzetti, suonare nei locali per me rappresenta una verifica emotiva: se commetti un errore nelle grandi strutture, si perde, mentre nei piccoli spazi c’è sempre l’appassionato che lo coglie immediatamente.»
 

 
I prossimi impegni?
«L’insegnamento al Conservatorio Bonporti di Trento, la promozione del disco “Milkshake” che dovrebbe culminare in estate con dei concerti dal vivo, e poi da febbraio, riprenderò a suonare nella tournée “Capitani coraggiosi” con Claudio Baglioni e Gianni Morandi.»
 
Come è stata, dal palco, la data romana di «Capitani coraggiosi» trasmessa su Rai 1?
«Suonare tra due colonne della musica italiana è stato come rivedere la storia dell’Italia intera dagli anni Sessanta a oggi. L’aspetto del concerto che preferisco è quando si scambiano il repertorio: nelle interpretazioni che Morandi propone delle canzoni di Baglioni e viceversa, si vede tutta la grandezza di questi straordinari artisti.»
 
Sandra Matuella – [email protected]