Il sexy show di Elena Grimaldi al Cotton Club – Di S. Matuella

Prima del suo spettacolo bollente ha svelato a L’Adigetto.it la sua intenzione di abbandonare le scene per dedicarsi alla radio e alle cause animaliste

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Ad accendere le fantasie erotiche dei trentini nella prima notte di primavera, è stata Elena Grimaldi, la regina del porno italiano e voce sensuale di Radio Dee Jay con il suo «Dee Notte Fonda: Operazione Grimaldi», che sabato, naturalmente anche in questo caso a notte fonda, si è esibita al Cotton Club di Vigolo Baselga dove è ormai di casa ed ha il suo pubblico affezionato, formato anche da donne.
Prima del suo attesissimo spettacolo bollente, Elena Grimaldi ha svelato a L’Adigetto.it la sua intenzione di abbandonare le scene per dedicarsi alle sue grandi passioni: la radio e le cause animaliste.
«Alcuni anni fa ho lasciato il cinema e, fra un anno, vorrei lasciare anche gli spettacoli dal vivo, perché sono impegnativi e non corrispondono più a quello che voglio fare: la mia priorità è la radio, una passione che è nata quando ero bambina, per cui non voglio fare troppe cose con il rischio di far male tutto.»
 
Da animalista militante quale è, come vede la situazione relativa a questo settore?
«Bene perché i vegetariani stanno aumentando ogni anno, aumentano anche i negozi bio e la gente è sempre più sensibile alla salute, all’ambiente e alla cura degli animali.»
 
Lei è vegana?
«No, i vegani sono troppo radicali, e trovo che gli estremismi a tavola, come in politica e nella vita in generale, siano molto nocivi, perché portano ad atteggiamenti rigidi e all’intolleranza.
«Personalmente sono vegetariana, non mangio carne, salumi e pesce, tranne le vongole per il ferro. Sono allergica ai ceci e dalla mia dieta non escludo uova, latte, formaggio e miele, anche perché vado pazza per la torta al cioccolato e non potrei mai rinunciare a un piatto di pasta al pomodoro con tanto grana, e, a colazione, a una fetta di pane con la Nutella. Per il resto, non fumo e non bevo alcolici né caffè, ma solo acqua.»
 
Nella precedente intervista a L’Adigetto.it lei ci spiegò che con la crisi si è aggravata la situazione dei canili e quindi i problema dei cani randagi.
«Il problema è l’ignoranza delle persone che non sterilizzano i loro cani e gatti, così continuano a fare cuccioli che, se non sono di razza pura, nessuno vuole: alla fine vengono abbandonati e si crea un circolo vizioso che non finisce mai. In Italia questo problema è particolarmente grave nel meridione, dove si sterilizza meno che al nord, e tre quarti dei canili sono privati, ricevono poche sovvenzioni, e per non scoppiare fanno tornare randagi tanti cani.
«Qui da noi, invece, c’è il problema dei cani da caccia, che dopo sei-sette anni di vita, quando non si orientano più bene, vengono abbandonati nei canili dai cacciatori per dei cani più giovani: in genere, sono cani che non sono stati tenuti bene, che hanno avuto un’alimentazione sbagliata, e che durante la stagione di caccia vivono per mesi al freddo.»
 

Elena Grimaldi e Sandra Matuella.
 
Cosa pensa della caccia?
«Essendo un’animalista convinta, non condivido la scelta di chi uccide per divertimento e sono favorevole alla sua abolizione: purtroppo, però, la caccia muove un giro di interessi troppo grosso, ad iniziare dal costo del patentino di caccia a quello del fucile, dei proiettili e di tutta l’attrezzatura, quindi temo che non la proibiranno mai.»
 
Segue ancora il caso della orsa Daniza?
«Questa brutta storia mi ha toccato profondamente per la crudeltà dell’azione in sé e per i due cuccioli rimasti senza la mamma: la seguo ancora, però devo dire che non si riesce a sapere bene come siano andate le cose. Mi auguro che i responsabili facciano presto chiarezza e che spieghino bene a tutti cosa è successo veramente.»
 
Prima del suo ritiro dalle scene, ci sarà una festa d’addio anche in Trentino?
«Sì, in autunno tornerò al Cotton Club, mentre quest’estate vorrei fare una vacanza in montagna, a Madonna di Campiglio, dove affitterò un appartamento perché con i miei quattro cani sarebbe impossibile andare in albergo. In inverno invece, amo andare in Alto Adige: lo scorso dicembre sono stata un fine settimana a Merano per visitare i mercatini: essendo astemia non bevo il vin brulé, ma, in compenso, ho scoperto il succo di mela caldo con la cannella che era così squisito, che ne avrò bevuto due litri in due giorni.»
 
Sandra Matuella – [email protected]