Aspettando Godot, con Antonio Salines – Di Sandra Matuella

Il capolavoro di Samuel Beckett è in scena al Teatro Sociale di Trento fino a domenica pomeriggio per la regia di Maurizio Scaparro

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«Aspettando Godot» il capolavoro imperituro del Teatro dell’Assurdo di Samuel Beckett è in scena al Teatro Sociale di Trento fino a domenica pomeriggio, per la stagione di prosa del Centro Santa Chiara: diretto da Maurizio Scaparro, questo allestimento del Teatro Carcano è interpretato da quattro straordinari attori del teatro italiano, come Antonio Salines nel ruolo di Estragone, Luciano Virgilio per Vladimiro, Enrico Bonavera nel ruolo di Lucky e Edoardo Siravo in quello di Pozzo.
Per le brevi, ma intense apparizioni del ragazzo-messaggero c’è un altro talento del teatro e del cinema, Michele Degirolamo.
Questo «Aspettando Godot» è fedele alle intenzioni di Beckett, poiché ne rispetta il testo e le indicazioni per la messinscena fornite dalle didascalie, e sta ottenendo grande successo di pubblico e di critica in tutta Italia per il suo equilibrio tra gli aspetti tragici e quelli comici che nel lavoro di Beckett si mescolano continuamente.
Questo allestimento si distingue anche per la capacità di restituire la forza poetica del testo, espressa magistralmente da tutti gli attori del Carcano.
 
Antonio Salines, attore e regista di teatro, cinema e televisione, responsabile del Teatro Belli di Roma che è una fucina di talenti e creatività, è molto amato anche nella nostra regione, a cui lo lega un lungo sodalizio con lo Stabile di Bolzano, con la fortunata rassegna Seduzioni in villa, e per tanti allestimenti storici con l’Ars Group ed anche uno lirico, il «Rigoletto», a Pergine Spettacolo Aperto.
Nell’affollato incontro con il pubblico di ieri pomeriggio, presso la sala medievale del Teatro Sociale, Antonio Salines ha presentato così «Aspettando Godot»
«Innanzi tutto vorrei ringraziare il Centro Santa Chiara per aver ospitato questo allestimento al Teatro Sociale: l’ultima volta che ho recitato in questo teatro fu con il mio cavallo di battaglia, Provaci ancora Sam di Woody Allen, e il teatro non era ancora stato restaurato.
«Così mi ha fatto molto piacere ritrovare un teatro bellissimo, che è il massimo per il conforto e per l’acustica perfetta. Recitare in un teatro così è tutta un’altra cosa.»


 
Per quanto riguarda «Aspettando Godot», Salines osserva così.
«Lo scorso novembre, mentre eravamo in scena al Carcano di Milano, lessi un articolo di Cohen sul quotidiano La Repubblica, in cui raccontava di essere andato a Londra su consiglio di un amico, per vedere a teatro Aspettando Godot, convinto sempre dall’amico, che fosse uno spettacolo in cui si ride molto.
«Invece Cohen scrisse che non aveva riso nessuno: questo racconto mi ha fatto riflettere sul fatto che rispetto alla versione londinese, questo testo va pensato teatralmente in un altro modo, perché nella sua tragicità c’è anche la comicità, e infatti nel nostro lavoro, dopo le prime due o tre battute, il pubblico ride.
«Questo è successo anche nelle repliche di Trento, e ogni volta che il pubblico ride fin da subito, io mi dico: ci siamo! A questo proposito, ricordo quello che diceva Ferrero, un mio caro amico dello Stabile di Torino che non c’è più: secondo lui Aspettando Godot deve essere come vedere un film western, cioè qualcosa di molto semplice e naturale, e mettendo in scena questo lavoro mi sono accorto che è la verità.»
 
«Lo stesso Cohen diceva che la coppia Estragone e Vladimiro ricorda quella di Stanlio e Ollio o Don Chisciotte e Sancho Panza, ed è vero, del resto noi teatranti non dobbiamo fare filosofia, ma pensare alle esigenze del pubblico. Tanto teatro d’avanguardia, invece, ha cercato di restituire significati religiosi e filosofici che indubbiamente di sono,. quando, invece, lo stesso Beckett ha voluto fare un lavoro molto più semplice e popolare.
«Per questo motivo apprezzo particolarmente questa versione di Maurizio Scaparro, ricca di colpi di teatro, di gioco, e di musica, che aiuta la comprensione.
«Nel nostro lavoro si ride, non certo come in Feydeau, ma si ride, e nello stesso tempo ci lascia dentro la poesia del testo.»
 
Antonio Salines, questo grande del teatro italiano, dopo la replica al Teatro Sociale di questa sera, sarà l’ospite d’onore alla festa del circolo culturale di Chiara Defant, L’Attimo per te, dove si esibirà Peggy Sue, la più grande interprete italiana del Burlesque (foto sotto).
 
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