Home | Rubriche | Pensieri, parole, arte | «Angeli e diavoli» – Di Daniela Larentis

«Angeli e diavoli» – Di Daniela Larentis

È il titolo di un libro scritto da Padre Gabriele Amorth, fondatore e presidente onorario dell’Associazione internazionale degli esorcisti

image

Benozzo Gozzoli, la cacciata dei demoni da Arezzo Chiesa di San Francesco a Montefalco.
 
L’esistenza del male nascerebbe nella notte dei tempi, dalla ribellione di angeli, stando alla Bibbia. Il loro capo, Lucifero, peccando di superbia volle addirittura sostituirsi a Dio.
Dopo venne sconfitto in cielo con il suo esercito di angeli rivoltosi da San Michele Arcangelo, precipitando all’inferno e trascinando l’intera umanità nel peccato. Il demonio si mise così a tentare l’uomo, portandolo sulla «cattiva strada» e inducendolo al male (i primi a cadere in tentazione furono notoriamente Adamo ed Eva).
Il male avrebbe quindi avuto origine dalla ribellione degli angeli, secondo la concezione cristiana, e dalla disobbedienza degli uomini, i quali furono creati da Dio totalmente liberi di agire secondo la loro natura.
 
A prescindere dal proprio credo religioso, sia nel caso in cui si consideri il diavolo come la personificazione del male, come spirito malefico pronto a indurre in tentazione, o al contrario nel caso in cui non si creda affatto alla sua esistenza, nessuno può negare che la malvagità sia molto presente attorno a noi, vivendo in un mondo che corrompe come il nostro, in cui la cattiveria e la crudeltà degli uomini è sotto gli occhi di tutti quotidianamente.
C’è comunque chi crede nel demonio e ci sono poi storie incredibili su fenomeni che riguarderebbero le persone cosiddette «possedute» dal male.
La possibilità di liberare una persona o un luogo dalla possessione del maligno, mediante l’intervento (con preghiere, gesti, simboli ecc.) di figure particolari, gli esorcisti, è una credenza diffusa in molte religioni.
Nel mondo dell’arte molte sono le scene che raffigurano pratiche esorciste, le quali possono riguardare persone ma anche luoghi (pensiamo, tanto per fare un esempio, al celebre pittore Giotto e alla sua opera intitolata «Cacciata dei demoni da Arezzo», una fra le scene del ciclo di affreschi delle «Storie di San Francesco» nella basilica superiore di Assisi oppure, successivamente, nel Quattrocento, al pittore Benozzo Gozzoli che raffigurò la stessa scena nella Chiesa di San Francesco in Montefalco).
 

Giudizio Universale, Cappella Sistina, terza fascia.
 
Diciamo innanzitutto che l’esorcismo è un tipo particolare di preghiera (non si tratterebbe di una preghiera privata ma una preghiera «pubblica e solenne» che la Chiesa utilizza contro il potere del diavolo).
Ma quanti sono esattamente gli esorcisti e quanto c’è di vero o di assurdo in quel che si sente, di tanto in tanto, sull’argomento?
Pare che siano in molti, circa trecento o poco meno, ed operino in Europa, Francia, Italia, ma anche in altre zone del mondo, come gli Stati Uniti.
Fra loro c’è un sacerdote della Società San Paolo, presidente onorario dell’Associazione internazionale degli esorcisti, nonché membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, autore di numerose pubblicazioni in materia, il quale ha cercato di rispondere ad alcune delle domande più frequenti che alcune persone si pongono, cercando delle risposte sull’argomento: si tratta di Gabriele Amorth, il più conosciuto esorcista italiano.
Nel suo libro intitolato «Angeli e demoni» edito da EDB (Edizioni Dehoniane Bologna) risponde ai numerosi quesiti che nel corso degli anni gli sono stati posti più frequentemente e noi ne vogliamo ricordare alcuni. 
 
Innanzitutto lui non mette sullo stesso piano tutti gli esorcisti. La loro efficacia pare dipenda da fattori umani come l’esperienza, l’intelligenza, l’intuizione e da altri definiti «d’indole spirituale» quali l’intensità di preghiera, l’unione divina ecc.
Alla domanda su che differenza ci sia fra un mago e un esorcista, Amorth risponde così (pag 10): «Il mago, quando è un vero mago e non un semplice imbroglione, agisce con la forza di Satana, l’esorcista agisce con la forza del nome di Gesù e l’intercessione della Chiesa».
Pe quanto riguarda le benedizioni di sacerdoti, di suore, di laici, lui sottolinea che «tutte le preghiere sono efficaci, purché fatte con la fede, con umiltà, con carità (quindi senza nessun interesse materiale), senza stranezze». Poi spiegando l’importanza della preghiera, aggiunge: «E’ evidente che si tratta in questi casi di preghiere private, che niente hanno a che fare col sacramento dell’esorcismo».
 
Vorremmo capire qualcosa in più, perché non ci è ancora molto chiaro cosa significhi esattamente esorcizzare qualcuno, ci sembra di intuire che l’esorcismo sia proprio una particolare preghiera.
Ci chiediamo se sia possibile rivolgere un esorcismo, una preghiera di questo tipo, a una persona lontana, magari a sua insaputa e troviamo la risposta a questa domanda alla pagina successiva (pag 11): «Sì. Spesso esorcizzo per telefono e con efficacia. Altre volte faccio esorcismi (ossia preghiere) per quelle persone più colpite che si rivolgono a me, anche a loro insaputa, soprattutto la sera.
«Quello che non si può fare è esorcizzare contro la volontà di una persona: i suoi doni il Signore li offre, mai li impone. Ad esempio, mi è capitato spesso di sentirmi raccomandare persone che i familiari ritengono indemoniate, ma non pregano, non vanno mai in chiesa, non credono e mai accetterebbero di farsi benedire da un sacerdote. In questi casi si può solo pregare».
 

La cacciata dei demoni da Arezzo di Giotto.
 
Una delle domande che ha suscitato la nostra curiosità, fra le cinquanta riportate nel libro, la cui risposta francamente ci ha lasciati sbigottiti, è quale siano i soggetti più colpiti da disturbi satanici, se più donne o uomini e se più giovani o vecchi. Ecco come risponde Amorth a pag. 21:
«Tutti noi esorcisti benediciamo molte più donne che uomini. In parte è dovuto al fatto che le donne più facilmente degli uomini sono disposte a ricevere le benedizioni di un sacerdote. Ma penso che questo fatto non basti a giustificare la differenza. E neppure il fatto che le donne, dal punto di vista anagrafico, sono in maggior numero.
«Credo proprio che le donne siano più esposte agli attacchi del demonio, perché questi pensa di servirsene per far sua preda anche gli uomini. Un po’ come ha fatto fin dall’inizio, tentando prima Eva. Comunque, anche se posso essere incerto sui motivi, sono certo sulla risposta: sono più colpite le donne. E anche sulla seconda risposta non ho dubbi: sono più colpiti gli uomini.»
 
Ma la domanda più banale, se vogliamo, ma anche una delle più interessanti, è se il demonio possa localizzarsi in un uomo, in una sua parte e/o in un luogo.
Qui di seguito la risposta dell’esorcista (pag. 26): «Essendo puro spirito, il demonio non si localizza in un posto o in una persona, anche se ne dà l’impressione. In realtà non si tratta di localizzarsi, ma di agire, di influire. Non è una presenza come un essere che vada ad abitare in un altro essere, o come l’anima nel corpo. E’ come una forza che può agire nella mente, in tutto un corpo umano o in una parte di esso. Per cui anche noi esorcisti abbiamo talvolta l’impressione che il demonio (preferiamo dire il male) stia, ad esempio, nello stomaco. Ma si tratta solo di una forza spirituale che agisce nello stomaco».
A questo punto vien da chiedersi se il demonio possa coabitare con lo Spirito Santo e Amorth risponde che «sarebbe errato pensare che nel corpo umano ci possano abitare lo Spirito Santo e il demonio, come se due rivali stessero nella stessa camera».
Ma aggiunge anche che «sono forze spirituali che possono agire contemporaneamente e in modo diverso in uno stesso soggetto.»
 
All’invito a parlare anche non solo dei demoni, ma anche degli «spiriti buoni», Amorth a pag 54 risponde così: «Ha ragione. Il demonio da sempre fa notizia, l’angelo, meno. Mi viene in mente quel proverbio cinese universalmente conosciuto: Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
Gli angeli ci sono, sono molto più attivi dei demoni, e vedremo nell’altra vita da quanti pericoli ci hanno difeso, anche da pericoli materiali…».
In attesa di saperlo, è di conforto pensare a un altro tipo di angeli, più terreni, quegli uomini che a dispetto dei loro limiti e della loro natura imperfetta si prodigano per aiutare il prossimo, proprio qui sul nostro pianeta, come per esempio chi mette a disposizione dei più bisognosi il proprio tempo, la propria energia: sono i tanti volontari che offrono il loro aiuto in vari ambiti senza voler nulla in cambio.
Angeli, appunto, non ci viene in mente come definirli in altro modo.
 
Daniela Larentis - [email protected]

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande