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Elisabetta Benvenuto, «La Promessa» – Di Daniela Larentis

Nel suo romanzo, l'autrice guida il lettore in un viaggio che esplora il mistero e la passione, offrendo un’immersione nelle complesse dinamiche dell’amore – L’intervista

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Nel romanzo «La Promessa», scritto da Elisabetta Benvenuto e illustrato da Paolo Dalponte (Edizioni Reverdito, 2024), la storia si apre con la protagonista che, al risveglio, viene catapultata nel passato dal ricordo di una promessa fatta nel 2000 e rimasta in sospeso.
Da questo punto di partenza, l’intera vicenda, ricca di dettagli e risvolti inattesi, si sviluppa mettendo in luce il filo conduttore di una trama appassionante che svela il ritorno nella vita di Marichia del «principe», uomo affascinante ed enigmatico, portando con sé la nostalgia di un amore dimenticato.
Elisabetta Benvenuto con sottile ironia ci offre uno sguardo penetrante nella psicologia dei personaggi, rivelando la lotta della protagonista per trovare la verità e definire il proprio destino.
Le pagine del libro non sono soltanto un viaggio attraverso il mistero e la passione, ma rappresentano un'immersione nelle dinamiche complesse dell'amore, toccando argomenti peraltro molto attuali.
La giuria del Premio Letterario Internazionale Montefiore 14ª Edizione 2024 ha assegnato all’autrice la Targa Montefiore per l’opera «La promessa», che verrà consegnata nel corso della cerimonia di premiazione, sabato 12 ottobre alle ore 15.00 presso il teatro Malatesta del Comune di Montefiore Conca sito in via Roma, 3.
Alla manifestazione parteciperanno personaggi del mondo della letteratura e dello spettacolo.
 
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Elisabetta Benvenuto, originaria del Trentino, ha trascorso un'infanzia circondata dalla bellezza delle montagne e dei laghi. Dotata di una personalità vivace, è appassionata di sport e ha eccelso in diverse discipline.
Nonostante sia alla sua prima esperienza nel mondo della scrittura, ha collaborato con giornali locali e partecipato con successo a un concorso per giovani scrittori, presentando un breve manoscritto. Nel campo musicale, ha contribuito attivamente come cantante in gruppi rock e rhythm and blues, collaborando anche alla registrazione di un CD con una band locale insieme alla sorella.
La sua carriera professionale si è sviluppata nel settore no-profit, dove ha acquisito una profonda sensibilità ed empatia, contribuendo in modo significativo a iniziative umanitarie e sociali.
Il volume «La Promessa» è impreziosito dalle immagini di Paolo Dalponte, noto artista trentino nato nel 1958 a Poia di Lomaso. Dopo aver studiato all'Istituto Statale d’Arte Applicata «A. Vittoria» di Trento, ha sviluppato un interesse per la pittura a olio negli Anni Settanta e per la grafica a metà degli Anni Ottanta.
Dal 1989 è membro dello studio d’Arte Andromeda di Trento, dove ha lavorato con successo nella grafica umoristica, ottenendo riconoscimenti sia in Italia che all'estero, tra cui premi a Belgrado, Antalya, Kaliningrad e Pechino.
Dalponte ha realizzato diversi progetti, come il gioco «Trentatrétrentini» nel 1992 e il libro Disegni di segni nel 1998, vincendo la Palma d'Oro al Salone Internazionale dell'umorismo di Bordighera.
Ha collaborato con Smemoranda dal 1998 al 2008 e ha curato vari progetti artistici, tra cui calendari per diverse istituzioni e gadget per l'Azienda Termale Comano Terme.
Ha tenuto corsi di disegno in varie località del Trentino e ha collaborato con numerose case editrici e organizzazioni, sia locali che internazionali. Conta al suo attivo numerose mostre personali.
Abbiamo avuto occasione di porgere a Elisabetta Benvenuto alcune domande.
 

Paolo Dalponte, Narcisista.
 
Chi è la protagonista del romanzo e come prende il via la narrazione?
«Il romanzo racconta la vita di Marichia, una donna matura che fin dall'infanzia ha dovuto convivere con un bagaglio di sofferenze.
«È cresciuta in un ambiente che giudicava la sua vivacità come un difetto da nascondere, ha scelto quindi di conformarsi alle aspettative degli altri, reprimendo la propria natura.
«Tuttavia, c'è una cosa a cui non è mai riuscita a rinunciare: l'amore. Dopo la fine di un matrimonio, Marichia decide di inseguire il desiderio di un amore vero e quella felicità che ha sempre sognato.
«Il romanzo si apre con il ricordo di una promessa fatta nel 2000: un misterioso uomo l’avrebbe sposata nel 2029.
«Ora, giunta alla scadenza, riflette su quell'impegno solenne e sulle speranze che ancora la animano.»
 
La storia contiene elementi autobiografici o è di fantasia?
«Sostanzialmente è una storia di fantasia, anche se contiene alcuni elementi autobiografici, un richiamo ad alcune esperienze che ho realmente vissuto.»
 
Quale ruolo gioca «il principe» nella vita di Marichia?
«Lui le fa una promessa, quella di sposarla nel 2029. Ai suoi occhi è il simbolo dell’amore autentico, duraturo, un punto di arrivo, in un certo senso, dopo tante amarezze.
«Il principe è un uomo pragmatico, riflessivo, inafferrabile ma non superficiale…»
 
Quali sono le principali sfide emotive che la protagonista deve affrontare nel corso della storia?
«Marichia nel corso della storia si troverà ad affrontare una serie di sfide emotive. Parte già delusa dalla vita, ha una certa età, ha vissuto molte esperienze anche negative, ha alle spalle un matrimonio fallito, delusioni sentimentali.
«Nonostante ciò, è ottimista, ha fiducia nella promessa fatta molti anni prima, nutre la speranza di poter finalmente vivere un amore vero, un amore duraturo.
«Lei sogna il lieto fine. Il percorso sarà pieno di insidie, si troverà indirettamente coinvolta anche in un omicidio, ma avrà la possibilità di scoprire parti di sé di cui ignorava l’esistenza.
«Come su montagne russe, vivrà un'alternanza di emozioni positive e negative che la guideranno nella scoperta della sua vera natura.»
 
Senza voler svelare troppo, può darci qualche breve anticipazione su altri personaggi chiave?
«Ci sono altri personaggi importanti nella storia, oltre al principe, in particolare una donna e un uomo.
La prima rappresenta l’amicizia, il secondo è un uomo effimero che dietro a una falsa sicurezza nasconde una grande fragilità.
È un uomo narcisista che affronta i rapporti umani con grande superficialità, una persona che si mette al centro del mondo e che antepone i propri bisogni a quelli degli altri, un uomo che conquista con lusinghe e false promesse, ma che non sa vivere relazioni profonde.»
 
In che modo la trama del racconto esplora il gioco tra bugie e verità?
«Nel racconto, si svolge costantemente un gioco tra bugie e verità, tra ciò che si desidera sentirsi dire e ciò che, scavando più a fondo, offre una soddisfazione più autentica e appagante.»
 
All’inizio del libro c’è una dedica a una persona molto speciale…
«Ho dedicato il libro a mia sorella Karin. Essendo vicine di età, siamo cresciute insieme in una famiglia numerosa. Lei era la mia migliore amica e confidente, dotata di una grande forza interiore e di una grande voglia di vivere.
«Purtroppo, ci ha lasciati nel 2011 dopo una lunga malattia. Ha lottato fino all’ultimo, dimostrando di essere ancora una volta una donna straordinaria.»
 
Lei ha appena vinto un premio: progetti editoriali futuri/sogni nel cassetto?
«Mi piacerebbe scrivere un altro libro, magari approfondendo ulteriormente il tema delle relazioni umane.»
 
Quando verrà presentato il volume?
«È prevista una presentazione a Trento a fine settembre-inizio ottobre, in data da definire.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

Paolo Dalponte, un cuore in due

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Luigi Reverdito 31/08/2024
Grazie, Daniela. Sempre efficace e brava !
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