Silvio Cattani espone allo Studio 53 Arte – Di Daniela Larentis
A Rovereto, in mostra una quarantina di opere dell’affermato artista roveretano, fondatore dell’Istituto d’Arte Depero e vicepresidente del Mart – L’intervista
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Dopo la conclusione, lo scorso ottobre, dell’importante mostra «Nello Studio rosso», allestita all’isola della Giudecca, Venezia, presso CREA Cantieri del Contemporaneo, Silvio Cattani torna a esporre a Rovereto, allo «Studio 53 Arte» del gallerista Roberto Pizzini.
«Il Piacere della pittura», inaugurata venerdì 2 dicembre 2022 alle 18.00, sarà visitabile per due giorni in via Rosmini 53, nel cuore della città: la personale di Silvio Cattani si inserisce in un progetto più ampio che vede coinvolti altri tre affermati artisti, ognuno in diversi fine settimana: Giuseppe Debiasi, Maurizio Giongo e Mauro Cappelletti.
Sabato 3 dicembre 2022 la galleria sarà aperta al pubblico nel seguente orario: dalle 11.00 alle 13.00| dalle 16.00 alle 19.00.
Una quarantina le opere di grande e medio formato, fra cui carte, dipinti e una serie di vetri, realizzate dal noto artista roveretano, fondatore dell’Istituto d’Arte Depero di Rovereto e vicepresidente del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
La produzione artistica di Cattani è caratterizzata da una elevata propensione alla sperimentazione: come abbiamo in più occasioni sottolineato, si tratta di una pittura sostanzialmente narrativa ed evocativa; la sua è un’arte colta, difficilmente etichettabile, si potrebbe definirla semplicemente astratta, anche se i segni cromatici possono rinviare a oggetti vagamente riconoscibili.
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Vicepresidente del Mart e fondatore dell’Istituto d’Arte Depero di Rovereto, Silvio Cattani è un artista conosciuto e apprezzato sia in Italia che all’estero.
La sua ricerca artistica si sviluppa dalla fine degli anni sessanta nell’ambiente veneziano, dove frequenta gli studi di Lucio Andrich, Emilio Vedova, Fabrizio Plessi e di altri artisti.
Espone giovanissimo alla galleria Il Traghetto e partecipa con le sue incisioni a rassegne nazionali di grafica.
Nel 1968 vince il premio per il disegno dell’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia.
La sua prima esposizione a Trento è del 1968, quando presenta la serie di litografie «Teoria di gruppo» nella mostra «Unopiùsei», curata da Luigi Lambertini e allestita nelle sale di Palazzo Pretorio; evento che segna l’inizio di una lunga serie di presenze a importanti mostre personali e collettive fino ad arrivare ai giorni nostri, a documentazione della linearità della sua lunga esperienza creativa.
In anni recenti, l’esposizione al Museo d’Arte Contemporanea di Ottobeuren in Baviera e presso la galleria Art Cabinet di Nantucket (USA).
È del 2021 la mostra allestita a Fano negli spazi di Palazzo Bracci Pagani della Fondazione Carifano.
Nel 2022 espone sue opere a Shanghai e negli spazi dei Cantieri del Contemporaneo alla Giudecca a Venezia, oltre una serie di installazioni nel Castello San Michele di Ossana.
Abbiamo avuto il piacere di rivolgergli alcune domande.
Come è nata l’idea di questa mostra?
«La mostra si inserisce in un percorso che coinvolge altri tre artisti, Giuseppe Debiasi, Maurizio Giongo e Mauro Cappelletti. L’idea è stata quella di mettere in luce la vicinanza di quattro pittori che hanno qualcosa in comune.»
Che cosa vi accomuna?
«Come recita il titolo, il piacere della pittura. Dal punto di vista anagrafico abbiamo tutti superato la settantina, non siamo giovani alle prime armi, siamo quattro artisti maturi, naturalmente ognuno con il proprio stile, con la propria chiave di lettura della realtà, con il proprio percorso, accomunati da una grande energia creativa.»
Le opere esposte a che periodo sono afferenti?
«Le opere in mostra sono molto recenti, realizzate negli ultimi due anni. Un paio di opere di grandi dimensioni, due metri per due, sono state realizzate nell’ultimo periodo.»
Con che tecniche sono state realizzate?
«La caratteristica di questa mostra è la varietà delle tecniche utilizzate: sono per lo più opere eseguite su lastre metalliche; carte dipinte, acquerello, tecnica mista, olio; una serie di elementi verticali su metallo e alcuni vetri di recentissima realizzazione.»
Quante sono complessivamente?
«Sono una quarantina.»
La mostra fino a quando resterà aperta al pubblico?
«Resterà aperta fino a sabato 3 dicembre. Su appuntamento sarà ancora visitabile lunedì 5 e martedì 6 dicembre. Poi le opere verranno trasferite ed esposte nel mio studio.»
Fra tutte, se dovesse sceglierne una per rappresentare la sua più recente produzione, quale sceglierebbe?
«Ne sceglierei due di recentissima realizzazione, in cui si intravedono frammenti di figurazione, pur essendo opere astratte, e la presenza di sgocciolature, sono opere impegnative di grandi dimensioni.»
Il 2022 è stato per lei un anno ricco di gratificazioni. Potrebbe fare un bilancio dell’anno che sta per finire?
«Potrei sintetizzare citando tre importanti eventi: una mostra solo di carte allestita in Cina in una galleria di Shanghai, particolarmente apprezzata dal pubblico. La mostra a Venezia da poco conclusa e questa bella esposizione nel cuore di Rovereto.»
Daniela Larentis – [email protected]