Terapie oncologiche integrate: cosa sono? – Di Nadia Clementi

Lo abbiamo chiesto al dottor Carlo Pastore, specialista in oncologia medica e ipertermia clinica oncologica

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Negli ultimi vent’anni, in Europa e negli Stati Uniti l’impiego delle «terapie integrate» ha mostrato un costante aumento. Negli USA, 62 pazienti su 100 ne usufruiscono e la loro soddisfazione è superiore all’80%.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha avviato un piano strategico 2014-2023 per la promozione delle Medicine Tradizionali e complementari. Le ha infatti inserite nei sistemi sanitari nazionali, promuovendone l’uso sicuro ed efficace attraverso la regolamentazione dei medicinali e delle competenze professionali.
L'attenzione massima degli oncologi alla qualità della vita del paziente hanno portato, dopo decenni di ricerca e sperimentazione, all'utilizzo di una serie di terapie dette «integrate» che, affiancate alle terapie oncologiche tradizionali, ne potenziano l'efficacia mitigando nei probabili effetti collaterali.
Per fare chiarezza su queste terapie, ne parliamo con il dott. Carlo Pastore, specialista in oncologia medica dal 2005, perfezionato in ipertermia clinica oncologica dal 2006 e responsabile del sito www.ipertermiaitalia.it.
 
Dottor Pastore, che cosa sono le terapie oncologiche integrate?
«Le cellule tumorali posseggono diversi meccanismi di resistenza alle aggressioni esterne e in ogni forma tumorale esiste un’ampia eterogeneità di caratteristiche cellulari.
«Proprio in virtù di questa premessa appare strategia idonea alla lotta del cancro un approccio multimodale. Combinare le varie armi a disposizione (chemioterapia antiblastica, radioterapia, ipertermia oncologica, fitoterapia, adeguato approccio alimentare) migliora la possibilità di una risposta terapeutica.»
 
Cos'è l'«ipertermia» in oncologia?
«L'ipertermia capacitiva profonda oncologica a radiofrequenza è una metodica che impiega una radiofrequenza a 13,56 Mhz per innalzare in via locoregionale la temperatura dei tessuti tra i 42 ed i 43°C.
«A tale temperatura le cellule tumorali, che posseggono una membrana cellulare alterata (aberrante), non riescono a smaltire il calore e l'ipertermia attiva degli enzimi intracellulari denominati caspasi che spezzettano il DNA portando la cellula maligna alla morte (apoptosi o morte cellulare programmata).
«Altre proprietà possono essere attribuite all'ipertermia. In primis quella di facilitare l'accesso al bersaglio da parte dei chemioterapici, soprattutto in quei distretti corporei mal vascolarizzati (ad esempio peritoneo) che rappresentano le cosiddette nicchie farmacologiche nelle quali i farmaci arrivano poco e male.
«Taluni chemioterapici presentano poi un effetto maggiore se somministrati con ipertermia. 
«Il mutamento della vascolarizzazione locoregionale poi provocato dall'ipertermia rende l'ambiente meno idoneo alla proliferazione delle cellule tumorali.
«La radioterapia combinata con l'ipertermia ottiene maggiore effetto per sommazione di danno e per induzione della morte in cellule danneggiate in modo subletale.
«Non da ultimo c'è la stimolazione del sistema immunitario indotta dall'ipertermia. Si ottiene localmente la liberazione di citochine che stimolano l'arrivo in sito dei leucociti e quindi vi è un maggiore vigore nella lotta contro le cellule malate.
«L'ipertermia trova indicazione in tutti i tumori solidi, a patto che non vi sia versamento pleurico o ascitico massivo. In quelle condizioni è preferibile il drenaggio del liquido prima di eseguire l’ipertermia.
«Anche le neoplasie ematologiche possono avvantaggiarsene qualora vi siano dei pacchetti linfonodali da trattare.
«Una variante di approccio ipertermico è quello con ipertermia total body ad infrarosso. Tale metodica si impiega a scopo immunomodulante ed antalgico generalizzato.»

Ma l’ipertermia è una terapia sperimentale?
«Ormai da tempo è metodica consolidata e uscita dalla fase sperimentale, supportata da una mole notevole di lavori di ricerca internazionali. Numerosi Centri terapeutici in tutto il mondo la impiegano come valida metodica coadiuvante in oncologia. Esistono sul territorio nazionale Centri che erogano prestazioni in ipertermia sia in convenzione con il SSN che privati.»
 
In quali circostanze si suggerisce il ricorso a questa specifica terapia?
«L'ipertermia può essere impiegata in tutti i tumori solidi in combinazione con radioterapia e/o chemioterapia quale valido coadiuvante. Nelle neoplasie ematologiche trova impiego quando vi sono pacchetti linfonodali o localizzazioni in distretti specifici.»
 
Quali sono i meccanismi d'azione e quali gli effetti indesiderati?
«I meccanismi di azione sono mediati da un effetto proapoptotico diretto, sinergizzante con chemioterapia e/o radioterapia, immunomodulante ed immunostimolante, antalgico mediante la liberazione di endorfine ed azione diretta sulle terminazioni nocicettive.
«Per quanto riguarda l'ipertermia capacitiva profonda oncologica a radiofrequenza, la controindicazione assoluta è la presenza di pacemaker e/o defibrillatore impiantato, voluminose placche metalliche e/o stent impiantati.
«Controindicazione relativa per la medesima metodica è la presenza di versamento ascitico (trattamento in ambito addome-pelvico) o versamento pleurico (trattamento in ambito toracico).
«La controindicazione per il versamento è relativa poiché dopo drenaggio opportuno è possibile procedere. Per l'ipertermia total body ad infrarosso, la controindicazione assoluta è la presenza di metastasi cerebrali, insufficienza respiratoria e/o cardiovascolare.»
 
Quale approccio hanno i pazienti con le terapie oncologiche integrate?
«Il paziente è alla ricerca del benessere e della salute. Anche quando non è possibile ottenere una piena guarigione, il miglioramento della condizione generale e della qualità di vita è cosa pregevole e molto apprezzata.
«Un approccio a 360° alla patologia oncologica con una integrazione di chemioterapia antiblastica e/o radioterapia, ipertermia oncologica, fitoterapia ed un sano approccio ed apporto alimentare viene accolto con favore dai pazienti e dalle famiglie.»
 
Quali sono gli ospedali Italiani specializzati nelle terapie oncologiche integrate?
«L'approccio complementare in convenzione SSN in Italia è ancora agli albori.
«Sicuramente degni di nota sono il Centro di medicina integrata di Pitigliano, conosco personalmente il responsabile Dott. Elio Rossi ed il reparto di oncologia medica di Teramo, diretto dall'amico Amedeo Pancotti (parlando di convenzione SSN).»
 
Nadia Clementi - [email protected]
Contatti: il sito web di riferimento del dott. Carlo Pastore è https://www.ipertermiaitalia.it