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L’innovazione in chirurgia ginecologica – Di Nadia Clementi

«L'isterectomia subtotale senza cicatrici e senza anestesia» – Intervista al prof. Maurizio Rosati

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Il prof. Maurizio Rosati.

Il 24 luglio 2024, presso l’Ospedale Civile di Pescara, l'équipe di ginecologia guidata dal prof. Maurizio Rosati, con la collaborazione delle dottoresse Silvia Bramante e Silvia Lupi e dell'anestesista dott. Andrea Marrone, ha realizzato con successo due interventi di «isterectomia subtotale» utilizzando una tecnica rivoluzionaria, senza ricorrere all'anestesia generale o spinale.

L’isterectomia parziale o subtotale è una procedura che prevede la rimozione dell'utero, mentre il collo dell'utero viene lasciato in posizione.

Questo approccio innovativo, eseguito su pazienti affette da voluminosi fibromi uterini, rappresenta un passo avanti straordinario nel campo della chirurgia ginecologica mininvasiva.
La nuova tecnica, denominata ASH (Awake Scarless Hysterectomy), si avvale di un approccio laparoscopico a singolo accesso attraverso l'ombelico. Questa modalità d'intervento consente di evitare qualsiasi cicatrice visibile, sia a livello addominale che vaginale.
Le pazienti rimangono sveglie grazie a una sedazione leggera ottenuta tramite Remifentanil e Propofol, che garantisce loro comfort senza dolore o disagio.
Per il controllo del dolore, è stata utilizzata l'anestesia locale nei punti di inserimento del trocar e un blocco paracervicale.
 

Dispositivo single port.
 
Uno dei punti di forza di questa procedura è la possibilità di eseguirla in regime di day hospital, permettendo alle pazienti di tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento.
Questo è reso possibile dall'assenza di anestesia generale, che riduce significativamente i tempi di recupero e elimina gli effetti collaterali tipici dell'anestesia, come nausea e confusione.
Le pazienti possono così evitare lunghe degenze, con un notevole miglioramento del loro comfort e una riduzione dei costi sanitari.
 
L’esito dell’intervento ha confermato l’alto livello di competenza e innovazione dell'équipe del Dipartimento di Ginecologia dell'Ospedale Civile di Pescara.
Entrambe le pazienti sono state dimesse senza complicazioni, riportando un decorso post-operatorio ottimale, senza dolore o sintomi di malessere.
Questo risultato eccellente si inserisce in un percorso di riconoscimento internazionale per il team, che recentemente ha ricevuto elogi per un intervento di laparoscopia laser per infertilità trasmesso in diretta negli Stati Uniti.

               
Cicatrice post intervento, cicatrice dopo due settimane.
 
La Isterectomia Subtotale a Singolo Accesso Ombelicale in Sedazione (ASH) rappresenta un importante progresso nella chirurgia mininvasiva.
Con la sua capacità di offrire una soluzione sicura, priva di cicatrici e con un rapido recupero, si pone come alternativa ideale alle tecniche tradizionali che richiedono anestesia generale.

Per approfondire questo straordinario avanzamento nella chirurgia ginecologica mininvasiva, abbiamo avuto l'opportunità di intervistare il prof. Maurizio Rosati, direttore dell'équipe ginecologica dell'Ospedale Civile di Pescara (vedi),
che ci ha fornito una panoramica dettagliata sulla nuova tecnica ASH e sui benefici rivoluzionari che questa offre alle pazienti.
 





Cliccando l'immagine a latere si apre il curriculum del prof. Rosati.


Prof. Rosati, può spiegarci come è nata l'idea di sviluppare la tecnica ASH (Awake Scarless Hysterectomy)? Cosa ha ispirato l'uso di una procedura senza anestesia generale o spinale?
≪Effettuare interventi chirurgici senza anestesia e senza cicatrice è l’ultima frontiera per coloro che negli ultimi decenni si sono impegnati a ridurre al massimo l’insulto chirurgico e la degenza ospedaliera.
«Questa idea mi è nata durante la mia permanenza all’estero in seguito alla pubblicazione, nella prima metà degli anni novanta, delle prime laparoscopie in sedazione a solo scopo diagnostico effettuate negli Stati Uniti.≫
 
Quanto tempo di preparazione e formazione è stato necessario per implementare questa innovativa procedura nel vostro reparto?
≪Passare dalla laparoscopia diagnostica in sedazione ad interventi chirurgici in sedazione standardizzati ha richiesto tempo, a partire dai primi anni del 2000, al San Camillo di Trento, dove abbiamo effettuato le prime asportazioni al mondo di ovaie in sedazione, fino al 2013 a Pescara quando abbiamo messo a punto e pubblicato nel 2015 il primo protocollo in letteratura di laparoscopia operativa in sedazione OLICS (Operative Laparoscopy In Conscious Sedation) per l’asportazione di cisti ovariche.
«Nel 2020 infine, abbiamo prodotto l’unica casistica in letteratura descrivendo 166 casi di laparoscopia operativa in sedazione per l’asportazione di cisti ovariche benigne e borderline, miomectomie, appendicectomie, omentectomie, escissione laser di endometriosi≫
 

L'anestesista dell'équipe del prof. Rosati, Andrea Marrone.
 
Può descriverci in che modo la sedazione con Remifentanil e Propofol garantisce il comfort delle pazienti durante l'intervento? Sono mai emersi casi di disagio intraoperatorio?
≪La somministrazione continua di Propofol e Remifentanil a precise concentrazioni calcolate per ogni singola paziente permette di ottenere uno stato di sedazione tale da sopportare l’intervento e garantire un perfetto confort.
«La sicurezza della paziente viene garantita oltre che dal monitoraggio continuo dei parametri vitali anche da una analisi strumentale della sua attività cerebrale.≫
 
Come viene gestito il controllo del dolore post-operatorio, considerando che le pazienti vengono dimesse lo stesso giorno?
≪Già durante le fasi iniziali dell’intervento le pazienti ricevono una combinazione di anestetico locale iniettato nella regione peri ombelicale e la somministrazione in vena di antidolorifici.
«In questo modo i segnali del dolore che si generano in periferia non raggiungono il sistema nervoso centrale e le pazienti possono giovarsi del semplice uso del paracetamolo nel postoperatorio.≫
 
Questa tecnica potrebbe essere applicata anche per altre patologie ginecologiche oltre ai fibromi uterini?
≪Come già detto, attualmente cisti ovariche, fibromi uterini, endometriosi, appendici, possono essere asportati in sedazione senza cicatrice, in regime di day hospital, con una drastica riduzione dei costi di degenza ospedaliera≫
 
 
Le dottoresse Silvia Bramante e Silvia Lupi dell'équipe del prof. Rosati.
 
La ASH rappresenta un modello per futuri sviluppi nella chirurgia ginecologica mininvasiva? Ci sono altre tecniche simili in fase di studio presso il vostro reparto?
≪L’esecuzione della ASH utilizzando il robot Da Vinci a singolo accesso ombelicale sembrerebbe la naturale evoluzione. Peraltro in passato abbiamo già effettuato in robotica single port ad accesso ombelicale la prima miomectomia in sedazione.≫
 
Qual è stato il feedback delle pazienti che hanno subito questa procedura? Hanno riportato particolari vantaggi rispetto a chi ha scelto una tecnica più tradizionale?
≪Il feed back delle pazienti è stato estremamente positivo, grazie alla quasi assenza del dolore, alla rapida dimissione ed all’eccellente risultato estetico≫
 
Infine, quali sono i prossimi passi per consolidare l’utilizzo di questa tecnica e promuoverla a livello nazionale o internazionale?
≪Per il futuro abbiamo valutato la possibilità di avvalerci dell’ipnosi e ci stiamo interessando all’utilizzo della realtà virtuale, che immerge la paziente, prima e dopo l’intervento chirurgico, in esperienze estremamente gratificanti e ciò allo scopo di ottenere risultati positivi sul dolore e sul sollievo dallo stress.≫
                                   
Nadia Clementi – n.clementi@ladigetto.it

Prof. Maurizio Rosati
Direttore Dipartimento Materno Infantile e UOC Ginecologia- Ostetricia, Ospedale di Pescara, Professore c/oUniversità G. D’Annunzio di Chieti - Pescara.

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